di Antonio Bomba
C’erano. Ed erano anche un folto gruppo. Nonostante il freddo e la location quantomai stretta e affollata, visti gli stand del mercatino. E un orario, le 15 di sabato pomeriggio, non proprio consono a simili iniziative. Eppure erano lì per far sentire la propria voce.
Stiamo parlando degli sfollati del terremoto del 5 novembre 2022. Sono circa 130 le famiglie, per un totale di 400 persone complessive, sistemate ancora in hotel o altri alloggi, i quali chiedono alle autorità competenti non solo di non dimenticarli, ma anzi di attivarsi affinché arrivino i contributi per ricostruire le proprie abitazioni, attualmente inagibili. Perché sino ad ora tutto ciò che è arrivato è stato il contributo cas e, a loro dire, con ampio ritardo.
A far sorgere qualche speranza in più per tutte queste famiglie, è stato l’incontro che il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e il commissario alla Ricostruzione Guido Castelli hanno avuto in settimana a Roma con il ministro Nello Musumeci per parlare proprio della ricostruzione pubblica e privata post sisma.
Presenti, oggi pomeriggio in piazza Cavour, zona Palazzo della Regione Marche, diversi esponenti politici del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle e il vicesindaco di Ancona e assessore alla Protezione civile Giovanni Zinni. Tutti si sono intrattenuti a lungo per ascoltare i problemi dei presenti, fornendo anche parole di conforto con Zinni che, visto il suo ruolo ha anche spiegato ai presenti diverse questioni burocratiche come quella relativa al Cas.
«Il terremoto – spiega Carlo Terraciano tra i portavoce del ‘Comitato 7.07’ – è stato un fatto. Che la gente abbia danni strutturali alle case e peggio ancora alle proprie vite un’altra. E in 14 mesi (saranno 15 il 5 di febbraio, ndr) abbiamo sentito solo parole. E questo è un problema. Vogliamo provare a risolvere questa situazione – è la triste domanda retorica che pone lui accompagnato da altri sfollati che si aggiungono al coro – o vogliamo andare avanti così ancora altri anni? Anche perché questa tragedia ha generato un ‘indotto’ di problemi anche ai parenti e agli amici che non ci hanno abbandonato e che provano a starci vicino, aiutandoci come possono». Terraciano conclude con un’altra considerazione: «Come è stato possibile concederci lo stato di emergenza 5 mesi dopo il terremoto? Con queste premesse non poteva venir fuori nulla di buono ed infatti quello è stato il ‘via’ a tutti i problemi successivi».
Al suo discorso si accoda il capogruppo del Partito Democratico in Regione Maurizio Mangialardi: «Il problema è stato sottovalutato sin dall’inizio. Io ho presentato un’interrogazione urgente per chiedere lo stato di emergenza dopo 3 giorni dal sisma. E invece niente. Da lì sono nati tutti i problemi».
Antonio Mastrovincenzo consigliere regionale del Pd: «Lunedì depositerò un’altra interrogazione, controfirmata dall’intero gruppo consiliare, per capire cosa vuole mettere in campo la Regione per queste persone dopo l’incontro con il ministro della Protezione civile Musumeci. Lui – prosegue Mastrovincenzo – ha dato la responsabilità al ministro Giorgetti. Giorgetti però non viene da Marte. Fa parte di un partito, la Lega, che è in maggioranza al governo, in Regione e anche ad Ancona. Giorgetti deve pertanto dare risposte immediate prima della scadenza dello stato di emergenza, cioè l’11 aprile. Non per ultimo – conclude – deve anche prorogare lo stato di emergenza stesso».
«Chi governa – è il parere di Thomas Braconi, segretario provinciale dei Dem, quantomai simile nei concetti a quello di Terraciano – ha tutta la filiera per poter risolvere la questione. Perché il terremoto c’è stato e questo è indiscutibile. Che le case sono danneggiate idem. Pertanto basta con questo scaricabarile delle competenze dato che sono tutti della stessa area politica. Il tempo delle parole è finito servono atti e ammontare economici certi per queste famiglie».
«Ancora una volta il Pd – spiega Andrea Belegni coordinatore della segreteria regionale del Partito Democratico – dimostra in consiglio regionale come in queste iniziative di essere vicino ai cittadini. Sulla questione in sé – aggiunge – non resta che prendere atto di come questa filiera non stia funzionando a nessun livello. Servono tuttavia risposte e anche in tempi certi».
Amplia il discorso l’onorevole Giorgio Fede del Movimento 5 Stelle: «È incredibile quello che sta succedendo. I protocolli operativi sono definiti da tempo, i numeri non sono nemmeno così rilevanti rispetto ad altre tragedie. Mi sembra davvero strano che non si riesca a trovare una soluzione per queste persone ancora fuori casa dopo oltre un anno. La speranza – prosegue Fede – di trovare qualche risorsa per loro è stata completamente disattesa. Questa è l’ennesima dimostrazione che questo governo non è capace di risolvere i problemi degli italiani».
Ha chiuso la serie degli interventi il vicesindaco Zinni: «Quanto accaduto ha creato disagio a voi come a molti altri e per la nostra amministrazione è indispensabile risolvere questo problema. Ho sentito proprio oggi il governatore Acquaroli e sono fiducioso. L’incontro tenutosi in settimana ha dimostrato che tutti i membri del governo vogliono attivarsi e trovare una soluzione per questo problema» Zinni spiega anche come «i ritardi erano dovuti a problemi tecnici del Mef. Però sia Castelli che Acquaroli hanno garantito che faranno il possibile per riuscire a intervenire sul Def. Perché da lì dovranno uscire tutte le somme necessarie alla copertura. Pertanto adesso – è la sua conclusione – occorre allineare la volontà politica con quella di chi detiene queste somme. Quello sarà l’ultimo treno per portare a casa qualcosa».
In conclusione riportiamo il messaggio che su Facebook ha postato il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli sulla vicenda qualche giorno fa: «Ieri a palazzo Chigi ho avuto un incontro con il ministro Nello Musumeci, insieme al sottosegretario Lucia Albano, al commissario Guido Castelli e al capodipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio, per l’avvio della ricostruzione pubblica e privata a seguito del sisma che ha colpito Ancona. Il ministro si è impegnato per avere immediata certezza sulla copertura finanziaria e sull’individuazione dell’iter più rapido per avviare la ricostruzione degli edifici danneggiati. Comprendiamo il disagio dei cittadini che giustamente chiedono certezze e siamo certi che si potrà individuare il percorso procedurale migliore».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati