Aveva notato come le fossero stati prelevati 460 euro dal conto in banca, utilizzando la propria carta di credito dopo essere stata inserita in un Atm, il tutto avvenuto tra il 7 e il 10 maggio scorsi.
La donna, una jesina 30enne, non sapendo chi potesse essere l’autore e preoccupata che ciò potesse ripetersi, si è subito rivolta agli agenti del Commissariato per sporgere denuncia contro ignoti.
Ai poliziotti, infatti, aveva riferito di non aver mai dato il proprio Pin a nessuno.
Gli agenti della squadra di polizia giudiziaria, acquisite immediatamente le immagini dell’impianto di videosorveglianza della banca, hanno notato con chiarezza come l’autore del prelievo fosse un uomo, arrivato alla guida della propria auto.
Grazie agli accertamenti in banca dati, i poliziotti hanno scoperto che il mezzo era stranamente intestato alla stessa 30enne che aveva sporto denuncia contro ignoti. Inevitabile ritenere a questo punto che i prelievi fossero stati fatti da un familiare.
I sospetti sono diventati presto certezza. Le indagini hanno confermato che l’uomo giunto in auto a prelevare i soldi altri non era che il convivente della donna, pienamente a conoscenza della querela sporta dalla stessa, ma che si era ben guardato dal riferire la verità mosso dal profitto che voleva conseguire. Convocato in Commissariato, l’uomo è stato denunciato per utilizzo indebito di carta di credito.
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