Un centinaio di agricoltori e allevatori, arrivati con i propri trattori da tutta la Valmusone ma anche da Agugliano, Chiaravalle, Pesaro, Arcevia e fino a Macerata e Montelupone, ha manifestando dalle prime ore di questa mattina a Osimo, su un terreno di via dei Tigli nella frazione di Padiglione. Accanto alla rotatoria tra via di Jesi e via Linguetta è stato allestito un presidio di protesta, durato per l’intera giornata di oggi, fino a verso le 20. Gli striscioni esposti sensibilizzavano sulla condizione del settore e sulle penalizzazioni imposte dalle politiche comunitarie europee, dal ‘Green Deal’, l’agenda verde Eu. “Vuoi vedere le stelle? Vivi di agricoltura e vai per aria” recitano alcuni.
Dagli agricoltori in sit-in, che hanno ricevuto tanta solidarietà anche dagli utomobilisti di passaggio, non viene ritenuta sufficiente l’apertura di Ursula von der Leyen che oggi ha annunciato “il ritiro” della proposta legislativa sui pesticidi. Restano in tutta la loro criticità i problemi relativi alle rotazioni obbligatoria delle semine improponibile in alcune aree, specie quelle di montagna. Schemi comunitari che non possono essere adattati tout court alla singole realtà territoriali. C’è poi bisogno di snellire, semplificare la burocrazia, e di arginare la concorrenza extra-europea che non è costretta a seguire regole stringenti. Infine va tutelato il ‘Made in Italy’ perchè oggi continuano ad essere impressi tanto lavoro e passione nel mondo agricolo ma, in Italia come nelle Marche, non sono fonte di alcun guadagno. Non va meglio agli allevatori. Nel presidio di Padiglione, su un carrelo, c’erano anche delle pecore.
Bettino Gabrielloni, titolare di un’azienda agricola di Osimo e responsabile tecnico dell’azienda agraria della fondazione Bambozzi, ha aderito alla protesta. «L’agricoltura italiana è da anni particolarmente penalizzata a livello europeo. Mentre Francia e Germania hanno sempre saputo dar maggior peso a questo settore nelle scelte comunitarie, l’Italia le ha invece spesso subite. Noi ci auguriamo, come sembra, che l’attuale governo sia in grado di dare voce alle nostre richieste, mettendo al centro agricoltori e imprese agricole. Qui nella Valmusone, grazie al Consorzio Bonifica Marche possiamo usufruire di acqua a pressione per le nostre colture ma l’impatto con gli obblighi e i vincoli Ue li sentiamo, eccome».
Nella volatilità e alterazione dei prezzi per la produzione e a fronte delle transazioni finanziarie spesso speculative che avvengono nella filiera agroalimentare, aggiunge Alberto Maria Alessandrini Passarini, proprietario anche lui di un’azienda agricola, consigliere comunale di Osimo (Lega) e componente del CdA di Amap, che «bisogna considerare l’agricoltura come una vera attività economica, senza impatto inquinante, rispettosa dell’ambiente. Oggi, secondo le regole della nuova Politica agricola comune (Pac), invece spesso è quasi più conveniente lasciare incolto un appezzamento, per ottenere così sussidi e indennità».
I manifestanti, non rappresentati da sigle sindacali o bandiere e regolarmente autorizzati dalla Questura, hanno organizzato quattro blocchi temporanei della viabilità senza creare particolari disagi e in un clima di tranquillità. A fasi alterne, scortata dalle volanti della Polizia, questa mattina una decina di mezzi agricoli ha viaggiato a 30 km/h lungo la Sp 3 e via Montefanese in direzione Passatempo rallentando il traffico. Nel pomeriggio, tra 14.30 e le 16 il corteo dei trattori si è mosso, con le stesse modalità verso l’immediata periferia della città. Gli inevitabili rallentamenti su strada si sono verificati lungo la direttrice di via Montefanese, fino al piazzale del San Carlo da dove poi i mezzi agricoli hanno fatto poi ritorno a Padiglione. Il serpentone dei trattori è stato sempre presidiato nei punti nevralgici del percorso dalle forze dell’ordine, anche dalle pattuglie dalla Polizia locale. Domani la protesta, che ormai dilaga a macchia di leopardo, si sposterà a Jesi.
(m.p.c.)
(ultimo aggiornamento alle ore 18)
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