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Giallo di Andreea, effettuata la Tac:
novanta giorni per il responso

ANCONA - L'esame sulle ossa è stato effettuato all'ospedale di Torrette ed è servito per individuare eventuali micro-lesioni, in particolare al cranio e agli anelli tracheali. Il consulente dell'unico indagato (l'ex fidanzato della 27enne, Simone Gresti): «Un esame approfondito che adesso verrà analizzato anche in ambito specialistico radiologico»

Il casolare a Castelplanio all’interno del quale sono state trovate le ossa

E’ stato effettuato oggi all’ospedale regionale di Torrette l’esame della Tac sulle ossa del corpo presumibilmente appartenenti alla 27enne Andreea Rabciuc, ritrovate in un casolare abbandonato a Castelplanio, nel pomeriggio di sabato 20 gennaio. Per la conferma, bisognerà infatti attendere l’esito dell’esame del Dna.
Il corpo, a mezzogiorno e mezza, è stato trasferito dalla nuova camera mortuaria di Torrette al piano sotterraneo dell’ospedale, dove si trova il macchinario.
Il consulente di Simone Gresti, unico indagato ed ex fidanzato di Andreea, Cristiano Cortucci, ha detto che «E’ stata fatta un’indagine radiografica, quindi una Tac» per la quale si è in attesa di una refertazione ufficiale. «Un esame approfondito – ha aggiunto – che adesso verrà analizzato anche in ambito specialistico radiologico. Non ci sono particolari elementi ulteriori rispetto a quanto già detto».

A sinistra l’avvocato Emanuele Giuliani e il consulente di parte dell’indagato, il medico legale, Cristiano Cortucci (Archivio)

«Non ero presente, c’era il medico legale – ha riferito l’avvocato di Gresti, Emanuele Giuliani -. So che non ci sono novità. Non ho informazioni rilevanti. I periti si sono presi 90 giorni per il deposito di tutti quanti gli elaborati peritali. Immagino che bisognerà attendere quel momento».
Dunque, per ora e in attesa dei risultati, non emergerebbe nulla in più rispetto a quanto già accertato dall’indagine macroscopica e cioè che non vi sarebbero fratture e traumi.
Un esame, quello della Tac, che è servito per individuare infatti eventuali micro-lesioni, in particolare al cranio e agli anelli tracheali, seppur fino ad ora danni ossei non sarebbero appunto stati trovati, anche per il fatto che questi due lunghi anni avrebbero ‘cancellato’ informazioni, quali eventuali lividi o particolari traumi della pelle, che sarebbero state utili per ricostruire con maggior chiarezza il quadro della situazione. Ciò, per il fatto che il corpo si è ridotto appunto ad ossa e solo qualche lembo di pelle.
Al momento le indagini proseguono per capire quali siano le cause della morte, mentre Simone Gresti rimane indagato per tre ipotesi di reato: istigazione al suicidio, omicidio volontario, sequestro di persona e spaccio di sostanze stupefacenti.
All’interno del casolare, oltre agli abiti trovati insieme al corpo, compatibili con quelli indossati da Andreea al momento della comparsa, era stata trovata anche una sciarpa con stampate alcune stelline. Nessuna ipotesi, dall’omicidio al suicidio, viene dunque esclusa.

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