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Furti di cavi di rame per migliaia di euro,
individuato un componente della banda

JESI - La banda, formata da almeno quattro persone, aveva agito in due occasioni all'interno dell'area del depuratore jesino. Le indagini sono state portate avanti dai carabinieri

Le indagini sono state svolte dai carabinieri (Archivio)

Si erano introdotte all’interno dell’area del depuratore di Jesi nella notte dello scorso 12 febbraio, per poi tranciare e rubare una consistente porzione di cavi in rame dell’impianto elettrico.
I quattro, tutti coperti in volto, avevano provocato danni per 70mila euro. Quasi certamente in quella circostanza si erano resi conto che vi era ancora altro materiale da razziare e così, appena quindici giorni dopo, erano tornati in azione prendendo di mira l’area di essiccamento termico.
Ben 1.634 i metri di cavo elettrico unifilare in rame tranciato ed asportato, del valore stimato di 65mila euro. Stavolta, però, qualcosa era andato storto. A pochi metri dall’area del depuratore, i malviventi avevano abbandonato l’auto utilizzata per gli spostamenti e che, una volta controllata, era risultata rubata a fine dicembre dello scorso anno nella provincia de l’Aquila.
Le indagini sono state curate dai carabinieri della Stazione di Jesi. Nel corso degli accertamenti tecnici, svolti da personale della Sezione Investigazioni Scientifiche del Reparto Operativo del Comando Provinciale carabinieri di Ancona, all’interno dell’auto erano state esaltate e repertate delle impronte inviate poi ai laboratori del Ris di Roma. All’esito delle attività di comparazione è stato possibile identificare e denunciare uno degli autori del furto: un 38enne straniero, con precedenti per reati analoghi.
Gli accertamenti svolti dai militari della Stazione di Jesi hanno consentito di riscontrare la presenza del 38enne anche in occasione del furto del 12 febbraio.
Sono in corso ulteriori indagini al fine di identificare anche i restanti complici.

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