di Antonio Bomba
Provvedimento respinto. La mozione proposta da Francesco Rubini di Altra Idea di Città volta ad annullare la delibera del 2019 che aveva dato il via a tutto l’iter necessario al banchinamento del molo Clementino non ha trovato parere favorevole tra i colleghi consiglieri.
Solo lui ha infatti votato ‘sì’, con la maggioranza che compatta si è astenuta (assieme a Carlo Maria Pesaresi di Ancona Diamoci del Noi anche se per altri motivi) e il resto dell’opposizione contraria e fedele alla linea adottata già nel 2019, tanto da rivendicarla più volte e con dichiarato orgoglio.
Attenzione però. Una cosa va spiegata e bene. Il sindaco Daniele Silvetti e i suoi si sono astenuti ritenendo i 3 atti sin qui adottati per evitare il banchinamento molto più forti e incisivi dell’annullamento della delibera numero 50 del 2019, la quale, testuale del sindaco «è un nullaosta e non una variante in deroga al Prg». In tutto questo il primo cittadino, davanti agli appartenenti al comitato Porto Città presenti tra il pubblico, ha ricordato però come il suo ‘no’ sia politico e legato a motivi di salute e non ideologico contro il turismo crocieristico.
La vicenda si fa sempre più intrecciata insomma, con l’opposizione che accusa l’attuale amministrazione di demandare a loro le decisioni più importanti come questa e di fare una sorta di doppio gioco in attesa di ricusare quanto dichiarato in campagna elettorale. Accuse che ovviamente Silvetti e i consiglieri di maggioranza respingono al mittente ribadendo che la loro posizione è quantomai chiara e limpida sin dal primo momento.
Essendo il promotore della mozione Rubini ha iniziato spiegando la sua netta contrarietà da sempre all’hub che dovrebbe sorgere vicino alla Fincantieri, sottolineando come la maggioranza stessa abbia incluso nel Dup una sua mozione che chiedeva esplicitamente all’amministrazione di intraprendere ogni azione politica possibile affinché il molo Clementino non diventi un terminal per le navi da crociera. Inoltre «il ministero ha aperto notevoli interrogativi tecnici sul progetto chiedendo all’autorità portuale di presentare uno studio specialistico sull’impatto inquinante relativo alla qualità dell’aria». Quel piano è il Pia redatto dal professor Floriano Bonifazi: «Rispettandolo – ha dichiarato Rubini, si sarebbero salvate 100 vite all’anno».
Dopo la lunga ma doverosa premessa si arriva al dunque: «Questo atto (la delibera numero 50 del 2019 della precedente sindacatura, ndr) è il cuore di tutto l’iter, essendo una deroga al piano regolatore per consentire proprio il cambio di destinazione d’uso di quell’area».
Con gli interventi ha proseguito Giacomo Petrelli del Partito Democratico: «La posizione del Pd è ben nota. Il banchinamento del Clementino è un’opportunità per la città e una sfida sulla transizione ambientale nelle infrastrutture. La narrazione costruita intorno ai problemi ambientali non trova in noi condivisione perché il tutto verrà realizzato solo dopo gli adeguati controlli ambientali». Poi la critica prettamente politica del Dem: «Da parte della maggioranza abbiamo notato una forte incoerenza, con il sindaco che più volte si è contraddetto nel merito».
Ancor più marcato l’intervento di Diego Urbisaglia di Ancona Futura: «La verità è che si sta riprendendo una discussione fatta e affrontata come scelta politica nella precedente amministrazione. E noi restiamo fedeli a quella scelta con orgoglio. Lì era e lì rimane sentendola ancora nostra e ritenendola ancora strategica per lo sviluppo della città. Quell’area prevedeva un banchinamento per navi militari, non scordiamocelo».
Il primo a parlare per la maggioranza è stato Jacopo Toccaceli di Fratelli d’Italia: «Il sindaco è responsabile della salute dei cittadini e questa è la priorità assoluta dell’amministrazione tutta. Pertanto non è favorevole a nessun provvedimento che possa pregiudicarla. Però – aggiunge – noi facciamo politica attraverso gli indirizzi e dunque non siamo pregiudizialmente contrari e se gli organi preposti garantissero la sicurezza… perché essere contro quest’opera in ambito portuale la cui progettazione è stata già avviata da come mi risulta? Per bloccare tutto servono motivazioni valide dettate dal ministero. Il suo ‘boicottaggio’ per fini politici configurerebbe, credo, il danno erariale. Siamo in uno stato di diritto e per dire se una cosa va bene o no esistono gli organi preposti».
