Il pesce pubblicizzato sui Social
e venduto su Whatsapp
non era tracciabile: pescheria sanzionata

L’operazione è stata svolta dalla Guardia Costiera

Si è conclusa nei giorni scorsi un’attività di controllo sulla filiera della pesca, condotta dai comandi della Guardia Costiera delle Marche lungo la costa da Gabicce, nel pesarese; a San Benedetto del Tronto, nell’ascolano; e nell’entroterra regionale, coordinata dal Centro di Controllo Pesca della Direzione marittima di Ancona, nel corso della quale sono state numerose le verifiche eseguite dagli ispettori.
In particolare, i militari hanno effettuato, in totale, ben 50 attività ispettive su pescherecci, sia in mare che allo sbarco; pescherie, ristoranti, venditori ambulanti, grande distribuzione organizzata e piattaforme logistiche, all’esito delle quali sono state elevate 11 sanzioni amministrative, per un valore di 16.064,00 euro; e 11 sequestri di prodotto ittico di diversa tipologia e specie, per un totale di 533 chilogrammi oltre a 29 attrezzi da pesca nell’ambito dell’attività a tutela della risorsa ittica.

Tra le operazioni di maggior interesse condotte, la Guardia Costiera ha effettuato mirate ispezioni ad un furgone isotermico, operante per conto di una nota pescheria di origine campana. Durante il controllo, è emerso che il prodotto ittico trasportato, pubblicizzato tramite canali social e venduto previa prenotazione su chat Whatsapp, era privo di qualsiasi tipo di documentazione attestante la tracciabilità. Pertanto, si è proceduto al sequestro di 400 chili di prodotto ittico, elevando contestualmente una sanzione da 1.500 euro.
La Direzione Marittima delle Marche – Comando Regionale della Guardia Costiera raccomanda sempre ai consumatori di prestare la massima attenzione e di acquistare prodotto ittico che assicuri il rispetto della normativa vigente relativa alla corretta tracciabilità del pescato, evitando di comprare prodotto di dubbia provenienza o illecitamente venduto.