facebook rss

«L’amministrazione comunale?
Nove fallimenti in altrettanti mesi
e tante promesse non mantenute»

ANCONA - L'opposizione in Consiglio si compatta (assente solo Mandarano di Italia Viva) e attraverso un documento firmato da tutti denuncia quelle che, secondo loro, sono state le principali mancanze attribuibili all'amministrazione Silvetti dall'inizio del suo mandato

L’opposizione oggi in conferenza stampa

di Antonio Bomba

L’opposizione in consiglio comunale si compatta e lancia un grido di allarme alla città: «Nove mesi di governo già nove fallimenti» che è anche l’accusa mossa alla prima amministrazione di Ancona guidata dal sindaco Daniele Silvetti. E lo hanno fatto attraverso un documento presentato questa mattina a Palazzo del Popolo, firmato da tutti i consiglieri di minoranza eccetto che Massimo Mandarano di Italia Viva. Assenti invece Ida Simonella e Mimmi Giangiacomi per motivi personali.

Ad essere invitati però sono stati anche Movimento 5 Stelle, Europa Verde, Repubblicani e Partito Socialista Italiano. Insomma, le prove tecniche per una grande coalizione di centrosinistra per le comunali del 2028 sono ufficialmente iniziate. L’obiettivo, nemmeno tanto celato, è quello di costruire un percorso comune, passo dopo passo, partendo dai temi che più li accumunano. Se il tutto funzionerà o no è davvero molto presto per dirlo, ma già che vi sia l’intenzione di provarci è una notizia che può essere accolta come  positiva da parte degli elettori di centrosinistra.

La prima a prendere parola è stata la capogruppo del Pd Susanna Dini che ha spiegato come tutti loro sono «preoccupati per la nostra città che abbiamo lasciato con i conti in ordine. E invece adesso notiamo una grave carenza in termini di efficacia e di efficienza amministrativa, confusione negli indirizzi e poca presa di responsabilità».

Dopodiché è toccato a Carlo Maria Pesaresi di Ancona Diamoci del Noi elencare i cosiddetti 9 fallimenti, punto per punto, con una premessa: «Il tempo dell’onestà intellettuale e della sospensione del giudizio è giunto al termine dopo 9 mesi dalla vittoria del centrodestra. Adesso ci sentiamo in diritto di denunciare questa situazione».

Il primo punto è il decoro che «è stato un mantra della campagna elettorale. Eppure noi non lo vediamo. E il consulente Picciafuoco, ad esempio, cosa sta facendo?».

Il secondo sono i lavori pubblici: «Non passa giorno che Tombolini si scusi con i cittadini evidenziando in maniera plateale i ritardi accumulati sui lavori conseguiti attraverso i fondi Pnrr».

Al terzo posto cultura e giovani: «Un disastro. Un’assessora – è l’opinione di Pesaresi – che si è dimostrata inadeguata, vive in un regno a parte e non parla con nessuno facendo figuracce su figuracce». Poi sui giovani: «L’assessore Battino rappresenta emblematicamente lo spirito di questa amministrazione: tante chiacchiere e pochi fatti».

Il quarto punto è mobilità e ambiente: «A parte re-inaugurare piste ciclabili già fatte e pronte, sono state demolite le altre. Non c’è un’idea di cosa fare e il Pums non si sa che fine abbia fatto. Siamo al palo su parcheggi scambiatori e non, così come sull’anello filoviario. Il Pia 2? Scomparso dai radar».

Il quinto fallimento è rappresentato secondo loro dalle manutenzioni a cui l’amministrazione ha destinato «solo 2 spicci, aggrappandosi al contributo straordinario del G7».

Il sesto problema, sempre per l’opposizione, è dato dalle frazioni: «Chiedete a chi vi abita se le promesse elettorali hanno avuto qualche esito».

Donatella Baglioni (M5S) e Lanfranco Giacchetti (Europa Verde)

Al settimo troviamo invece i quartieri: «Qui i problemi sono quantomai delicati e in continuo peggioramento. Non uno dei tanto sbandierati eventi si è tenuto nei quartieri ad esempio. Eppure si era detto il contrario».

Ottavo posto per il tema del sociale: «Hanno ridotto i contributi agli affitti e han preso diversi provvedimenti contro i clochard. Insomma, han deciso di stare con i più forti».

Nono e ultimo punto quello della squadra di governo che Pesaresi definisce «Quello un po’ più grave» perché a suo modo di vedere «la squadra non c’è. C’è un sindaco isolato, in minoranza politica che soffre delle divisioni al suo interno e che non decide nulla di suo, tanto che gli assessori si smentiscono l’un l’altro». Non mancano forti critiche a specifici assessorati e agli assessori stessi: «Battino e Latini sono due scatole vuote, mentre Andreoli appare inadeguata a chiunque la ascolti».

Caterina Di Bitonto, Europa Verde

Francesco Rubini di Altra Idea di Città: «Sappiamo bene quanto è complicato amministrare una città con questa congiuntura. In campagna elettorale però erano state fatte promesse altisonanti e importanti. Adesso, la realtà, è che ci hanno raccontato un mondo di favole e di sogni». Critiche giungono sulla gestione della mobilità: «Questa giunta ha dimostrato di avere troppe divergenze sul tema, cambiando idea 3-4 volte su ogni argomento, quando non ne hanno una sulle Ztl, come sulla pedonalizzazione di piazza della Repubblica del presunto consulente Picciafuoco, mentre sul Pums abbiamo sentito solo dichiarazioni roboanti del vicensindaco ‘sceriffo’ Zinni (testuale di Rubini, ndr)». Infine preoccupazioni sull’ambiente: «Che fine ha fatto il Pia 2? Il professor Bonifazi da consulente cosa fa? Ce lo chiediamo vista anche la sua caratura e il suo spessore sono indiscutibili».

Diego Urbisaglia di Ancona Futura tocca il tema Pnrr: «L’amministrazione precedente aveva intercettato fondi per circa 60milioni di euro». Eppure adesso tra un problema con le ditte e un altro molti lavori appaiono a rischio: «Date le attuali condizioni economiche le opere risulterebbero impossibili da completare e lascerebbero la città con molte, troppe incompiute. Serve un’attenzione prioritaria pertanto».

Da sinistra Simone Pelosi, segretario comunale del Pd e Massimo Belelli (Repubblicani)

Un discorso questo che per Urbisaglia «non rientra nella battaglia tra maggioranza e opposizione» tanto che «abbiamo molto apprezzato diverse uscite dell’assessore Tombolini in merito ma, pensando ad esempio al Palaveneto, vi immaginate che bomba resterebbe nel quartiere qualora non fosse completato? Idem il Mercato delle Erbe e la piscina olimpica».

Tommaso Fagioli di Azione: «Nei parchi vediamo sempre tanto verde incolto. Me li ricordo quando facevano opposizione su tutto e adesso sono assessori. Tutto è cambiato. Pertanto, utilizzando i loro claim direi ‘Ancona che attende’ perché un conto erano gli slogan in campagna elettorale un conto governare con pochi soldi».

Giacomo Petrelli, Pd: «Dicevano di tenere ai giovani con tanto di alleanza con Ripartiamo dai Giovani. Ma a parte le promesse di concreto non c’è niente. Non c’è nulla. L’assessorato all’Economia della notte rappresenta la più grande delle delusioni. Il tutto è confinato a piazza del Papa con il Lazzabaretto che probabilmente questa estate non aprirà» Petrelli tocca anche il tema della polizia locale «armata senza un adeguato armadietto per permettere agli agenti di custodire al comando l’arma. E poi quale incremento degli effettivi? Le assunzioni copriranno si e no il normale turn over».

-Stefano Foresi (Pd) ha invece chiesto che venga fatto qualcosa per le scuole Podesti, De Amicis e della Madonnetta del Pinocchio in quanto indispensabile presidio per i relativi quartieri.

Federica Fiordelmondo (Pd): «È evidente che il miracolo dorico non è avvenuto. Il centrodestra ha instillato nella cittadinanza l’idea che vi fosse una classe dirigente illuminata che sarebbe andata a governare Ancona. Non è così perché procedono con le attività iniziate dalla precedente giunta e pure in modo claudicante. E il concetto di ‘Ancona capoluogo’ non può vedersi solo nelle feste». Secondo Fiordelmondo infatti «Fino ad ora hanno speso 900mila euro in feste. Lo stesso importo previsto per le manutenzioni stradali».

In conclusione Susanna Dini ha spiegato che sono state invitate anche le forze politiche che non si riconoscono in questa amministrazione e ad aver risposto sono stati il Movimento 5 Stelle (presente Donatella Baglioni, vice rappresentante vicario), Europa Verde (con i co-portavoce Caterina Di Bitonto e Lanfranco Giacchetti), il Partito Socialista Italiano (con il segretario Fabio Borgognoni) e il Partito Repubblicano (con Massimo Bellelli).

Rubini sul tema contro-conclude chiedendo di precisare bene: «Oggi non si presenta un Pd e non si presenta una coalizione di centrosinistra. In maniera molto chiara e franca, partendo dai punti che ci accumunano, vogliamo condividere una comune opposizione in consiglio comunale e costruire un dialogo per verificare le condizioni per arrivare il più possibile a un terreno fertile per quando ci sarà da discutere delle prossime elezioni comunali».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X