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Scoliosi, al ‘Salesi’ innovativo
intervento chirurgico
con accesso minivansivo e percutaneo

ANCONA – Medici e infermieri sono rimasti nella sala operatoria nell’ospedale pediatrico per oltre 15 ore . I pazienti, due bambini affetti da deformità vertebrale gravissima, per la prima volta nelle Marche sono stati operati con la tecnica di “correzione bipolare senza artrodesi”

L’equipe anestesiologica protagonista dello straordinario intervento

 

Scoliosi, un innovativo intervento è stato effettuato per la prima volta nelle Marche all’ospedale Salesi di Ancona su due bambini affetti da deformità vertebrale gravissima. I due interventi, a causa della particolare gravità delle condizioni dei piccoli pazienti, presentavano numerose difficoltà ed hanno visti impegnati i medici e infermieri in sala operatoria per oltre 15 ore. Gli interventi sono stati eseguiti da un team multidisciplinare composto dalla dottoressa Monia Martiniani, dal dottor Leonard Meco e dalla dottoressa Silvia Amico della Clinica Ortopedica dell’Adulto e Pediatrica – diretta dal prof. Antonio P. Gigante – insieme al noto prof. Lotfi Miladi chirurgo vertebrale presso l’Ospedale Pediatrico Necker di Parigi e massimo esperto mondiale di questa tecnica, con l’assistenza anestesiologica del dottor Francesco Ventrella della Sod di Anestesia e Rianimazione Pediatrica diretta dal dottor Alessandro Simonini e dall’equipe infermieristica del B.O. coordinata dalla dottoressa Ilaria Franconi.

Questa particolare procedura, denominata “tecnica di correzione bipolare senza artrodesi”, è stata eseguita su due piccoli pazienti affetti da scoliosi molto grave. Inizialmente i genitori dei ragazzi si erano rivolti ad altre strutture sanitarie le quali però, data l’elevata complessità di entrambi i casi hanno deciso di non procedere chirurgicamente.

L’equipe ortopedica e chirurgica, insieme al prof. Lofti Miladi

«La metodica utilizzata di “osteosintesi bipolare senza artrodesi” è una tecnica mini-invasiva epercutanea – commenta la dottoressa Monia Martiniani – che ha una grande rilevanza a livello internazionale e rappresenta oggi una valida alternativa in tutti i pazienti, in particolare quelli più gravi e fragili in cui le condizioni generali scadute renderebbero impossibile o particolarmente rischioso un intervento classico di correzione ed artrodesi vertebrale. Il trattamento inoltre prevede l’impiego di un sistema auto-allungante che, tramite un connettore a cremagliera, consente lo slittamento progressivo di due barre sfruttando la naturale crescita del bambino e le trazioni dovute ai movimenti spontanei e fisioterapia, eliminando la necessità di ricorrere a ripetuti interventi chirurgici di allungamento. Trattandosi di una procedura mininvasiva i tempi chirurgici sono di gran lunga inferiori rispetto ad un’artrodesi classica, con riduzione delle perdite ematiche, del rischio infettivo e dei tempi anestesiologici».


Paziente con scoliosi molto grave: Prima e dopo l’intervento

Spiega il prof. Antonio Pompilio Gigante che «il trattamento delle gravi scoliosi, soprattutto neuromuscolari, ancora oggi è una grossa sfida anche per chirurghi vertebrali esperti, sia per la gravità della deformità vertebrale sia per le problematiche di carattere generale legate alle patologie di base che spesso affliggono questi bambini. Il trattamento non chirurgico in questi casi non è in grado di contrastare il peggioramento della scoliosi. Le moderne ed innovative tecniche chirurgiche introdotte negli ultimi anni presso i Presidi Salesi e Torrette dell’Azienda Ou delle Marche, anche grazie alla preziosa assistenza anestesiologica, hanno permesso il trattamento numerose deformità vertebrali molto gravi, in particolare pediatriche, spesso non trattate in altri centri. In particolare, il trattamento chirurgico precoce delle deformità vertebrali nelle malattie neuromuscolari ha dimostrato di aumentare la sopravvivenza di questi bambini riducendo il rischio di insufficienza respiratoria. Ad oggi questi sistemi sono una promettente opzione di trattamento presso la nostra Azienda».

Conclude il direttore generale dell’Aoum, Armando Marco Gozzini aggiungendo che il trattamento delle deformità vertebrali in età pediatrica costituisce una delle principali voci di mobilità sanitaria regionale passiva, il “Progetto Scoliosi” del Salesi – creato dalla collaborazione della Clinica Ortopedica dell’Adulto e Pediatrica e la Sod di Anestesia e Rianimazione Pediatrica – continua a lavorare per ridurre questa problematica introducendo tecniche innovative e mettendo insieme competenze plurispecialistiche di comprovata valenza nazionale, proseguendo una tradizione storica della Chirurgia Vertebrale della Clinica Ortopedica dell’Adulto e Pediatrica.

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