facebook rss

Consulta dei diritti dei disabili
la giunta approva il regolamento
che passa ora al vaglio del consiglio

ANCONA - L'organo tornerà a svolgere le proprie attività dopo anni di stop a causa della pandemia

Palazzo del popolo, sede ufficiale del Comune di Ancona

di Antonio Bomba

Questa settimana la giunta comunale ha approvato il nuovo regolamento della consulta dei diritti delle persone con disabilità, in vista della ripresa dell’attività di quest’ultima dopo un lungo periodo di inattività iniziato con la pandemia.

Tra gli obiettivi della consulta figurano: implementare il confronto con le associazioni che rappresentano persone con disabilità e le loro famiglie, realizzare percorsi propositivi e costruttivi anche con altri enti pubblici al fine di migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità.

Così, per favorire tutto ciò, la giunta giovedì ha dato il via libera alle modifiche al regolamento che adesso sarà sottoposto all’approvazione del consiglio comunale. L’amministrazione ha voluto così dare un nuovo impulso ad uno strumento consultivo importante per ascoltare le varie esigenze avanzate dalle associazioni e dalle famiglie di persone con disabilità. Nel Comune di Ancona, nel 1992, il consiglio comunale aveva approvato lo statuto della ‘Consulta per l’handicap’ la quale aveva svolto la propria attività in una maniera che il Comune definisce discontinua, salvo poi interrompersi del tutto, come già riportato, con il dilagare del covid.

L’assessora ai Servizi sociali Manuela Caucci

A ogni modo il nuovo testo del ‘regolamento della Consulta dei diritti delle persone con disabilità’, recepisce i risultati della revisione normativa e culturale del sistema inerente alla disabilità, sia a livello nazionale che internazionale. Inoltre, mette a fuoco le migliori esperienze che l’amministrazione comunale ha maturato nel corso degli anni, sempre in tema di disabilità, rendendole attuali e aprendo a opportunità concrete per innovare e migliorare il sistema dei servizi.

Così il nuovo regolamento definisce la consulta come un organo per l’appunto consultivo del consiglio comunale, dell’assessorato ai Servizi sociali e delle commissioni politiche sociali e della disabilità. La consulta è inoltre definita come un organismo autonomo di indirizzo con funzione di collaborazione propositiva, strumento di partecipazione dei cittadini alla gestione pubblica del sostegno alla disabilità e della presa in carico della persona con disabilità. Essa svolge anche una funzione di riferimento per il comune ogni qualvolta esso debba operare delle scelte politiche in tematiche riguardanti la disabilità al fine di adottare una scelta idonea e possibilmente condivisa.

Alla luce di tutto questo, gli organi della consulta sono: l’assemblea, il presidente, il vicepresidente e il segretario che verranno nominati dalla assemblea stessa alla prima convocazione.

Maria Grazia De Angelis, Fratelli d’Italia

«Ringrazio tutti i componenti delle commissioni – ha affermato l’assessora ai Servizi sociali Manuela Caucci – che hanno dato parere favorevole alle modifiche del regolamento ed in modo particolare la presidente della quarta commissione Maria Grazia De Angelis che ha promosso e tanto si è attivata per raggiungere questo risultato. Auspico che il percorso – è la sua conclusione – in consiglio sia condiviso anche dalla minoranza, vista l’importanza della consulta».

Sul tema la consigliera di Ancona Protagonista Silvia Fattorini, presidente della quinta commissione, la quale aggiunge che «le commissioni che hanno lavorato alla stesura del documento, sono state la quarta e la quinta in modo congiunto. Ricordo poi che quest’ultima, di cui faccio parte, ha nelle sue deleghe specifiche, ‘la disabilità nella pubblica istruzione’. I membri della commissione, sia di maggioranza che di minoranza, si sono attivati insieme alla quarta commissione per la consulta».

Silvia Fattorini, Ancona Protagonista

Inoltre «come già fatto durante la commissione consulta – è sempre Fattorini a parlare – ribadisco l’importanza delle parole: ‘La consulta dei diritti per le persone con disabilità’». Questo perché «scegliere bene le parole sia importante e rappresenti la cura e l’attenzione che si ha per i vissuti altrui. Ma credo anche che al ben parlare ci si arrivi dal ben pensare e che al ben pensare ci si arrivi attraverso il ben sentire di tutte le istanze».

In conclusione «La disabilità non è una ‘patologia’ bensì una condizione, che potrebbe essere migliorata se mettessimo a disposizione della persona gli strumenti appropriati. Ritengo inoltre fondamentale che la scuola contribuisca a rafforzare questa tendenza innata all’inclusione favorendo e incoraggiando lo scambio continuo, la convivenza e la condivisione tra bambini con disabilità e i loro compagni e compagne di classe».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X