di Antonio Bomba
La versione del Pd e dei suoi alleati di centrosinistra. Due giorni dopo il comunicato di Paola Andreoni, i Dem, il Movimento 5 Stelle e le altre liste civiche che compongono attualmente la coalizione spiegano punto per punto come hanno deciso di procedere per la scelta del candidato sindaco, rispondendo così alla vicesindaca di Osimo e iscritta al Partito Democratico senza mai nominarla.
Anche perché Andreoni, in dissenso con la scelta di non svolgere le primarie, si è defilata dalla corsa interna per scegliere il candidato sindaco, rifiutandosi addirittura di partecipare alla riunione odierna. Insomma, una rottura in piena regola.
Ad ogni modo, come premessa tutti quanti spiegano come «le liste di maggioranza Pd, Energia Nuova, Ecologia e Futuro, Popolari per Osimo e Osiamo, a seguito delle recenti dichiarazioni apparse sulla stampa locale, riteniamo opportuno e doveroso precisare quanto segue».
Poi l’inizio vero e proprio della loro versione dei fatti: «Inizialmente, su proposta del Partito Democratico, il quale nel proprio statuto prevede per la scelta del candidato sindaco il metodo delle ampie consultazioni o delle primarie, la coalizione, preso atto delle tre disponibilità alla candidatura emerse al proprio interno (Fabio Marchetti, Michela Glorio e per l’appunto Paola Andreoni, ndr) ha condiviso di esperire comunque e preliminarmente il metodo delle ampie consultazioni, senza pregiudicare la scelta se indire o meno le primarie».
Largo poi alla spiegazione di cosa è accaduto e come è stata gestita la seconda fase: «Successivamente si è deciso in maniera unitaria e condivisa di coinvolgere in questa forma di ampie consultazioni di coalizione ben 66 delegati rappresentativi delle liste, in base ai voti riportati alle ultime elezioni amministrative del 2019 che, in maniera segreta e quindi libera, esprimeranno la propria preferenza per il candidato a Sindaco».
Poi la conferma di quanto si sapeva da tempo: «A questa seconda fase il Movimento 5 Stelle ha deciso di aderire con i propri rappresentanti, vista la possibilità di poter esprimere le proprie preferenze relativamente al candidato a sindaco. Subito dopo lo svolgimento delle consultazioni di sabato 27 gennaio, dapprima ogni lista, e poi la coalizione nel suo complesso, farà la sintesi politica dell’esito».
Insomma, riassumendo, la coalizione tutta e non il solo Pd, hanno deciso che per questa tornata elettorale era meglio riunirsi prima per delle consultazioni interne che non pregiudicano affatto la possibilità di indire delle primarie. Tuttavia, va da sé che le opportunità che queste vengano effettivamente svolte, non sono a questo punto molte. Chi vivrà vedrà.
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