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Il genio del Vanvitelli alla portata di tutti
grazie a due iniziative dell’Univpm
rivolte a studenti e cittadinanza

ANCONA - Vita e opere dell'ideatore della Mole verranno fatte conoscere nelle scuole attraverso una serie di incontri di 'orientamento'. I suoi periodi artistici, contraddistinti da vari spostamenti geografici, saranno invece oggetto di 'conversazioni' con i più grandi studiosi dell'artista

Da sinistra Anna Maria Bertini, il Magnifico Rettore dell’Univpm Gian Luca Gregori, Marco Battino, Antonello Alici e Viviana Caravaggi Vivian

di Antonio Bomba

Luigi Vanvitelli: Pittore, architetto, genio assoluto e patrimonio di Ancona, delle Marche e dell’Italia intera tanto da essere per tutti un vanto internazionale. In una sola parola: genio. Così, per mettere ancor più a conoscenza la sua vita, le sue opere e i vari periodi artistici che lo hanno contraddistinto, l’Università Politecnica delle Marche ha deciso di promuovere due nuove iniziative culturali per approfondire e far conoscere la sua figura a tutti, soprattutto ai giovani, assolvendo così alla propria funzione sociale.

La prima consiste in un progetto di orientamento per le scuole superiori della provincia di Ancona denominato ‘A scuola da Luigi Vanvitelli’. La seconda, dal titolo ‘Conversazioni sull’eredità di Luigi Vanvitelli nelle Marche pontificie’, propone un ciclo di incontri con alcuni tra i massimi studiosi del Vanvitelli ed è finalizzata ad approfondire i progetti e le opere realizzate nelle Marche: da Ancona a Loreto, da Pesaro a Fano, passando per Macerata.

Già note le date delle ‘conversazioni’, mentre orari e luoghi verranno comunicati successivamente. Si inizierà venerdì 15 marzo con ‘Luigi Vanvitelli paesaggista, architetto, costruttore: idee e opere per Ancona’. Si proseguirà lunedì 8 aprile con come tema ‘Il contesto romano e la committenza pontificia’. L’incontro di martedì 7 maggio sarà invece dedicato al Vanvitelli ne ‘Il contesto partenopeo’. Mercoledì 12 giugno, a essere protagonista, sarà il ‘Luigi Vanvitelli per San Pietro’. Giovedì 4 luglio gran finale con ‘Teoria e professione al tempo di Luigi Vanvitelli’.

Il Magnifico Rettore dell’Università Politecnica delle Marche Gian Luca Gregori

L’intero progetto è stato presentato oggi nella sala consiliare del rettorato. Come sempre, a fare gli onori di casa, è stato il Magnifico Rettore Gian Luca Gregori: «Ci tenevamo tutti – son state le sue prime parole – a introdurre questa attività che stiamo portando avanti noi dell’Università Politecnica delle Marche. Perché il tema della tecnologia é imperante mai come in questo momento, tra intelligenza artificiale e altre innovazioni. Inoltre – aggiunge il Magnifico Rettore un punto non di poco conto – iniziative come queste fanno capire come possiamo occuparci del sociale e per il sociale. Un grazie dunque alle istituzioni e all’ordine degli architetti perché, senza questa convergenza tra istituzioni, nulla sarebbe stato possibile». Il professor Gregori non dimentica poi di far osservare come «I progetti e le opere di Vanvitelli nelle Marche compongono un itinerario paesaggistico e culturale di grande rilievo che merita di essere diffuso e messo a disposizione della cittadinanza e dei visitatori».

La parola poi passata ad Antonello Alici, professore di storia dell’architettura e curatore dell’intera iniziativa: «Tenevamo molto a questo progetto e siamo contenti del coinvolgimento di Comune e Regione. Perché Vanvitelli ha lasciato un’eredità importantissima ad Ancona e in tutte le Marche». Detto questo Alici è ben preciso a trovare il link tra Univpm e Vanvitelli: «Abbiamo un corso in ingegneria edile e architettura che ben ci fa legare gli studi umanistici con quelli tecnici. E abbiamo le competenze per lavorare a progetti di questo tipo – aggiunge giustamente orgoglioso – grazie alle tecnologie, ma anche alla collaborazione con l’archivio di stato. Una cosa è certa: lavoreremo nel territorio con gli studenti e converseremo con i migliori studiosi della storia del Vanvitelli».

