di Gabriele Censi
Sfida tra giovani ricercatori e ricercatrici a suon di comunicazione scientifica per FameLab Camerino. Per il quarto anno consecutivo, infatti, Unicam è stata sede del talent, competizione internazionale di comunicazione scientifica ideato nel 2005 dal Cheltenham Science Festival e che coinvolge oggi oltre 30 paesi in tutto il mondo e dal 2012 si svolge in Italia grazie alla collaborazione tra Psiquadro, coordinatore nazionale.
I partecipanti hanno avuto tre minuti per conquistare la giuria ed il pubblico in sala parlando di un tema scientifico che li appassiona raccontandolo con chiarezza, esattezza e carisma. Gopi Battineni, Francesco Catalini, Martina Coletta, Stefan Jackson, Francesca Petetta, Ilaria Svampa, sono i concorrenti che hanno preso parte alla selezione, tra i quali la giuria composta da Graziano Leoni, rettore Unicam, Alessandro Gnucci divulgatore scientifico ed Egizia Marzocco, responsabile dell’area comunicazione, organi accademici e public engagement di Unicam, ha scelto i due finalisti.
Vincitori della selezione di Camerino sono stati Martina Coletta, dottoranda Unicam in Biologia, e Francesco Catalini, dottorando Unicam in Chimica Organica, che hanno conquistato il pubblico degli studenti del primo anno dei licei di Camerino sui temi rispettivamente dell’affascinante mondo del sottosuolo e della chimica organica. I due accederanno di diritto alla finale nazionale in programma nel prossimo autunno. Terza classificata Francesca Petetta, assegnista di ricerca Unicam nel settore della farmacologia mentre il premio del pubblico è stato assegnato a Stefan Jackson, dottorando Unicam in Scienze farmacologiche.
Il rettore Graziano Leoni rimarca l’importanza della comunicazione per Unicam: «Vogliamo coinvolgere sempre studenti e giovani ricercatori, in quelle che sono le nostre attività di comunicazione, della scienza e in tutti quegli eventi in cui c’è da mettere in gioco anche un po’ di freschezza, un po’ di energia. I giovani sono portatori proprio di queste capacità, e oggi abbiamo avuto un esempio. La platea li ha applauditi in modo rumoroso, proprio come si fa quando si acclama un artista, i nostri comunicatori hanno messo insieme la scienza e la loro capacità di comunicare in modo quasi artistico».
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