facebook rss

Quattro anni fa il Matelica in Serie C:
il sogno di Canil, l’abbaglio Tiong
e la triste fine in salsa dorica

CALCIO - L'8 giugno 2020 la squadra di mister Colavitto salì tra i pro. Un capolavoro sul campo che innescò tutta la catena di eventi che ha portato al fallimento dell'Ancona. LA CRONOSTORIA

Matelica-Calcio-1-650x307di Andrea Cesca

L’8 giugno è una data storica per il Matelica Calcio. Quattro anni fa, nel 2020, la squadra allenata da Gianluca Colavitto, prima in classifica nel girone F di serie D al momento della sospensione del campionato a causa della pandemia, viene ufficialmente promosso in serie C dal Consiglio federale della Figc. Per la prima volta in quasi 100 anni di vita, la squadra del piccolo centro dell’Alto Maceratese alle pendici del Monte San Vicino tocca il suo punto più alto.

Canil-1-325x329

Mauro Canil

Da una decina di anni al timone della società c’è Mauro Canil, imprenditore veneto trapiantato nelle Marche, titolare di Fidea (azienda che si occupa della produzione di diluenti solventi, sverniciatori, coloranti, con oltre 130 dipendenti, otto sedi in Italia e 55 milioni di euro di fatturato annuo). Le criticità da affrontare sono tante a cominciare dallo stadio Giovanni Paolo Secondo che non è a norma per ospitare la Serie C. La squadra allenata da Colavitto ha raggiunto la vetta della classifica dopo un lungo inseguimento proprio una settimana prima dello stop dato al campionato. In Serie D il Matelica aveva spesso occupato le primissime posizioni, ma aveva sempre perso in volata. Nel 2014 ha la meglio l’Ancona, che riesce a resistere pareggiando 0-0 lo scontro diretto decisivo. Così era stato con Sambenedettese, Maceratese, Fermana, Vis Pesaro e Cesena.

Il nome di Canil viene spesso avvicinato alla Maceratese, specialmente dopo la stagione 2016-17 quando il sodalizio biancorosso passato dalle mani di Maria Francesca Tardella a Filippo Spalletta e quindi a Claudio Liotti fallisce e non si iscrive al campionato di Serie C restando inattivo. Il suo arrivo a Macerata è solo rimandato di qualche anno, il Matelica sceglie l’Helvia Recina per disputare le partite casalinghe nella stagione 2020-21 chiusa in ottava posizione di classifica. Gli stadi sono off limits ai tifosi a causa del coronavirus, il sindaco Sandro Parcaroli e l’assessore Riccardo Sacchi avviano i primi contatti con Canil, quando la trattativa sembra arrivata a buon punto arriva la doccia gelata: l’imprenditore, ammaliato dalle sirene che arrivano dal capoluogo dorico, cede alle lusinghe di Ancona e dell’Ancona. L’incontro alla Mola Vanvitelliana con Stefano Marconi sancisce il matrimonio. A Matelica monta la protesta degli sportivi, ma il presidente non torna sui propri passi.

cortro-tifosi-ancona

Ieri sera il corteo dei tifosi dell’Ancona

Nasce così l’Ancona-Matelica, il presidente inizialmente è Mauro Canil, la squadra scende in campo allo stadio Del Conero e chiude il campionato in sesta posizione. Prima del termine della stagione 2021-2022 il 15 aprile viene ufficializzato il passaggio della società all’imprenditore malese Tony Tiong che rileva il 95% delle quote. «Sono sicuro che la società è in buone mani. Io rimarrò con Roberta Nocelli a dare continuità, sarò sempre al fianco di Tony. Sono veramente convinto che abbiamo fatto una scelta importante e giusta» dice Mauro Canil che resta azionista di minoranza e presidente onorario. Nocelli e Roberto Ripa (che ha fatto da intermediario all’operazione) sono i due amministratori delegati. Sabrina Orlandi, coniuge Canil, manifesta da subito la propria contrarietà all’atto di compravendita.

tony-tiong

Tony Tiong

Nella stagione 2022-2023 l’Ancona di Tony Tiong termina il campionato in settima posizione e decolla il progetto caldeggiato dalla nuova proprietà per la realizzazione di una cittadella dello sport al fianco dello stadio Del Conero.

L’ultimo campionato di Serie C (2023-24) si rivela alquanto deludente, in panchina si succedono Marco Donadel, Gianluca Colavitto e Roberto Boscaglia, la salvezza arriva solo in extremis. Tony Tiong atteso in municipio dal sindaco Daniele Silvetti a gennaio rimanda ripetutamente l’appuntamento per la firma sull’atto di compravendita per il terreno dove dovrebbe sorgere la cittadella dello sport. Il segnale non è incoraggiante, ma il peggio deve ancora arrivare: il 4 giugno scade il termine per la domanda di iscrizione al prossimo campionato, ci sono da saldare diversi pagamenti, Tiong è irreperibile, il resto della società non riesce a dare garanzie. I tifosi si riuniscono sotto alla sede della società, presidiata dalle forze dell’ordine, a ridosso della mezzanotte si sparge la voce che l’iscrizione è stata ultimata, ma è un bluff. I tifosi insorgono, il sindaco Daniele Silvetti al loro fianco parla di tradimento.  Il 10 giugno 2024 la Covisoc decreterà l’esclusione dell’Ancona dal campionato di Serie C.

Tutte le foto del corteo di ieri dei tifosi dell’Ancona: 

Dalle famiglie agli ultras, in oltre 2mila solo per la maglia «L’Ancona siamo noi» (Foto/Video)

Ancona, la Serie C è un miraggio. Il sindaco convoca Canil e Nocelli. I tifosi: «Vediamo lo spettro della non iscrizione»

Lancio di fumogeni, bomba carta e assalto all’ufficio dell’Ancona: filmati al vaglio per risalire agli autori

Caos Ancona, Silvetti assicura: «Iscrizione completa, ha pagato Canil» Ma la serie C resta appesa a un filo

Iscrizione a rischio dell’Ancona: “rivolta” dei tifosi sotto la sede (Foto-Video)

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page




X