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Marche Pride, la marea arcobaleno
dei 10mila per le strade di Ancona
«Contro ogni linguaggio di odio» (Foto/video)

IL CORTEO è partito dal Passetto per arrivare a piazza Cavour dove si è svolta una festa coloratissima. E' la terza volta che l'evento si svolge nella città dorica. Matteo Marchegiani, segretario regionale di Arcigay e di Marche Pride: «Dopo questa giornata ci sono altri 364 giorni dell’anno dove sarebbe necessaria una qualche risposta delle istituzioni. Gestiamo anche uno sportello attraverso cui raccogliamo quotidianamente segnalazioni di vittime di violenze e di discriminazioni, sui posti di lavoro come in famiglia. Il supporto delle istituzioni per combatterle è essenziale»

 

E’ stata una lunga parata arcobaleno quella che si è snodata per le strade di Ancona oggi pomeriggio. Un gradito ritorno in città per il Marche Pride, assente dal 2021, che ha coinvolto secondo gli organizzatori 10mila partecipanti (i dati della Questura si fermano a 3mila) in corteo per rivendicare il diritto ad essere se stessi. Quello marchigiano è giunto alla sesta edizione (è la terza volta che si svolge nel capoluogo di regione) ed stato il nono dei 50 Pride organizzati nel 2024 in Italia. L’evento è stato promosso «contro ogni linguaggio di odio» dal Comitato Marche Pride impegnato nel sostegno dei diritti della comunità Lgbtqia+ ma nel manifesto quest’anno sono entrati anche temi sensibili come i diritto delle famiglie arcobaleno, l’accesso e l’interruzione volontaria di gravidanza, l’inclusione sociale dei disabili, la pace e la lotta ai cambiamenti climatici. Per contrastare ogni forma di pregiudizio quest’anno è stato inserito accanto alla questione della trans omofobia anche quella dei ‘corpi non conformi’, delle persone con qualche chilo in più, discriminate perché non rispondenti ai canoni estetici imposti dalla società contemporanea.

 

Il corteo colorato con striscioni e animato dalla musica è sfilato a partire 16,45 di oggi pomeriggio dal Passetto per le vie del centro per raggiungere piazza Cavour dove tra performance di drag queen, balli ed interventi delle associazioni si è concluso il pomeriggio di festa. La manifestazione è stata anche molto attenta agli aspetti legati all’accessibilità ed è stato pertanto scelto un percorso che potesse garantire piena accessibilità anche a persone con difficoltà motorie, come è stato spiegato nel corso della conferenza stampa organizzata questa mattina nella sala consiliare di Ancona. Sono stati inoltre ritagliati spazi di decompressione, è stata garantita la fornitura di tappi anti-rumore e l’interpretariato Lis per i partecipanti non udenti.

All’evento hanno aderito le principali associazioni Lgbtqia+ e di lotta per i diritti civili della Regione, come Agedo Marche, Arcigay Agorà Pesaro-Urbino, Arcigay Comunitas Ancona, associazione Teekanne, Gap Urbino e Uaar Ancona. Anche quest’anno la Regione Marche ha preferito non concedere il patrocinio alla manifestazione.

«E’ un patrocinio non oneroso, che non costa nulla – ha spiegato Matteo Marchegiani, segretario regionale di Arcigay e di Marche Pride – Dopo questo corteo così colorato ci sono gli altri 364 giorni dell’anno dove sarebbe necessaria una qualche risposta delle istituzioni. Come associazione gestiamo anche uno sportello attraverso cui raccogliamo quotidianamente segnalazioni di vittime di violenze e di discriminazioni, sui posti di lavoro come in famiglia. Il supporto delle istituzioni per combattere queste discriminazioni è essenziale e le risposte devono essere immediate. Risposte che purtroppo a livello regionale non siamo riusciti a trovare neanche quest’anno. – ha sottolineato – La Regione non ha concesso il patrocinio per motivi meramente burocratici e di regolamento in quanto la nostra manifestazione è stata ritenuta di stampo politico. Ci chiediamo perché nel corso del tempo la Regione, a partire dal presidente Acquaroli e poi dall’assessorato non si è mai degnato di chiederci perché facciamo questa manifestazione, che significa ha, quale attività svolgono le associazioni durante il resto dell’anno. Speriamo che questo dialogo nel prossimo futuro si possa attivare» ha concluso Marchegiani. Anche il comune di Ancona ha negato il patrocinio, l’hanno invece concesso, tra gli altri, i Comuni di Fermo, San Costanzo, Gradara, Grottamare, Fermignano e Jesi.

Anche Gabriele Piazzani, segretario nazionale di Arcigay ha messo in guardia su come l’Italia Paese rischi un arretramento sul fronte dei diritti civili: dal matrimonio egualitario, al riconoscimento delle famiglie arcobaleno e dei loro bambini fino l’approvazione di una legge contro l’omotransfobia visto che il ddl Zan è stato affossato ormai 2 anni fa. «La nostra manifesta è la testimonianza di un Paese colorato, che ha voglia di resistere e vuole andare avanti nel processo di progresso dell’Italia» ha evidenziato. Oltre a Marchegiani e Piazzoni, hanno preso parte all’appuntamento anche Giacomo Galeotti, segretario Marche Pride e Presidente Arcigay Agorà Pesaro Urbino; Maria Cristina Mochi, presidente Marche Pride e Presidente Agedo Pesaro; Giulio vicepresidente Marche Pride e Associazione Teekanne Show moresi; Cinzia Massetti della Cgil Nuovi Diritti Marche; francesca Della Valle della Famiglie Arcobaleno; Luca Persini, presidente Gap Urbino; Alba Bonetti, presidente Amnesty International Italia, Gaia Curcio del gruppo donne transfemminista Arcigay Comunitas Show pole; Francesco Rocchetti dell’Anpoi Marche; Simone Giangiacomi, responsabile persone disabili Arcigay Comunitas, I gruppi studenteschi, l’associazione Nate Intere Ancona; Filippo Triccoli del Progetto Rainbow Hub (realizzato con Cooss Marche, Comune di Fano, Arcigay Comunitas, Arcigay Agorà, Cooperativa Labirinto. Presente anche il neo europarlamentare Matteo Ricci.

Redazione CA

(Foto Giusy Marinelli)

 

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