Si stanno distinguendo, ciascuna nel suo campo, per talento ed una sorprendente maturità: la tredicenne divulgatrice culturale Valeria Scatasta e l’attrice Azzurra Lo Pipero. Le due giovanissime sono state ospiti ieri ai microfoni di Radio Fm1, con il presidente della Fondazione Marche Cultura, Andrea Agostini.
La prima dal 2021 ha aperto un profilo su Youtube ed Instagram, condividendo sul web la sua passione per i libri e diventando una book influencer (termine che la ragazza non ama, preferendo quello di divulgatrice culturale). Azzurra ha invece esordito sul grande schermo nell’ultimo film di Simone Riccioni, “Neve”.
«Entrambe mi hanno impressionato sin dal primo incontro – racconta il presidente Agostini – ho visto Valeria all’inaugurazione di una libreria di Recanati, si poneva con sicurezza ed originalità. Azzurra l’ho conosciuta sul set di Neve, anche lei mi ha molto colpito. Credo che siano due case histories, due esempi positivi per i loro coetanei e non solo, danno senso alla nostra mission di investire nei giovani, valorizzare ragazzi che meritano e possono diventare fonte d’ispirazione, senza lasciare nulla della vita normale di un teenager, dallo studio agli altri hobbies ed interessi».
«Ho aperto un profilo con l’anagramma del mio nome, Lavettasacrasia – racconta Valeria Scatasta – Leopardi mi ha molto appassionato, anche le Marche sono sempre presenti nei miei video. Tento di far conoscere i libri e far appassionare alla lettura, perché i libri possono davvero influenzarci anche nella vita di tutti i giorni. Mi seguono ragazzi, ma anche degli adulti mi propongono di leggere dei libri».
«Neve è un film che tocca il tema del bullismo, ma racconta molto altro – continua Azzurra – Per me ha rappresentato una grande opportunità di imparare meglio a recitare, ma anche di trasmettere un messaggio. Le prime forme di recitazione? Gli scherzi che facevo da piccolissima a mia madre, poi questo campo mi ha interessato sempre di più, ho seguito dei corsi. Sono andata a scoprire la scuola di recitazione di Riccioni e Simone, appena mi ha vista, mi ha chiamata Neve. Con tutto il cast si è creata una connessione bellissima».
Traccia le conclusioni Andrea Agostini: «Fondazione Marche Cultura, nel caso di Valeria, utilizza i propri canali ed anche l’autorevolezza dell’ente per divulgare la sua comunicazione, noi le diamo gli strumenti, sui contenuti ha totale autonomia. Credo non ci siano altre fondazioni culturali in Italia che puntano, con questa decisione, su ragazzi così giovani. Un segnale positivo, come quello di Azzurra e di Simone Riccioni, un personaggio a 360 gradi, che recita, insegna, dirige, scrive, è molto bravo a costruire reti, con un prodotto a basso budget sta facendo numeri incredibili. Ci piace l’idea di diffondere una comunicazione istituzionale indirizzata ai ragazzi. La Fondazione sta investendo molto nella cultura e nel cinema, con fondi della Regione senza precedenti tesi a puntare su questo comparto. La cultura non è evanescente, è professionalità, è impresa, può generare lavoro, se si crea una base economica che consenta di partire e di portare avanti progetti ambiziosi».
P.Pier.
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