«E’ arrivata questa mattina la notizia che è di Andreea Rabciuc il corpo rinvenuto nel casolare lungo la Montecarottese. Le indagini proseguono su questa vicenda che ha scosso la nostra comunità».
Ne dà notizia il sindaco di Jesi, Lorenzo Fiordelmondo, con un post sul profilo Facebook.
«Andreea – prosegue il primo cittadino – ha lavorato per diversi anni in un locale della città che mi capita di frequentare e che la ricorda come una ragazza gioiosa e autentica. Mi stringo al dolore della famiglia, alla mamma Georgeta va il mio abbraccio più sincero».
L’esito dell’esame del Dna dà dunque conferma che le ossa ritrovate nel casolare diroccato a Castelplanio, lo scorso sabato 20 gennaio e a due anni dalla scomparsa della 27enne Andreea Rabciuc, appartengono alla giovane
Le ossa furono scoperte da uno dei proprietari del caseggiato, entrato per prendere della legna. Accortosi dei resti, chiamò subito i carabinieri.
I vestiti rinvenuti, erano quelli della ragazza ma per avere la conferma definitiva, si doveva attendere l’esito di tutti gli esami.
Ora, è arrivata la certezza ma resta da capire come sia avvenuto il decesso. La procura di Ancona segue infatti due piste: dall’omicidio fino al gesto volontario, dopo aver trovato anche una sciarpa.
Al momento, l’unico indagato con le ipotesi di reato di: istigazione al suicidio, omicidio volontario, sequestro di persona e spaccio di sostanze stupefacenti, è l’ex fidanzato della giovane, Simone Gresti.
Adesso, si attendono invece i risultati dell’esame della Tac svolto lo scorso 30 gennaio, necessario a individuare eventuali microlesioni che potrebbero in questo modo rendere più chiara la dinamica di quanto avvenuto in quel casolare.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati