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Liste d’attesa infinite, pochi posti letto
e tagli continui: i consiglieri comunali:
«Fate qualcosa per la Sanità anconetana»

ANCONA - Lo hanno chiesto a Francesco Acquaroli, Filippo Saltamartini e Francesco Baldelli, durante il tanto atteso consiglio comunale aperto sul tema della salute. Un successo in termini di partecipazione della cittadinanza. Tante le criticità emerse

di Antonio Bomba (Foto di Giusy Marinelli)

Tanti i cittadini presenti al consiglio comunale aperto sulla Sanità

Il tanto atteso consiglio comunale aperto sulla Sanità è andato in scena questo pomeriggio a Palazzo del Popolo e, con un’unità di pareri difficilmente riscontrabile in altre occasioni, tutti i consiglieri comunali, indipendentemente dallo schieramento politico, concordano sul fatto che le tante criticità emerse debbano essere risolte al più presto. La cittadinanza ha risposto quanto mai positivamente all’iniziativa, dato che tutti i posti a sedere tra il pubblico sono stati occupati.

Questa assise speciale è stata ufficialmente chiesta da tutta l’opposizione, con prima firmataria Susanna Dini, capogruppo del Partito Democratico. E proprio a lei è toccato spiegare le ragioni che hanno portato a richiedere questo incontro: «Nelle strutture ospedaliere presenti ad Ancona assistiamo ai seguenti fenomeni: sempre meno posti letto, carenza di personale tra medici e infermieri, il pronto soccorso è perennemente intasato con gente lasciata in barella nel corridoio e liste di attesa per le prestazioni sanitarie sono infinite, quando non tutti hanno la disponibilità economica per rivolgersi alle cure private».

Susanna Dini, Partito Democratico

All’esponente Dem sono seguiti 3 lunghissimi interventi del direttore generale dell’ospedale di Torrette Armando Gozzini, del direttore dell’Ast Ancona Giovanni Stroppa e della direttrice dell’Inrca Maria Capalbo. Questi hanno fornito con dati e grafici lo stato dell’arte delle aziende che rappresentano, con tanto di progetti futuri. Dal quadro descritto emerge che la centrale operativa sarà pronta per fine marzo, l’Inrca alienerà l’ex Tambroni, i nuovi Salesi e Inrca saranno pronti per il 2026 e l’Umberto I vedrà i collaudi a marzo, con il successivo trasloco del poliambulatorio del viale della Vittoria previsto per giugno.

Il sindacalista Cgil Mauro Borioni ha poi posto l’accento sulle sale operatorie chiuse a Torrette causa carenza di personale, mentre il collega Alessandro Mancinelli di Cgil-Cisl-Uil ha fatto notare come serva una Sanità idonea a una popolazione sempre più in su con l’età.

Filippo Saltamartini, assessore regionale alla Sanità

E davvero tanti sono stati gli interventi dei consiglieri comunali che hanno posto problemi e dubbi concreti molto simili se non addirittura identici. E poco importa che fossero di maggioranza o di opposizione. Oltre ai problemi rilevati da Dini, domande sono state poste sul Salesi attuale, il quale ha bisogno di importanti manutenzioni in attesa che venga completato quello nuovo, con la relativa necessità di posti auto nella zona per chi vi lavora così come per chi ne usufruisce. E poi cosa ne sarà della sede storica dell’Inrca alla Montagnola, la necessità assoluta che all’Umberto I sorga un hospice.

«Quando parliamo di Sanità – ha tenuto a sottolineare nel suo intervento il capogruppo di Ancona Protagonista Arnaldo Ippoliti – ricordiamoci che parliamo di persone e non di freddi numeri. Sempre più gente mi segnala criticità».

Giacomo Petrelli, Pd

Ci va invece giù duro Giacomo Petrelli del Pd: «Basta raccontare favolette. La verità è che con sempre meno risorse continuate a tagliare. Perché non avete previsto nessun altro pronto soccorso ad Ancona e tanti in provincia di Pesaro?».

Sul tema il collega di centrosinistra Carlo Maria Pesaresi (Ancona Diamoci del Noi) ritiene che «coltivare gli orti elettorali degli assessori non significa fare una buona politica».

Ida Simonella (Ancona Futura) lancia un sasso: «Come è possibile aumentare la qualità delle prestazioni offerte con meno personale vista la riduzione del tetto di spesa?».

Smorza i toni Jacopo Toccaceli capogruppo di Fratelli d’Italia: «La salute è al centro di una società civile e la Sanità non deve essere un problema ma una sfida. Si è ereditata una situazione post Covid quanto mai critica. Non tutto va bene ma mi sembra si sia imboccata la strada giusta».

Arnaldo Ippoliti, Ancona Protagonista

Particolarmente toccante per tutti i presenti è stata la testimonianza di Stefano Foresi (Pd) che ha portato in aula il caso personale di un suo parente stretto: «In una stanza di 6 persone erano in 10, di cui una messa su una sedia a rotelle perché non avevano un altro letto. Allora, per dignità, ho portato via la mia parente».

Maria Grazia De Angelis (Fdi): «Sono anni che le sale operatorie sono sotto utilizzate non da ora».

Silvia Fattorini (Ap) ha invece sottolineato «l’importanza dell’Umee».

Terminati gli interventi dei consiglieri ha preso la parola il sindaco di Ancona Daniele Silvetti che ha anzitutto «ringraziato i proponenti per aver offerto a tutti questo osservatorio» ricordando poi che «in qualità di primo cittadino sono responsabile della salute degli anconetani» e sottolineando come adesso «è importante che le osservazioni emerse e condivise da tutte le forze politiche qui rappresentante emergano in un documento unico, superando le differenze politiche» assicurando che «questa amministrazione non farà mancare il proprio contributo».

Aldo Salvi, sottosegretario regionale alla Sanità

Il sottosegretario alla Sanità regionale Aldo Salvi ha invece spiegato come «ormai la Sanità è territoriale e i cittadini, attraverso il voto, hanno chiesto una Sanità di prossimità. Spiace per le liste d’attesa, sono un retaggio del Covid che si autoalimenta».

L’assessore regionale alle Infrastrutture sanitarie Francesco Baldelli ha replicato alle accuse mosse dai consiglieri di centrosinistra così: «Non sapevo che Acquaroli stesse governando la regione da oltre 40 anni. Non servono le strumentalizzazioni politiche, altrimenti inutile parlare di pace nel mondo se non iniziamo noi nella nostra realtà. Non conosco il futuro ma vi assicuro che ce la stiamo mettendo tutta». Sul nuovo Salesi ha tenuto a ricordare che «abbiamo ereditato un progetto i cui costi sono raddoppiati tra una variante e l’altra» aggiungendo che «abbiamo ospedali troppo vecchi che non permettono il pieno sfruttamento del personale e dei macchinari a disposizione. Sbloccare Ancona significa sbloccare tutte le Marche».

Il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli

L’assessore alla Sanità regionale Filippo Saltamartini ha invece spiegato come «Per la Sanità i governi sono da una vita che mandano sempre meno soldi. Quello attuale è l’unico che li ha aumentati. L’intervento è stato inficiato dall’inflazione ma la buona intenzione resta» e poi «Abbiamo sempre meno medici. Ben 20mila lavorano all’estero perché attratti da uno stipendio maggiore. E nessuno vuol più fare medicina generale o di urgenza. I nostri bandi spesso vanno addirittura deserti».

Non è mancata una risposta diretta ai consiglieri di centrosinistra: «Dei 9,5milioni e mezzo stanziati per la Sanità regionale 5,2 vanno a Torrette e 425mila euro all’Inrca. Mi dite come fate a dire che ad Ancona non si investe?». Per aggiungere che «Io rappresento un pezzo del popolo e mi esprimo come meglio credo. Siamo stati votati per questo e mi assumo la piena responsabilità politica del mio operato».

Il sindaco di Ancona Daniele Silvetti

Ha chiuso la serie di interventi il governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli: «Il Covid ci ha consegnato uno scenario senza precedenti e ci ha trovato tutti impreparati. Ne siamo usciti, ma con le ossa rotte. E di questo occorre tenerne conto». Difende inoltre l’operato della sua squadra di governo: «Con le nostre riforme abbiamo dato personalità giuridica alle aree vaste, visto che l’Asur era troppo disomogenea e sinceramente da Ancona (rivolgendosi sempre ai consiglieri di centrosinistra) mi aspettavo più riconoscenza visto quello che abbiamo fatto». Infine «Mi assumo la piena responsabilità per i problemi degli ultimi 4 anni, ma sono un 25% circa del problema globale» con la promessa che «L’Inrca diventerà una struttura il cui valore sarà riconosciuto a livello nazionale».

L’assessore alle Infrastrutture sanitarie Francesco Baldelli

Ha moderato l’intero dibattito il presidente del consiglio comunale di Ancona Simone Pizzi il quale ha anche provveduto formalmente a invitare tutte le persone che hanno parlato. Nel discorso effettuato a inizio seduta, lo stesso ha ricordato come «Ancona una volta era detta la città bianca visto il numero di strutture ospedaliere presenti. Oggi non è più così. Il diritto alla salute globale richiede sforzi convergenti e volontà politiche certe e condivise da parte di tutti». Parola di un medico chirurgo.

Simone Pizzi, presidente del consiglio comunale

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