Ora basta. Parole che continuano a risuonare ogni qualvolta un incidente scuote l’A14 nel tratto Porto Sant’Elpidio-San Benedetto, quello ridotto a due corsie ed eternamente punteggiato da lavori in corso.
Pressoché unanime il coro della politica nel reclamare interventi, a partire dal sindaco di Fermo Paolo Calcinaro. «Oltre un anno fa tutti i sindaci interessati hanno dato l’ok alla Regione per l’allargamento in sede della terza corsia con un arretramento di un paio di chilometri in alcuni tratti – scrive Calcinaro – tutti i sindaci coinvolti concordi, cosa non facile da immaginare per un tema così delicato: ora mi chiedo, perché la Società Autostrade non ha ancora previsto questo di investimento nel proprio piano di sviluppo?Il tempo passa e l’insostenibilità aumenta per questo territorio. E pensare che 20 anni fa abbiamo detto no alla terza corsia fino a Pedaso».
«L’ennesimo grave incidente stradale di questa mattina, in una delle gallerie dell’A14, dimostra quanto questo pezzo di Marche abbia bisogno di infrastrutture – fa eco Fabrizio Luciani, presidente di Confindustria Fermo – da anni siamo ostaggio di lavori interminabili. Non solo paghiamo un enorme prezzo economico, una persona oggi ha perso la vita, altre sono rimaste ferite. Tutto questo a fronte di promesse, progetti, accordi che non hanno mai trovato compimento in un piano strutturale vero. E soprattutto finanziato. Non si può continuare così, in attesa della terza corsia, se mai si farà, quantomeno che venga ripristinata la normale circolazione su due carreggiate. Il cantiere aperto da anni è un insulto per un Paese che si dichiara moderno. Gli imprenditori stanno pagando altissimi costi economici che poi diventano sociali perché, se si fermano le imprese, se si sballano i conti, poi le ricadute sono su tutto il sistema socio-politico. Chiediamo alle istituzioni, dal presidente della Regione Francesco Acquaroli ai sindaci del territorio, di agire, di farsi sentire, di alzare davvero la voce affinché le Marche diventino una priorità per l’Italia. Perché, come accaduto oggi, se si blocca l’A14 tra le province di Fermo e Ascoli, si blocca tutto il basso Adriatico».
All’attacco anche il deputato di Azione Giulio Cesare Sottanelli, che chiama in causa direttamente il ministro Salvini. «Ancora un drammatico incidente, ancora un morto e dei feriti, ancora code lunghissime sull’autostrada A14, che nell’immobilismo del Mit si conferma una delle arterie più pericolose d’Italia – dichiara Sottanelli – da tempo ripetiamo che tra cantieri eternamente aperti e lavori in corso senza fine la A14 è ormai una trappola per gli automobilisti, soprattutto nel tratto tra Abruzzo e Marche. Una situazione denunciata più volte, con tanto di formale richiesta di intervento al ministro Salvini, perché è incomprensibile che non si riescano a ultimare interventi iniziati ormai quasi 10 anni fa. Quanti altri incidenti, quante altre vittime ci vorranno prima che il ministro Salvini faccia qualcosa? Ma qualcosa di serio, di concreto, perché di parole ne abbiamo sentite tante e i cittadini, gli automobilisti, sono stanchi. Ora pretendono giustamente fatti».
Nonostante faccia parte della maggioranza, è sulla stessa lunghezza d’onda anche il deputato meloniano Stefano Benvenuti Gostoli. «Voglio porgere le mie più sentite condoglianze alla famiglia della persona che questa mattina è deceduta in seguito all’incidente autostradale verificatosi nella galleria Vinci di Cupra Marittima, lungo la A14 – dichiara Gostoli, componente della Commissione ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera – è l’ennesima disgrazia che si verifica lungo quel tratto autostradale, tra Marche e Abruzzo, oggetto di importanti lavori. La Commissione è impegnata nel monitorare l’andamento dei cantieri lungo quel pezzo autostradale, affinché ne venga rispettato il cronoprogramma, nonché nel garantire livelli idonei di sicurezza per la viabilità. È del gennaio scorso una mia interrogazione al Mit proprio sull’argomento, cui è seguita la mia richiesta di un nuovo sopralluogo della Commissione, che è stato programmato per il prossimo 16 maggio. La Commissione avrà modo così di controllare come procedono i lavori e quali misure sono state adottate per garantire un’adeguata sicurezza alla circolazione stradale durante i cantieri, che dureranno ancora a lungo».
Anche il vice di Matteo Salvini al Mit, Edoardo Rixi, ammette i ritardi e auspica una revisione delle regole per le concessioni autostradali: «L’ennesimo incidente mortale sulla A14 conferma la necessità di potenziare la tratta con la terza corsia – ammette Rixi – sono in contatto col governatore Acquaroli al quale ho espresso il cordoglio per la tragedia. Bisogna rivedere con urgenza le regole sulle concessioni autostradali per dare risposte più rapide ai territori soffocati dai cantieri e che rischiano di non avere prospettive di miglioramento nel breve periodo. Entro la fine dell’anno, con la revisione delle concessioni, dovranno essere introdotti nuovi criteri per rendere possibili potenziamenti autostradali fermi da decenni».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati