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Beko Europe, convocato il tavolo al Mimit
Fiom: «La ‘golden power’ forse non basta»

FABRIANO - Il 25 giugno a Roma il confronto ministeriale sulla newco nata dall'ex Whirlpool. Pierpaolo Pullini chiede per la sigla sindacale il coinvolgimento di tutto l’arco istituzionale in questa fase di transizione della multinazionale: «Regione e Governo dovranno garantire tutti gli strumenti necessari per condizionare le scelte dell’azienda affinché il territorio fabrianese possa dare il massimo contributo a questo gigantesco progetto industriale, con le professionalità e la capacità produttiva della fabbrica, polo unico di progettazione dei piani cottura»

Pierpaolo Pullini

 

 

Il Governo ha convocato per il prossimo 25 giugno il tavolo promesso per discutere della nuova Beko Europe (ex Whirlpool Emea) anche attraverso lo strumento normativo della ‘golden power’ finalizzata a salvaguardare gli asset delle imprese operanti in ambiti ritenuti strategici e di interesse nazionale. Secondo la Segreteria Fiom di Ancona «mantenere l’occupazione e garantire la centralità dell’Italia e di Fabriano, la ‘golden power’ rischia di non bastare». Con l’inizio di giugno, è ripresa l’attività produttiva allo stabilimento di Melano, dopo quasi due settimane di fermo.«La crisi del settore che sta diventando oramai strutturale sta penalizzando in maniera molto pesante il plant fabrianese. La convocazione del tavolo ministeriale del 25 giugno, diventa sicuramente un momento di fondamentale confronto. – sottolinea in una nota Pierpaolo Pullini della Segreteria Fiom Ancona – L’annuncio dell’esercizio ‘golden power’ da parte del Governo, sicuramente è importante ma potrebbe non bastare: in uno scenario complesso come quello attuale, con una contrazione di volumi che sta diventando strutturale, il semplice impegno a non effettuare delocalizzazioni potrebbe non essere sufficiente. Sarà invece fondamentale capire quali prodotti possono essere portati in Italia e nel fabrianese, ricordando che l’obiettivo di questa nuova importante newco, è quello di realizzare fatturati altissimi; in questo l’Italia deve svolgere un ruolo centrale»

La Fiom di Ancona chiede, pertanto, con forza il coinvolgimento di tutto l’arco istituzionale in questa fase di transizione della multinazionale: «Regione e Governo dovranno garantire tutti gli strumenti necessari per condizionare le scelte della Beko affinché il territorio di Fabriano possa dare il massimo contributo a questo gigantesco progetto industriale, con le professionalità e la capacità produttiva della fabbrica, polo unico di progettazione dei piani cottura, con tutte le competenze derivanti in decenni di progettazione e commercializzazione dell’elettrodomestico».

Inoltre nel Fabrianese, si è sviluppata una capacità di servizio al cliente, e quindi di un Service (asset che sta diventando sempre più strategico) «che, insieme chiaramente all’indotto ed alla catena di fornitori, costituiscono un’eccellenza industriale che non può in alcuna essere dispersa. Meritiamo risposte concrete per salvaguardare il nostro patrimonio, siamo pronti anche ad avanzare proposte e, comunque, a dare il nostro contributo nell’elaborazione di un piano industriale che metta al centro il lavoro nel Paese ed il rilancio del settore e del nostro territorio» conclude la nota della Segreteria Fiom di Ancona.

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