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Lettera aperta di Altra Idea di Città
alle forze progressiste: «Assieme per il ‘no’
al banchinamento del molo Clementino»

ANCONA - Aic chiede a partiti, movimenti e associazioni individuabili nelle «migliori energie della città» di sedersi a un tavolo e tornare a confrontarsi su temi strategici come porto e mobilità sostenibile. L'auspicio è quello di una grande manifestazione in prossimità del G7 della Salute di inizio ottobre

Da sinistra il co-portavoce di Altra Idea di Città Giacomo Zacconi e il consigliere comunale Francesco Rubini

di Antonio Bomba

Altra Idea di Città chiama all’unione d’intenti partiti, associazioni e movimenti che si rivedono nei valori progressisti. E lo fa attraverso una lettera in cui sono centrali le questioni del ‘no’ assoluto al banchinamento del molo Clementino e di una mobilità sempre più sostenibile. Tra gli obiettivi auspicati anche quello di una grande manifestazione da fare pochi giorni prima del G7 della Salute di ottobre.

L’occasione, questa mattina in Comune, è stata utile per presentare la lettera stessa alla stampa e rilanciare pubblicamente l’attività dell’unica forza politica non appartenente al centrodestra o al centrosinistra presente in consiglio comunale. «La prima notizia che vogliamo dare – è infatti stato il primo commento del leader Francesco Rubini – è che in questa narrazione in cui esistono solo il centrodestra e il Pd, noi ci siamo stati e ci saremo. Ripartendo dalle nostre idee cardine».

Da qui a introdurre la lettera e le motivazioni che hanno portato Altra Idea di Città a scriverla, il passo è stato breve: «Vogliamo rimettere al centro temi strategici su cui in città si è persa l’attenzione, tra screzi tra assessori e altro». Anche perché «il porto era e resta il fulcro strategico della città. Anche per il futuro. Rilanciamo pertanto la nostra assoluta contrarietà alla banchina per le grandi navi da crociera al molo Clementino». Poi l’appello vero e proprio «a cittadini associazioni, movimenti e a tutte le migliori energie della città. Vogliamo portare la nostra proposta politica al mondo progressista e civico che per forza di cose dovrà tornare a confrontarsi visto che la destra governa. E lo dovremo fare – ribadisce sempre Rubini – su temi fondamentali non sugli screzi degli assessori».

La lettera di Altra Idea di Città inviata alle forze progressiste cittadine

L’idea è quindi quella di «arrivare a un percorso condiviso. Magari – è l’auspicio e il desiderio – con una grande manifestazione, appena prima del G7 della Salute. Per ricordare che in questa città esistono problemi gravi e proprio legati al tema della salute».

«Il porto – è l’opinione di Giacomo Zacconi, alla prima uscita pubblica da co-portavoce di Aic – ha reso Ancona una grande città e il polo produttivo principale di tutta la Regione. Però attenzione. Non cadremo – avvisa tutti quanti – nella contraddizione tra lavoro e ambiente. Perché è falsa e malata. La vera contrapposizione riguarda la tutela dei lavoratori e l’ambiente che riguarda tutti, contro i profitti che sono per pochi».

Rubini torna poi sulla mozione presentata in consiglio comunale per annullare la delibera numero 50 del 2019, vale a dire quella che ha dato il via libera al possibile banchinamento del Clementino grazie a un cambio di destinazione d’uso in deroga al piano regolatore: «Sono mesi che giace nei cassetti del consiglio comunale. Però la commissione competente non viene convocata. Pertanto, alla luce di questo palese ostruzionismo, abbiamo chiesto che venga ritirata dalla commissione per chiedere che venga discussa direttamente in consiglio comunale. Anche perché – continua – sappiamo quanto Silvetti in questi mesi abbia palesato una sua contrarietà a quel progetto ma ora vogliamo ‘stanare’ del tutto lui e la sua maggioranza».

Inoltre «la battaglia sul molo Clementino non è referenziale. Da questa scelta passa il futuro strategico del porto e della città, nel bene o nel male. Così come per penisola, Fincantieri e del porto antico. Su questo progetto si riscriverà la struttura stessa del porto e della città. E secondo noi con un ‘sì’ si andrebbe a dire addio a un futuro sostenibile per il porto».

La Presidentessa di Aic Margherita Baldoni torna sul tema lavoro e ambiente: «La salvaguardia dei diritti dei lavoratori è alla base di tutto. E tra questi c’è la loro salute. Il modello delle grandi navi da crociera – è la sua opinione – è tradizionale e allo stesso tempo retrogrado. Non si può sostenere un modello di sviluppo come quello proposto. Presuppone che a cascata i profitti di qualcuno andrebbero a beneficio di tutti gli altri, quando sappiamo tutti che non è così».

Infine il problema della mobilità con Rubini che ha rilanciato l’idea di «stazione marittima e metropolitana di superficie. Le promesse elettorali del sindaco sul tema sono state roboanti. A distanza di mesi non se ne sa più niente. Noi invece siamo convinti che quell’infrastruttura sia decisiva per immaginare uno sviluppo diverso per questa città». Il consigliere comunale prosegue sul tema: «La città è schiava del traffico privato. Sulle Ztl non si è visto nulla. Piazza delle Muse e via della Loggia dovevano essere pedonalizzate e invece niente. Discutere delle zone 30? Magari qua non abbiamo nemmeno i parcheggi scambiatori e il trasporto pubblico fa fatica. Auspichiamo quindi che il livello della discussione pubblica cittadina torni ad alzarsi. Perché le soluzioni proposte (nuovi maxi parcheggi in centro, ndr) sembrano ancora più arcaiche».

In conclusione per Francesco Rubini «Ancona è una città particolare perché per qualsiasi problema la risposta è “Non ci sono parcheggi”. Sembra una commedia dalle tinte tragiche. I parcheggi scambiatori agli imbocchi, integrati con zone Ztl, sono a nostro modo di vedere la soluzione al problema. Invece dare a tutti la possibilità a tutti di raggiungere il centro anche solo per comprare un pacchetto di sigarette ci sembra folle. Quel tipo di modello è anti economico per i commercianti soprattutto. Non lo diciamo noi ma i dati delle più grandi città europee. Serve coraggio per cambiare qualche abitudine diventata deleteria».

Margherita Baldoni

Giacomo Zacconi

Francesco Rubini

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