Carlo Maria Pesaresi, come detto, prende una posizione differente rispetto ai colleghi di centrosinistra: «Non ero in aula nella precedente sindacatura, ma la coalizione in cui sono stato eletto prevedeva a programma il banchinamento del molo Clementino. Nel frattempo però – spiega le sue perplessità – alcune novità ci sono state. E devo dire che il parere della commissione tecnica del ministero dell’ambiente non è un documento da far passare sotto traccia e interviene su rischi e pericoli di quell’opera verso cui non ho un’avversione pregiudiziale e tantomeno ideologica. Per questo motivo mi asterrò».
Massimo Mandarano di Italia Viva prosegue sulla linea di Urbisaglia: «Fu un percorso lungo che portò a spaccature con altri partiti di maggioranza, ma vado fiero di aver votato favorevole. È chiaro che uno scalo crocieristico turismo lo porta. Nessuno di noi può dire se fa male o fa bene, ma se il progetto è partito saranno state fatte tutte le valutazioni del caso. La salute riguarda tutti noi che abitiamo ad Ancona».
Susanna Dini del Pd ribadisce come «Ne abbiamo già parlato tanto del molo Clementino sempre e convintamente. È una grande opportunità di sviluppo per il porto e siamo fermamente convinti della sua importanza. Finite le parole si parla per atti e da nessuna parte è scritto che avremmo fatto il molo mettendo a repentaglio la salute dei cittadini».
Ascoltati tutti è infine intervenuto Daniele Silvetti: «Sono letteralmente basito da tutto quello ascoltato oggi. Ho sentito una narrazione bislacca dal punto di vista politico e dialettico. Imbarazzante».
Entrando diretto sul tema però il sindaco parla di «atti concreti, tutto nero su bianco». Individuando in 4 punti la propria ferma contrarietà al molo Clementino per motivi di salute: «Le linee programmatiche approvate lo scorso luglio dove abbiamo detto che siamo contrari al banchinamento. Poi, in sede di approvazione del Dup, abbiamo accolto la mozione Rubini. Altro passaggio decisivo. Abbiamo poi inoltrato due intendimenti con l’autorità portuale con due prescrizioni, una delle quali chiede di prendere in considerazione lo studio del Pia. Quarto e non ultimo il passaggio che vedrete presto e riguarda il Pums, dove tra i punti di riferimento già cristallizzati nella bozza c’è lo stralcio di quella che è la realizzazione del molo Clementino».
Il primo cittadino ribadisce poi come «in campagna elettorale ho sottoscritto il documento ambientalista di Italia Nostra. Lo rifarei anche oggi. Ma lo dico chiaro, non sono contrario a prescindere al turismo crocieristico. Abbiamo una contrarietà politica che ha caratterizzato tutti i 10 mesi di sindacatura. Ho già detto a Rubini – rivela – che ci sono atti che superano di gran lunga questa sua mozione. Sono atti molto più importanti e assorbenti. Va da sé che abbiamo accolto senza pregiudizio la sua mozione. Tutti gli atti sono chiari e inconfutabili. Pertanto ci asterremo sul suo documento».
L’opposizione ha così iniziato a incalzare il sindaco: «Le riconosco – ha contro-risposto Pesaresi – coerenza ma fino a un certo punto. Perché tutti gli atti richiamati vengono travolti da una procedura qualora seguisse il suo corso. Nessuna di queste è in grado di superare l’Adsp. Ce n’è uno solo, la variante urbanistica approvata dal comune di Ancona. Quello è l’unico atto».
Urbisaglia aggiunge che secondo lui: «l’autorità portuale non si è filata tanto le prescrizioni del Comune. Questa amministrazione ha una posizione solo di facciata perché se ritirate questo atto su questa opera verrebbe messa la parola fine», mentre per Petrelli la maggioranza «abbassa la testa e non prende una decisione».
«Prendo atto – ha così concluso il sindaco – che alcuni consiglieri presenti nella scorsa consiliatura non conoscono la delibera 50. È evidente. Perché avete espresso un nullaosta al Prg del porto non a una variante. Non bloccherebbe nulla annullarla. Ben differente è quanto abbiamo fatto sin qui noi e non è affatto vero che l’autorità portuale non l’ha fatta propria. Tanto che l’ha trasferita al ministero con tanto con tanto di Pia che da loro non era stato trasmesso. Il Pd – conclude – se ne prende pertanto la responsabilità prima come adesso».
Infine la votazione che come detto ha visto parere contrario.
Anche questa volta statene certi, la questione ‘banchinamento del molo Clementino non è di certo terminata qua».
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