La Cna di zona sud di Ancona incontra gli assessori di Osimo, Castelfidardo e Loreto. Ieri sera la presidenza dell’associazione di categoria ha analizzato i dati della consistenza delle imprese dei tre principali Comuni della Valmusone con Michela Glorio (assessore attività produttive Osimo), Sergio Foria (assessore attività produttive Castelfidardo) e Nazzareno Pighetti (vicesindaco del comune di Loreto). Oggetto dell’incontro i dati relativi alla consistenza delle imprese negli ultimi 10 anni, indagine condotta dalla Cna di Zona e dal Centro Studi Sistema Cna regionale. Il dato principale analizzato è il sensibile calo delle partite Ivaa che ha colpito le tre città della Valmusone.
Il comune di Osimo registra un saldo negativo, rispetto al 2022, pari a -165 imprese (-5,46%), In 10 anni la città dei senza testa ha perso -328 imprese con un calo del -10,10%. I cali più vistosi si sono registrati nel commercio (-9,3%), nel turismo e ristorazione (-7,3%), nelle costruzioni (-6,9%) e nell’agricoltura (- 6,7%). Nella città fidardense rispetto al 2022 le imprese calano di 68 unità (-4,29%) e rispetto al 2014 le imprese passano da 1634 a 1518 (-116 pari al -7,10%). Anche nella città della fisarmonica cala il commercio (-7,4%), il turismo e ristorazione (-6,3%) e il comparto agricolo (-5,5%). Nel comune di Loreto la perdita di imprese in 10 anni è pari a -106 (-10,68%), ma rispetto al 2022 la perdita risulta la più bassa di zona con un -27 (pari al -2,96%). Il calo di imprese nella città mariana è più omogeneo, spalmato su più anni, rispetto invece al calo drastico di Castelfidardo e Osimo che fanno registrare perdite nel 2023 dal 4% in su. Per quanto concerne i singoli settori, anche in questo caso sono gli agricoltori (-8,2%) il commercio (-7,8%) e le costruzioni (-6,7%) a soffrire per questa moria di imprese.
Dopo la presentazione dei dati di Andrea Cantori e Andrea Cecconi (segretario e presidente della Cna di Zona Sud) è stato il turno dei rappresentanti istituzionali. Michela Glorio ha sottolineato come i «dati sono in linea con la realtà che vediamo tutti i giorni. Il Covid ha rappresentato una sorta di spartiacque che ha aperto questa emorragia di imprese. Il comune di Osimo, però, durante il periodo pandemico ha sostenuto le imprese concretamente: sono stati stanziati 700.000 euro di contributi forfettari a fondo perduto. Non solo: abbiamo ripetuto la stessa operazione durante la crisi energetica. Inoltre nel centro storico abbiamo sostenuto i dehor, abbiamo investito negli eventi con il Natale spendendo più di 200.000 euro e i concerti». L’assessore di Osimo ha concluso sostenendo che «purtroppo la standardizzazione delle attività rappresenta un problema: se non vi è qualità o artigianalità nei prodotti che si offrono si fa fatica poi a crearsi il mercato».
Sergio Foria, assessore di Castelfidardo, ha rilevato che «la giunta sta cercando di valorizzare il centro storico con il processo di pedonalizzazione. Un cambiamento forte che abbiamo realizzato creando nuovi parcheggi e cercando di non penalizzare la viabilità. Il tentativo è quello di creare un luogo ospitale per invogliare i fidardensi a fare una passeggiata in centro. Sul lato delle imprese anche Castelfidardo ha incentivato l’insediamento nel centro storico con contributi a fondo perduto, contributo che nel 2024 sarà di 500 euro al mese per un anno per le attività che si insediano nel centro storico. Anche sul lato bio, venendo quindi incontro alla crisi degli agricoltori, il comune vuole sostenere questa attività qualificante del territorio che risponde alla grande domanda di sostenibilità con un contributo di 2.000 euro ad impresa» ha chiuso.
Nazzareno Pighetti, vicesindaco del comune di Loreto ha commentato i dati sostenendo che «stiamo vivendo un periodo storico drammatico: il Covid ha accelerato alcune dinamiche. Vi sono aziende che hanno chiuso perché non avevano un ricambio generazionale oppure perché il prodotto non aveva più mercato. Nonostante questo vi sono però alcuni lati positivi: la ristorazione a Loreto, rispetto agli altri comuni, registra un valore positivo. Questo grazie anche ai 1.300.000 turisti che hanno visitato Loreto l’anno scorso. E’ vero che 10 anni fa avevamo 4.000.000 di turisti, ma purtroppo il covid ha messo fortemente alla prova il settore. Negli ultimi due anni la nostra giunta ha molto lavorato per riprenderci dalla pandemia e concentrarci in particolare sul turismo estivo, cercando di ritornare ai numeri pre Covid» ha concluso Pighetti.
Valmusone, cala lo stock di imprese ma in percentuali inferiori rispetto alla media provinciale
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