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Antenne per radiotelefonia di San Biagio:
ok dell’Arpam all’istallazione di centraline

OSIMO – L’Agenzia ha accolto la richiesta del sindaco di Osimo, suffragata dalla raccolta di firme dei residenti, per monitorare i campi elettromagnetici ad alta frequenza in via del Fosso

Simone Pugnaloni all’incontro con i residenti di via Fosso a San Biagio preoccupati per l’installazione di un’antenna 5G

 

Antenne per radiotelefonia installate e in fase di istllazione a San Biagio di Osimo, l’Arpam accoglie la richiesta del sindaco Simone Pugnaloni, supportata da una raccolta firme dei residenti, e dispone l’attivazione di centraline per il monitoraggio in continuo di campi elettromagnetici ad alta frequenza. Quattro per la precisione e due per Area vasta, installabili in luoghi presidiati e confinati come balconi, lastrici solari o giardini di abitazioni. «Vengono utilizzate per periodi limitati al fine di verificare la media sulle 24 ore dell’esposizione all’inquinamento elettromagnetico come prescritto dalle leggi vigenti.- si legge Il fine è la verifica del rispetto dei limiti di esposizione in aree a permanenza abitativa superiore alle 4 ore, ad oggi poi a 6V/m sulla media delle 24h. – si legge nella lettera a firma del direttore di Area Vasta, Andrea Monsignori, che l’Arpam ha inviato al primo cittadino di Osimo – L’eventuale collocazione della centrali viene quindi sempre decisa ed eseguita a seguito di campagne di misura puntuali atte a verificare e conferrnare le risultarne delle simulazioni preventive eseguite dal Servizio Monitoraggio Acque ed Agenti fisici in fase di rilascio della conformità alla installazione o riconfigurazione. Ai fini di un’ottimizzazione dell’utilizzo della strumentazione disponibile all’Agenzia il monitoraggio in continuo è eseguito nei casi in cui il livello di esposizione sia pari o superiore 2) 75% di quello prescritto».

Il provvedimento dell’Arpam è una misura cautelativa in quanto in generale la misura eseguita nelle ore diurne ha valori superiori a quelli mediati nelle 24 ore. Nelle aree a permanenza abitativa inferiore alle 4 ore (giardini pubblici, strade, piazze) la legge prescrive il rispetto del limite di 20V/m su una misura puntuale di 6 minuti. In tal caso la centrali. non è mai utilizzata.

Due dei tre impianti si trovano in via del Fosso e nessuno ha al momento installato un sistema 5G; o II nuovo palo in arrivo invece è una infrastruttura predisposta per la telefonia cellulare ma all’Arpam non risultano richieste di installazione di nuove antenne da parte dei gestori; o L’ultimo monitoraggio nell’area è stato eseguito dall’Agenzia ad agosto del 2018 «ha rilevato valori massimi di 1.2 0/m» e le simulazioni di impianti «non rilevano criticità rispetto al superamento dei limiti». Pertanto l’Arpam predisporrà nel più breve tempo possibile «una campagna di misure puntuali nelle abitazioni potenzialmente più esposte ed in eventuali edifici pubblici presenti (esempio le scuole), al fine di ulteriore conferma dei risultati delle simulazioni e di rassicurazione della cittadinanza» fa sapere l’Agenzia che specifica inoltre che« alla luce dell’art.10 c.2 della legge n. 214 del 30/12/2023, il limite per le aree a permanenza abitativa maggiore di quattro ore diverrà in da provvisoria e cautelativa 15V/m sulla media delle 24ore, a partire da 120 giorni dalla emissione della legge, salvo l’adozione di diverse previsioni regolamentari».

 

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