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Addio a Faustino Fioretti,
un grande imprenditore marchigiano

CASTELFIDARDO - Fondatore della Cisel, azienda con centinaia di dipendenti oggi affidata alle figlie. Aveva 84 anni. Nel 1990 è stato nominato Cavaliere della Repubblica

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Faustino Fioretti

E’ morto stamattina alle 11,30 Faustino Fioretti, imprenditore di Castelfidardo, fondatore del gruppo industriale Cisel, specializzato nell’elettronica e nell’automotive. Aveva 84 anni e fino a pochi anni fa dirigeva la capofila, la Cisel di Castelfidardo, fondata nel 1976 e affidata poi alle figlie.

Nato nel 1939 a Filottrano da una famiglia contadina, aveva creato il suo successo dal nulla fondando aziende – tutte basate a Castelfidardo – che ancora oggi impiegano centinaia di dipendenti. E’ con lui che Raul Gardini aveva progettato una nuova grande industria elettronica: sarebbe dovuta nascere nel 1993, il progetto era già in fase avanzata quando svanì per la morte improvvisa del grande imprenditore ravennate.

Raccontava sempre di avere cominciato a lavorare da ragazzino, mentre andava a scuola. Spendendo tutti i soldi che aveva, facendo qualche debito e facendo arrabbiare il padre, aveva comprato una macchina per stampare le molle e l’aveva piazzata davanti al letto: «Così quando si inceppava non sentivo più il rumore, mi svegliavo e la facevo ripartire», raccontava. E’ nato così il Mollificio Fioretti, che oggi dirige suo fratello Gianfranco con i figli.

Nel 1990 è stato insignito del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica italiana dal presidente Francesco Cossiga. Nel 2015 ha ricevuto la benemerenza dal Comune di Castelfidardo con questa dedica: “A Fausto Fioretti, la cui attività assicura occupazione e benessere ad oltre 300 famiglie. Faustino incarna il classico modello marchigiano di colui che con generosità, intelligenza e il sostegno dei figli ha saputo creare realtà leader”.

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Stabilimento della Cisel a Castelfidardo

“Era uno di quegli imprenditori italiani che hanno fatto grande il nostro Paese negli anni in cui la stretta di mano valeva più di un contratto firmato dal notaio”, racconta la figlia Emanuela, alla guida della Cisel. Qualche anno fa Emanuela ha dedicato al padre il “Faustì”, il rosso Conero Doc prodotto dalla cantina Fioretti Brera fondata con il marito Paolo Brera, giornalista e inviato di guerra de La Repubblica.

Faustino Fioretti lascia altre due figlie, Catiuscia e Marzia, i generi Rodolfo, Federico e Paolo e i nipoti. Le sue condizioni di salute erano precipitate diversi mesi fa, da anni si era ormai ritirato nella sua casa di campagna proprio accanto all’azienda, circondato come sempre da migliaia di amici. Per moltissimi è stato un’ispirazione e un aiuto, un benefattore e un mecenate: “Sono stato fortunato, ma dove sta bene una persona devono stare bene tutti”, ripeteva a chi condivideva con lui “un piatto di boccolotti” e un bicchiere di vino, in quel casolare diventato una tappa fissa per gli amici e i dipendenti, per gli imprenditori e gli artisti di mezza Italia.

Sarà possibile salutarlo dalle 11 di domani (lunedì) alla Casa del Commiato Albanova di Castelfidardo; il funerale sarà celebrato mercoledì alle 10 alla chiesa Collegiata di Castelfidardo.

(m. z.)

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