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Capriolo trovato morto a Colleponi,
l’ombra del bracconaggio

GENGA - Sulla carcassa «si nota chiaramente che lo stesso presenta un grosso foro di proiettile sulla coscia destra ma sembra che l’animale ferito e claudicante, sia stato poi successivamente investito ed ucciso da un mezzo in transito lungo la Ssp 22» evidenzia Danilo Baldini, delegato Lac per le Marche

Il capriolo trovato senza vita a Colleponi di Genga

 

Un giovane capriolo è stato ritrovato morto nei giorni scorsi a Colleponi di Genga, lungo la Sp 22 che conduce da Genga a Sassoferrato. Sono intervenuti sul posto gli agenti del Comando Stazione dei Carabinieri Forestali di Genga/Frasassi, che poi hanno avvisato i volontari del Cras Marche. Quest’ultimi hanno poi provveduto a recuperare la carcassa del povero animale. A darne notizia è Danilo Baldini, delegato Lac per le Marche. «Dalla foto del capriolo morto si nota chiaramente che lo stesso presenta un grosso foro di proiettile sulla coscia destra. – scrive in una nota Baldini – Dalle prime ricostruzioni effettuate sembrerebbe che l’animale non sia morto a causa della fucilata, ricevuta molto probabilmente da qualche bracconiere all’interno del limitrofo Parco Naturale Regionale di Frasassi e Gola della Rossa, ma ferito e claudicante, sia stato poi successivamente investito ed ucciso da un mezzo lungo la strada provinciale».

La zona purtroppo non è nuova a gravi episodi di bracconaggio. «Un paio di anni fa, infatti, venne rinvenuto un lupo morto lungo la Sp 14 che collega Arcevia a Serra San Quirico.- ricorda il delegato Lac per le Marche – Anche in quel caso, in un primo momento sembrava che l’animale fosse morto a causa di un investimento stradale, successivamente però, ad una più attenta analisi della carcassa, veniva notata un’ampia ferita sul torace dell’animale e la presenza di un foro di ingresso o di uscita, presumibilmente provocato da un’arma da fuoco. Alcuni mesi prima invece, lungo la Statale. Arceviese, era stato rinvenuto un altro lupo morto, peraltro dotato di radiocollare, rimasto intrappolato in un laccio/trappola per cinghiali. Purtroppo gli episodi di bracconaggio negli ultimi anni sono aumentati in modo esponenziale».

Baldini rammenta pertanto che «il recente Decreto Legge “Agricoltura”, fortemente voluto dal Ministro dell’Agricoltura e della Caccia Lollobrigida e votato dal Governo Meloni, tra le varie cose prevede l’assoggettamento dei Carabinieri Forestali al Ministero dell’Agricoltura, limitando e condizionando quindi fortemente il loro ruolo di controllo e di deterrenza nei confronti del bracconaggio e dei reati venatori, non farà che aumentare a dismisura questo spregevole fenomeno. Bene ha fatto quindi il Presidente della Repubblica Mattarella a non firmare il decreto, sottolineandone i contenuti pericolosi e contrari ai principi dettati dagli Articoli n. 9 e 41 della nostra Costituzione» conclude Danilo Baldini, delegato Lac per le Marche.

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