di Alberto Bignami (foto Giusy Marinelli)
La Ocean Viking è arrivata al porto di Ancona, attraccando alla banchina 19 alle 17,30, sotto la pioggia.
In anticipo rispetto all’orario previsto, a bordo vi sono 336 naufraghi tra cui oltre 30 minori non accompagnati; 23 migranti erano stati sbarcati l’altro giorno a Catania, a causa delle gravi condizioni in cui versavano.
Proprio questi ultimi, non appena tratti in salvo dalla nave Ong di Sos Mediterranee, avevano riferito che almeno 60 erano le persone decedute in mare dopo che l’imbarcazione sulla quale si trovavano da una settimana, ha visto i motori andare in avaria al terzo giorno di navigazione. Tra le vittime, sempre stando ai loro racconti, ci sarebbero state anche donne e un bambino.
Nei successivi post inviati su X (ex Twitter) ecco poi la notizia del porto sicuro assegnato: quello di Ancona. Tanti gli appelli fatti da parte dell’equipaggio di poter aver accesso a uno scalo più vicino per poter mettere al sicuro i migranti recuperati al largo delle coste della Libia, durante quattro diversi salvataggi. Al momento sono in corso tutte le fasi necessarie allo sbarco dei migranti.
«Le operazioni di sbarco si stanno svolgendo senza grandi problemi anche perché la macchina organizzativa è molto ben oliata dai precedenti altri 7 sbarchi anche se questa volta Ancona registra il 69% in più di arrivi. – spiega il prefetto di Ancona, Saverio Ordine che sta coordinando le operazioni al porto – Il personale sanitario che è già salito per capire le condizioni sanitarie dei migranti che sono in tutto 336, dei quali 252 maschi, 32 minori non accompagnati di età compresa tra iu 6 ed i 16 anni, 31 le donne (due incinta), e 21 minori accompagnati. Tra i minori non accompagnati 10 resteranno nella provincia di Ancona, 10 saranno destinati a quella di Pesaro Urbino, poi 4 in parti uguali nelle altre tre province delle Marche. Tutti gli altri migranti verranno inviati in Puglia, Toscana e Lazio. Provengono per lo più dalla Siria (124) e dal Pakistan (56) poi dall’Egitto (27) e dal Mali (27) ma ci sono altre 21 nazionalità sparse tra il Medio Oriente o Africa. Diciamo che il 53% circa sono asiatici o medio orientali, il 47% africani».
La procedura prevede che una volta raggiunte le regioni di destinazione i migranti potranno richiedere il riconoscimento dello status di rifugiato e la protezione internazionale. Il prefetto Ordina ha svolto anche stamattina un sopralluogo al PalaCasali dove i naufraghi saranno accompagnati per l’identificazione. «Voglio ringraziare tutti coloro che stanno collaborando e in particolare il comune di Ancona per aver messo a disposizione il palasport. Non daremo molto fastidio, mi sembra che Tamberi si stesse allenando stamattina» sottolinea.
(ultimo aggiornamento alle ore 18.30)
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati