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L’area ex Tubimar da riqualificare
e da destinare alla nautica
di lusso e alla logistica

ANCONA - Dopo l'incendio del 2020 sono in corso gli interventi di sistemazione e ristrutturazione. Ieri il Comitato di gestione dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale ha assunto un atto di indirizzo per definire la riorganizzazione funzionale del complesso immobiliare con lo scopo di programmare le destinazioni d’uso dei padiglioni

L’ex Tubimar

 

È stato approvato ieri dal Comitato di gestione dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale un atto di indirizzo sull’area ex Tubimar del porto di Ancona. E’ funzionale a definire la riorganizzazione funzionale del complesso immobiliare con lo scopo di programmare le destinazioni d’uso dei padiglioni sulla base delle necessità espresse dagli operatori portuali e delle previsioni di sviluppo di alcuni settori produttivi come quello della cantieristica e della nautica di lusso.

«Una struttura che è stata coinvolta nel grave incendio del settembre 2020 e sulla quale sono in corso gli interventi di sistemazione e ristrutturazione. – ricorda in una nota l’Autorità portuale – Alcuni spazi dei padiglioni non lesionati sono stati dati in concessione ad imprese portuali, che ne hanno fatto richiesta, per attività di deposito merci, materiali e come stallo per automezzi. I padiglioni irrimediabilmente danneggiati, ora che si è completato il percorso giudiziale, saranno invece demoliti e dati in concessione. La rinascita di queste superfici, come prevede l’atto di indirizzo approvato, sarà orientata al recupero della vocazione manifatturiera del sito con la coesistenza di due settori di eccellenza dello scalo dorico, quello della logistica e della cantieristica».

Quest’ultimo, in particolare, gode di un successo mondiale grazie alla capacità italiana di soddisfare le richieste degli armatori con prodotti di altissima qualità, caratterizzati sia dal design sia dalla progettazione innovativa. L’Italia, inoltre, per la sua posizione al centro del mar Mediterraneo, è meta di più del 50% dei megayacht privati e charter, elemento che favorisce la crescita del settore. Il valore di questo mercato con destinazione finale Italia è stato, nel 2020, di 1,68 miliardi di euro. Le Marche stesse e Ancona, in particolare, si caratterizzano per la presenza di brand internazionali di eccellenza. La nautica di lusso esprime un andamento molto dinamico, secondo la ricerca dell’Università Politecnica delle Marche realizzata per l’Associazione Marche yachting and cruising. Conta su 200 siti produttivi e su un numero di addetti di 3.309 unità, l’11,3% del totale regionale, con un fatturato che nel 2022 ha superato il miliardo di euro, trainato principalmente dall’export che rappresenta oltre il 90% delle vendite.

«L’intento dell’Autorità di sistema portuale è, quindi, quello di promuovere la trasformazione di una parte dell’ex Tubimar incrementando gli spazi a disposizione della nautica dal 30% al 50% del totale delle superfici, favorendo così la creazione di un distretto produttivo in cui le imprese trovino ulteriore aree di sviluppo, per le quali hanno più volte manifestato interesse. Un proposito condiviso anche da Regione Marche e Comune di Ancona. – prosegue il comunicato – Il sostegno alla cantieristica e alla nautica è, infatti, uno degli obiettivi per il porto di Ancona inseriti nel Documento di programmazione strategica di sistema portuale, approvato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ad aprile 2024. Obiettivo da consolidare anche nell’aggiornamento del Piano regolatore portuale, che ha già iniziato il suo percorso, e su cui si aprirà il confronto con il Comune di Ancona come sulle necessarie modifiche degli strumenti urbanistici per l’utilizzo dell’ex Tubimar». L’uso di una parte del complesso immobiliare da parte di questo comparto è, inoltre, un’ipotesi che si rivelerebbe compatibile con le opere infrastrutturali già programmate.

Vincenzo Garofalo

«La cantieristica di lusso è un’eccellenza produttiva che identifica il porto di Ancona a livello internazionale – afferma il presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale, Vincenzo Garofalo -. Con questo atto di indirizzo compiamo un ulteriore concreto atto di attenzione a supporto di un settore trainante, capace di portare investimenti di lungo periodo, lavoro diretto e dell’indotto delle imprese del territorio e soprattutto occupazione. Un interesse che coinvolge in maniera determinate anche la formazione, azione portata avanti dall’Associazione Marche yachting di cui l’Adsp è socia perché condivide la necessità di promuovere la conoscenza di un settore che può offrire grandi opportunità di impiego per i giovani».

Il Comitato di gestione dell’Autorità di sistema portuale ha anche approvato l’aggiornamento del Programma triennale dei servizi e delle forniture e del Programma triennale delle opere pubbliche 2024-2026. In questa programmazione sono state inserite, per la prima volta, due opere che coinvolgono il porto di Vasto, l’ultimo entrato in ordine di tempo nel sistema portuale. I due progetti Adsp per lo scalo riguardano l’intervento di consolidamento del banchinamento nord e l’allungamento del molo di sopraflutto con l’ampliamento del piazzale di levante, in attuazione delle opere previste dal Piano regolatore portuale.

 

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