di Antonio Bomba
Ancona, nasce la figura del consigliere delegato. Già presente in altri comuni, servirà allo studio di determinati temi e materie specifiche. Per l’incarico non sono previsti stipendi, indennizzi o gettoni di sorta.
A deciderlo è stata questa mattina la giunta comunale, riunita questa mattina a palazzo del Popolo, attraverso l’approvazione di modifica dello Statuto comunale.
Più precisamente, all’interno dell’articolo 12 è stato inserito un nuovo comma che, per l’appunto, introduce la figura del consigliere comunale delegato.
L’aggiunta, nello specifico, così recita: «Il sindaco nel rispetto della legge e dello statuto, può delegare a uno o più consiglieri comunali compiti non gestori di collaborazione, circoscritti all’esame e allo studio di determinate materie nonché alla cura di temi specifici, senza riconoscimento di alcun corrispettivo comunque denominato. L’esercizio della delega non può in ogni caso determinare l’assunzione di impegni a carico del bilancio comunale».
Il sindaco di Ancona Daniele Silvetti spiega così la novità: «Questa modifica si colloca nell’ottica del conferimento di un ruolo ancora più rilevante e determinante al consiglio comunale e consentirà sicuramente di svolgere più efficacemente il mandato sindacale».
I consiglieri delegati non saranno, diciamo così, un obbligo. Il loro numero potrà variare in base alle effettive necessità amministrative. A loro saranno affidati, nel quadro delle generali funzioni di indirizzo e coordinamento, una funzione istruttoria e di studio su determinate materie e compiti di collaborazione circoscritti all’esame e alla cura di situazioni particolari, senza potere di spesa. Insomma, fossero ministri e stirando un po’ il concetto, potremmo dire che sono ‘senza portafoglio’.
Va inoltre fatto notare come per le deleghe i consiglieri incaricati non riceveranno alcun riconoscimento tipo di economico, tantomeno indennità o gettoni di sorta.
La delibera specifica anche come «la delegabilità di funzioni da parte del sindaco si traduce unicamente in un’attività di elaborazione e approfondimento di singole, specifiche e determinate materie ed alla collaborazione circoscritta e finalizzata all’esame e trattazione particolare e contingente di situazioni locali, senza che queste attività si estrinsechino in atti a rilevanza esterna o si concretizzino in atti di gestione amministrativa spettanti invece agli organi burocratici preposti».
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