di Gabriele Censi
Trecento posti alloggi in due anni per arrivare a 500 e ritornare al campus in centro storico a Camerino come era prima del sisma. E’ l’obiettivo del progetto presentato oggi proprio in centro nella piazza di fronte al nuovo rettorato, una scelta simbolica che vuole segnare tutti gli obiettivi dei soggetti coinvolti (Università, Comune, regione, Erdis, Mur e struttura commissariale): riportare gli studenti, ma anche i residenti e le attività commerciali a riabitare la Camerino storica.
Erano presenti, con il rettore Graziano Leoni e il direttore generale Andrea Braschi, il presidente della Regione Francesco Acquaroli, il sindaco Roberto Lucarelli, il vicepresidente del Consiglio regionale Gianluca Pasqui, il commissario per la Ricostruzione Guido Castelli, commissario straordinario per gli alloggi universitari Manuela Manenti e il vicepresidente Erdis Andrea Spaterna. L’idea è di incentivare i proprietari di edifici in centro da ricostruire garantendo loro un reddito di 200 euro a posto alloggio per 12 anni. La manifestazione di interesse sarà presto consultabile on line, per i fondi si sono utilizzati canali di finanziamento regionali e ministeriali già esistenti, l’Erdis coprirà il 30% degli alloggi.
«È importantissimo portare non solo gli studenti, anche gli abitanti di Camerino in centro – insiste il rettore Graziano Leoni – perché una comunità è fatta da entrambe queste componenti. Lo spirito, con cui lo facciamo è di innescare un processo di riabitazione oltre che di ricostruzione. Abbiamo messo l’ateneo in sicurezza ora vogliamo riacquistare la nostra dimensione storica, e sarà così solo quando avremo riaquistato le nostre strutture che sono tangibilmente il segno della storia, palazzo Ducale, ad esempio, per il quale è stato approvato il progetto definitivo in conferenza dei servizi, è evidentemente l’edificio che è stato costruito quando nasceva l’università».
«E’ un tentativo che facciamo – spiega il direttore Andrea Braschi – per accoppiare la rinascita dell’Università, con quella della città che la ospita. Quindi l’idea è che l’università si faccia garante e portavoce della ricostruzione, facilitando il rientro in città soprattutto degli studenti. Il nostro obiettivo massimo sarebbe puntare a 500 posti alloggio nuovi. Quello più plausibile, nel poco tempo che abbiamo disposizione, è di arrivare ad almeno 300 posti. Possiamo contare su un finanziamento ministeriale di circa 20 mila euro a posto alloggio, e gli altri sono quelli della ricostruzione. Quindi in questo modo, dovremmo riuscire a avere il completamento del finanziamento».
Il presidente Francesco Acquaroli ha ricordato come la rigenerazione dei centri storici in linea generale, ma anche nella specificità del cratere sismico sia una priorità della Regione. Il sindaco Roberto Lucarelli ha sottolineato come ateneo e amministrazione comunale procedano di pari passo puntando sui giovani ed ha annunciato la presentazione del piano strategico della ricostruzione per metà luglio con un evento proprio dedicato ai giovani.
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