di Gabriele Censi
Vale sicuramente per la Nutrinsect la massima di Oscar Wilde: “Non importa che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli”. E in questi giorni si è parlato molto dell’azienda di Montecassiano prima e unica in Italia a produrre e vendere alimenti a base di grilli.
Dopo il clamore mediatico suscitato dall’annuncio in pochi giorni le vendite hanno raggiunto il tutto esaurito, ed ora i responsabili riflettono sulla necessità o meno di ampliare la capacità produttiva. Non sono mancate le ostilità dai difensori della tradizione culinaria nazionale, tanto che prudentemente a Montecassiano il capannone dove vengono allevati i grilli è diventato un po’ più anonimo. Per arrivare all’allevamento è scomparsa l’insegna dal cancello e il navigatore porta altrove. «Tanto clamore a favore e contro, siamo in work in progress – ci spiega Tommaso Pinto – ma voglio tranquillizzare che tutto viene fatto seguendo i vari regolamenti europei, e di conseguenza anche italiani, tutto verrà etichettato, il nostro obiettivo è semplicemente introdurre un nuovo prodotto che non va a sostituire del tutto i prodotti tradizionali, ma è una semplice integrazione»
Il biologo fa parte di una squadra di giovani guidata dal ceo e fondatore Jose Cianni, tutti mostrano una grande passione: «Questa idea nasce circa nove anni fa da Josè insieme a suo fratello – continua Pinto – quando hanno letto di questa notizia che nel 2030 ci sarà una richiesta notevole di proteine e una complementare carenza di proteine presenti, diciamo, in natura. E quindi da qui è partita l’idea di indirizzarsi verso gli insetti per la produzione di queste proteine. Abbiamo scelto il grillo, ovvero l’acheta domestico che è una tra le sette specie di insetto autorizzato. Un nuovo prodotto che comunque sicuramente non fa male. Già in altri paesi, in oriente, la gente lo mangia e non è successo niente a nessuno. Dopo anni di studi e investimenti, soprattutto sulla ricerca, riusciamo ad ottenere un prodotto sano, senza uso di antibiotici, altamente proteico e igienicamente sicuro».
Con il passaggio dal Pet all’alimentazione umana la Nutrinsect ha separato la fase di produzione dalla macinazione (parte dei laboratori è off limits per tutelare i segreti aziendali), e porta il prodotto congelato all’esterno. In Italia l’alternativa era, prima di ora, l’acquisto di farine proveniente dal Vietnam, così che l’azienda è stata presa d’assalto, da chi già conosceva il prodotto e dai tanti curiosi. Il telefono squilla in continuazione nell’ufficio e Tommaso Pinto risponde personalmente, anche a chi ha reagito con preoccupazione alla notizia: «Una signora anziana ha chiamato per essere rassicurata, (“non voglio mangiare i grilli”) pensando fosse un obbligo. Il messaggio è stato frainteso». C’è chi si sofferma sui costi alti: «Costi unitari chiaramente superiori a una comune farina, ma vanno di pari passo con tutti gli altri prodotti ad alto contenuto proteico già presenti sul mercato, quindi nulla di extralusso»
Per chiudere ancora Oscar Wilde: “Detesto coloro che non prendono il cibo sul serio: sono troppo superficiali”.
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