facebook rss

Tre mesi a lezione
dal maestro giapponese di judo

JESI - Yusho Oshima della Tsukuba University, uno dei più prestigiosi atenei nipponici, è ospite del Judo Samurai ed è stato ricevuto a palazzo comunale dal sindaco Lorenzo Fiordelmondo

Il maestro Yusho Oshima della Tsukuba University ricevuto in Comune dal sindaco Lorenzo Fiordelmondo

 

Il maestro Yusho Oshima della Tsukuba University – uno dei più prestigiosi atenei giapponesi – è ospite del Judo Samurai di Jesi per tre mesi in un ambizioso progetto che la società sportiva sta portando avanti per accrescere la preparazione dei propri atleti impegnati nella disciplina agonistica. Il maestro Oshima, 27 anni, secondo ai campionati assoluti del Giappone, si sta alternando nelle cinque palestre della provincia dove lo Judo Samurai Jesi opera: oltre al Palatriccoli, si sono infatti aggiunte nel corso degli anni quelle di Chiaravalle, Staffolo, Senigallia e San Marcello, per un’attività che coinvolge oltre 300 atleti iscritti, di cui una trentina impegnati in gare ufficiali a livello nazionale.

Accompagnato dalla presidente dello Judo Samurai di Jesi Paola Paradisi e dal tecnico Andrea Coppari, l’allenatore giapponese è stato ricevuto in Comune dal sindaco Lorenzo Fiordelmondo e dall’assessore allo sport Samuele Animali che hanno avuto modo di conoscere l’attività che viene portata avanti dalla società e gli obiettivi che questo interessante progetto si prefigge. «Il sindaco Fiordelmondo, nel formulare il benvenuto al maestro nipponico, si è detto certo che questo scambio di esperienze tra tecniche di scuole così diverse possa rappresentare un elemento di crescita non solo sportivo, ma anche di reciproca conoscenza, per una disciplina che a Jesi viene portata avanti ai massimi livelli con risultati importanti, grazie all’entusiasmo e all’impegno di tutto un movimento che nel tempo ha coltivato e valorizzato il ruolo educativo e di arricchimento e confronto culturale proprio delle arti marziali e del judo in particolare» sottolinea una nota del comune di Jesi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X