Il professor Antonello Alici

Il professore passa poi a ricordare in breve l’intensa vita di Luigi Vanvitelli che «nasce a Napoli da un pittore e paesaggista olandese che lo guida alla capacità di capire il paesaggio, per l’appunto, e gli scenari attorno a sé». Dopodiché «a un anno la famiglia si trasferisce a Roma e Vanvitelli, una volta cresciuto, frequenta le accademie di San Luca e dell’Arcadia. Entra poi nell’accademia dei virtuosi al Pantheon dove l’incontro con un importante architetto barocco lo influenzerà non poco». Successivamente «diventa architetto della reverenda camera apostolica ed è selezionato per partecipare al restauro della cupola di San Pietro».

Alla sua trasformazione da pittore ad architetto, fa seguito il trasferimento per ordine papale ad Ancona dove «restaura il braccio portuale ed elabora quella fortezza poi nota come Lazzaretto. Poi ridisegna tutto l’arco portuale seguendo le tracce di Traiano. Costruisce la meravigliosa chiesa di Sant’Agostino poi fatta a ‘fette’ da Napoleone, la quale era situata dove ora sorge la Banca d’Italia. Dopodiché inizia a occuparsi di altre opere in tutta la Regione diventando anche una figura nota in campo internazionale».

Chiara Biondi assessore regionale alla Cultura (collegata da remoto) trova forse la miglior definizione possibile del Vanvitelli, chiamandolo “genio”: «Apprezzo questa iniziativa dell’Univpm che dimostra che l’attenzione sul Vanvitelli è ancora viva e non si è fermata ai 250 anni della sua morte, ricorsi lo scorso anno. Come Regione Marche ne siamo entusiasti. D’altro canto l’opera da lui lasciata è sempre stata importante e significativa e deve essere ancor di più approfondita e studiata».

Chiara Biondi, assessora alla Cultura della Regione Marche

Biondi va avanti nel concetto: «Diamo così modo alle future generazioni, con questi studi, di continuare su questo percorso». Poi la già citata definizione: «Vanvitelli è stato architetto, pittore ingegnere, in una sola parola: un genio». Poi un apprezzamento al fatto che l’orientamento «sia rivolto alle scuole. Questi personaggi devono essere celebrati sempre, per mantenere viva la loro memoria. È un dovere delle istituzioni e della collettività in generale».

Anna Maria Bertini, assessora alla Cultura del Comune di Ancona: «Siamo felici che prosegua l’attività iniziata lo scorso anno con un protocollo firmato da Regione, Comune e Reggia di Caserta con il sostegno del ministero della Cultura» che porterà anche «alla pubblicazione di 3 fascicoli distinti del quale il più importante sarà quello relativo alla Reggia». La tripla opera sarà «uno strumento importante che metteremo a disposizione dell’Università Politecnica delle Marche e dei suoi studenti» Spazio anche per lei all’importanza delle partnership tra istituzioni: «Andranno avanti perché perseguono l’obiettivo comune dello sviluppo socio-economico del territorio e portano sempre un evidente valore aggiunto».

L’assessora alla Cultura del Comune di Ancona Anna Maria Bertini

La presidente dell’ordine degli architetti Viviana Caravaggi Vivian: «L’ordine è compiaciuto per il coinvolgimento in questa importante iniziativa» tanto che «è per noi motivo di orgoglio ricevere l’eredità di questo architetto di fama mondiale, capace di creare opere identitarie per la città di Ancona. Gli architetti – ha concluso – lasciano sempre impronte e questo la gente lo percepisce sempre bene».

Marco Battino, assessore all’Università del Comune di Ancona, ha chiuso la serie degli interventi: «La collaborazione tra Comune e Università Politecnica delle Marche è sempre più fitta. Basti dire che solo oggi abbiamo avuto 3 distinti incontri. Troviamo inoltre molto importante che, oltre ai contributi tecnici, vi siano quelli sociali. Il coinvolgimento dei giovani studenti delle superiori inoltre, ci permette di non limitare l’iniziativa ai soli esperti della materia Vanvitelli». Insomma per l’attuale amministrazione dorica «L’Univpm era e resta un patrimonio e un valore aggiunto per tutta la città di Ancona».

L’assessore all’Università del Comune di Ancona Marco Battino

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