di Alberto Bignami
Ha terrorizzato il Piano fermando le persone e minacciandole di tagliargli la gola se non gli avessero dato del denaro.
L’uomo, un africano, in questo modo non ha però fatto altro che far allontanare la gente. E per fortuna.
Successivamente, ha cercato poi di rubare all’interno del supermercato Coal di piazzale Loreto, dove era entrato e, fermato dal titolare Daniele Bargellini, ha minacciato anche lui: «”Non toccarmi. Ti taglio la gola”, mi ha detto».
Tutto, come sempre, in pieno giorno: intorno alle 13.
Chiamato il 112, «non vi erano pattuglie disponibili da inviare sul posto – dice Bargellini -. Così, almeno, mi è stato risposto. Li capisco anche – dice -, perché so che sono in pochi. Ma avanti in questa maniera, non si può andare».
Dunque l’extracomunitario, dopo aver terrorizzato a parole alcuni passanti, è entrato nel supermercato. «Ha girato per le corsie e ha preso alcuni prodotti – racconta il titolare della Coal -. Arrivato alla cassa, ha tirato dritto dicendo: “Prendo e non pago niente”. A questo punto – continua nel racconto – l’ho fermato. Lui mi ha detto: “Non toccarmi o ti taglio la gola”, facendo il segno del pollice che passa lungo tutto il collo. Non ho visto se aveva un coltello anche se in spalla teneva uno zainetto dove all’interno ci sarebbe potuta essere qualsiasi cosa. Sono riuscito comunque a riprendere la merce che aveva rubato e a portarlo fuori ma lui – continua – voleva rientrare e ci ha provato più volte. Ovviamente mi sono messo davanti alla porta perché dentro avevo delle clienti e, per fortuna, anche mio fratello».
Lo straniero, un ‘volto nuovo’ nel rione, «non sembrava lucido. Era come fosse sotto l’effetto di qualcosa. Aveva un cappellino e uno zaino scuri. Finalmente, poi ha desistito ed è andato via».
Per il quartiere del Piano continua a non esserci pace, tant’è che sono state addirittura avviate due differenti raccolte di firme (commercianti e residenti) che verranno poi indirizzate al comandante della polizia locale e al vice sindaco per chiedere i controlli delle ‘famose’ pattuglie anti-degrado.
Residenti che hanno ripetutamente spiegato come servano agenti a piedi «perché passando in auto non si nota nulla. Inoltre, devono esserci passaggi regolari come lo sono – aggiungono a mo’ di provocazione – quelli degli ausiliari della sosta».
Commercianti e residenti che, mossi dunque da un pensiero comune: l’essere stati abbandonati ancora una volta, per l’ennesima volta; questa volta provano a far cambiare qualcosa con le firme.
Si beve e si orina in strada (e in pieno giorno): il Piano ancora in balia di se stesso
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