Prosegue la protesta dei trattori. Dopo una prima manifestazione mercoledì scorso, oggi il corteo di una cinquantina di mezzi agricoli, due dei quali d’epoca, è tornato a sfilare per le vie di Senigallia, muovendosi fino alla Rotonda a Mare, luogo simbolo del turismo balneare della città e dell’intera regione. Inevitabili i rallentamenti al traffico del sabato mattina. Ad attendere in piazza Roma a fine mattinata gli agricoltori, gli allevatori e i viticoltori in arrivo da tutta la provincia di Ancona, c’era anche il sindaco Massimo Olivetti che ha espresso parole di solidarietà per tutto il comparto. «La loro battaglia a difesa dei prodotti agroalimentari italiani è sacrosanta. – ha scandito il sindaco Olivetti – Mi auguro che il Parlamento Europeo muti il suo indirizzo anche in questo settore ed anziché applicare politiche che favoriscono le grandi multinazionali, cominci a tutelare i piccoli imprenditori, finora troppo sacrificati dalla normativa europea».
«Ci ha fatto molto piacere ascoltare quello che ha detto – commenta Elisa Fulgenzi, imprenditrice agricola di Chiaravalle, portavoce dei colleghi marchigiani – Parole sincere e di sostegno alla nostra mobilitazione che sono arrivate anche dal pubblico che ascoltava le nostre ragioni durante l’incontro in piazza Roma. Stiamo manifestando innanzitutto per valorizzare il Made in Italy e le produzioni di qualità. L’agricoltura italiana è sicuramente una delle più controllate del mondo e soprattutto il maggior produttore europeo di prodotti agroalimentari Dop e Igp, sinonimo di altissimo valore salutare. Purtroppo il valore economico di questi prodotti è in mano a poche commodities agricole che speculano sul loro valore soltanto per puro profitto. Vogliamo che lo Stato Italiano valorizzi e difenda i nostri prodotti da una concorrenza spietata e sleale, che porta sul nostro mercato prodotti che non rispettano gli stessi standard sanitari e qualitativi» ricorda Fulgenzi che è anche salita sul palco insieme ad altri tre manifestanti per spiegare i motivi della protesta.
C’è poi l’eccessiva burocrazia e difficile applicazione della nuova Pac «che segue soltanto un’ideologia ecologista che impone regole uguali in tutta Europa ma che nel nostro territorio sono difficilmente applicabili per la diversità di clima e terreno. – hanno argomentato i partecipanti alla protesta – Manifestiamo contro una Pac non chiara, difficilmente comprensibile e scritta in ritardo, che va soltanto ad aumentare le ore che i nostri agricoltori devono passare dietro le loro scrivanie». A questo si aggiungono i rincari combustibili e agevolazioni. «I costi dei combustibili sono ormai raddoppiati e insostenibili e ci opponiamo alla volontà europea di togliere le agevolazioni sul gasolio agricolo entro il 2026. Togliere senza dare alternative non è sicuramente la strada giusta. Non vanno poi dimenticati i danni da fauna selvatica. Siamo ormai in balia della fauna selvatica ( piccioni,cinghiali, lupi, nutrie.. ) e siamo costretti a non poter più seminare leguminose (favino ,pisello ecc.), girasole, sorgo e mais in moltissime aree delle nostre colline poiché i raccolti sono parzialmente o totalmente distrutti dalla fauna stessa. L’introduzione di specie predatrici non ha avuto alcun effetto e per questo chiediamo che venga introdotta una politica seria di contenimento».
Ma quello che pesa in maniera rilevante è la mancanza di reddito «Noi agricoltori abbiamo solo la certezza che le nostre spese e i nostri costi sono ormai più che raddoppiati, mentre il valore dei nostri prodotti ha subito una netta riduzione. – hanno evidenziato gli agricoltori questa mattina durante la manifestazione a Senigallia – Non riusciamo più a produrre reddito, i ricavi non riescono a coprire le spese. Vogliamo dei prezzi giusti per i nostri prodotti perché abbiamo diritto a vivere una vita dignitosa. Siamo da decenni additati come avvelenatori e inquinatori. Vogliamo sottolineare che negli ultimi anni abbiamo partecipato a una netta diminuzione dell’uso di concimi di sintesi e di fitofarmaci. Ne è testimone il gran numero di aziende che ormai sono condotte con pratiche biologiche, ma anche dalla tendenza all’aumento delle pratiche di agricoltura integrata. Vogliamo anche sottolineare che l’uso dei fitofarmaci viene regolamentato da normative sempre più stringenti, nel rispetto della biodiversità, della salute del cittadino e di noi operatori del settore». Al termine dell’incontro in piazza Roma, i manifestanti sono tornati a Villa Torlonia dove hanno organizzato un appetitosa tavolata con polenta di mais e ragù, panini con salsicce e braciole. La mobilitazione si scioglierà oggi alle 15.
(Redazione CA)
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