Si è conclusa ieri l’esercitazione di tre giorni che ha visto impegnati, sul territorio del Parco Regionale del monte Conero, i cinofili del Soccorso Alpino e Speleologico del centro e sud Italia.
Con cadenza ormai mensile, gli operatori cinofili «si riuniscono per verificare e mantenere gli alti standard richiesti in questo genere di attività – viene spiegato -. Le due tipologie di cani, molecolari e per ricerca di superficie, sono stati impiegati in diversi scenari e su diverse tipologie di terreno. I primi sono specializzati nel seguire una traccia dopo aver memorizzato l’impronta odorosa appartenente al disperso mentre l’altra tipologia è condizionata a verificare tutte le tracce presenti su un determinato territorio e ad abbaiare nel caso in cui rinvenga una persona».
I figuranti, che di volta in volta impersonavano i dispersi, «hanno compiuto elaborati percorsi o si sono nascosti negli anfratti offerti dal territorio per consentire a cani e conduttori di affinare le doti olfattive e le tecniche di ricerca. L’importanza indiscussa di questi splendidi animali e dei loro conduttori, al fine di poter disporre di un formidabile strumento nella ricerca di persone disperse in ambiente impervio e alcune volte urbano viene sottolineato -, ha fatto sì che negli anni fosse istituita “ad hoc” una scuola nazionale, attualmente fiore all’occhiello in seno al Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico e riconosciuta a livello internazionale».
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