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Emozioni al Quirinale, Irene Marabini
riceve a 9 anni l’attestato d’onore
di Alfiere della Repubblica

L’ALUNNA lauretana dell'Istituto comprensivo 'Solari 'tra i 29 giovanissimi premiati questa mattina dal presidente Sergio Mattarella. «Siete testimoni di solidarietà e impegno civile e quel che avete fatto lo fanno tanti altri, in Italia, che voi oggi qui rappresentate tutti»

I 29 Alfieri della Repubblica 2023 premiato questa mattina al Quirinale dal presidente Sergio Mattarella

 

Ha ringraziato il presidente Sergio Mattarella mentre riceveva dalle sue mani l’attestato d’onore di Alfiere della Repubblica ed è tornata a sedersi al suo posto, in silenzio ma emozionata, come la sua famiglia che l’h accompagnata. Tra i 29 giovanissimi premiati questa mattina nel corso della cerimonia al Quirinale per essersi distinti per azioni di solidarietà c’era anche Irene Marabini, alunna di 9 anni dell’Istituto comprensivo ‘Solari’ di Loreto che ha accolto con grande amicizia e generosità un nuovo compagno di classe ucraino, fuggito dalla guerra.

Irene Marabini riceve l’attestato di Alfiere della Repubblica

«Benvenute e benvenuti al Quirinale. È, per me, un vero piacere accogliervi qui perché siete testimoni di impegni positivi, di solidarietà. “Testimoni”. – ha esordito nel suo discorso il presidente Mattarella – Perché espressione di generosità, di amicizia, di passione sociale, di impegno civile; atteggiamenti che per fortuna sono diffusi tra i nostri ragazzi. Le esperienze di cui siete protagonisti, infatti, non sono eccezioni. Testimoniate una realtà di comportamenti esemplari molto vasta. Le vostre storie, i riconoscimenti che oggi riceverete, la rappresentano. La solidarietà è un presupposto indispensabile del benessere di una comunità. La vita sociale non si svolge soltanto sulla base del rispetto delle regole che si è data: questo è il minimo. Per vivere davvero bene insieme, per raggiungere una condizione di vita sociale realmente appagante, in cui sentirsi davvero inseriti con vera e piena soddisfazione, è necessario che via sia, oltre alla consapevolezza dei propri diritti, quella delle proprie responsabilità nei confronti degli altri. È l’esercizio di questa responsabilità che fa sentire realizzati, che rende sereni e, ancor di più, – vorrei dire – rende anche felici».

Il capo dello Stato ha poi ricordato che «tra voi ci sono ragazze e ragazzi che si sono impegnati con grande generosità – come è stato poc’anzi ricordato – nei giorni drammatici delle alluvioni che hanno colpito la Romagna, e poi anche la Toscana. Questo è uno dei comportamenti che ha determinato il riconoscimento che state per ricevere. Sono tante – e anche per questo entusiasmanti – le forme e le circostanze in cui avete manifestato attiva, e spesso coraggiosa, solidarietà e impegno positivo. La disponibilità verso gli altri, la prontezza di rispondere alle loro necessità – talvolta vere emergenze – è tutt’altro che un mettere da parte le proprie esigenze. Al contrario, è gratificante e – vorrei ripetere – rende davvero felici. La solitudine, l’individualismo, la considerazione degli altri come non soltanto estranei ma ostili, – ha proseguito – divengono progressivamente delle prigioni. Si è prigionieri della chiusura in sé stessi, dove la crescita personale rallenta, viene frenata; e dove il gusto della vita inaridisce. La solidarietà è anche la principale fonte di sicurezza collettiva. Perché poter contare sugli altri ci rende più sicuri. E perché fa crescere in noi la fiducia».

La piccola Irene Marabini con il presidente Sergio Mattarella

Mattarella ha poi parlato del senso di fraternità. «Pronunciamo di rado questa parola: fraternità. Da parte di tanti viene ritenuta di significato esclusivamente religioso, quando, non da qualcuno, come un’ingenua illusione di anime sognanti. Ma non è così.- ha evidenziato – Non bisogna avere complessi o ritegno nel pronunciare questa parola. E nel viverla. La pace – cui tutti diciamo di aspirare – si costruisce anzitutto a partire dalla vita di ogni giorno, dall’incontro con chi ci è vicino, anche se chi ci è vicino in quel momento è uno sconosciuto, che incontra per caso la nostra strada. Questo è quanto avete fatto, verso familiari, amici, conoscenti, sconosciuti, per la natura, nei confronti della comunità in cui si vive e del suo territorio, nell’arte, nella scienza. E quel che avete fatto lo fanno tanti altri, in Italia, che voi oggi qui rappresentate tutti. Per questo siete qui e ricevete questo riconoscimento come segno di gratitudine da parte della nostra Repubblica».

 

 

A soli 9 anni Irene Marabini è Alfiere della Repubblica «Esempio per il suo spirito di accoglienza»

 

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