Giunta quasi fatta e poi ‘disfatta’. L’impresa sembra più complicata di quello che appare per il sindaco di Osimo, Francesco Pirani che a distanza di 11 giorni non ha ancora ufficializzato i 7 nomi del suo esecutivo. Oggi ha invece convocato, per legge, la prima seduta del Consiglio comunale che si svolgerà il 15 luglio alle ore 18 nella Sala Gialla e che prevede, tra i primi punti iscritti all’ordine del giorno, l’elezione del presidente del Consiglio con i 2 terzi dei voti, pena il rinvio di una settimana. Se nei giorni scorsi sembrava papabile la candidatura di Stefano Simoncini alla seconda carica istituzionale del Comune, le ultime contrattazioni l’avrebbero rimessa in discussione insieme allo schema della giunta. Pirani, schiacciato da più parti, potrebbe valutare di inserire un assessore per la sua lista, due per quelle antonelliani, 3 per i movimenti latiniani e solo uno e non più due per Fratelli D’Italia. Novità che cambierebbe anche le pedine: Sandro Antonelli potrebbe aspirare alla carica di vice sindaco se è vero, come si vocifera, che a Dino Latini non dispiacerebbe assumere la presidenza Astea spa. La coalizione civica per il secondo nome, punterebbe su Federica Fantasia o su Monica Santoni. Oltre a Matteo Sabbatini, Monica Bordoni e Gilberta Giacchetti (Liste civiche) poi potrebbero ricevere la chiamata nell’esecutivo Graziano Palazzini (Lista Pirani) e Michela Staffolani per FdI (Renato Frontini sarebbe in bilico?) Tra veti incrociati sui nomi e pressing sul sindaco, c’è anche chi tenta di alzare il tiro tra le varie anime della maggioranza.
Una situazione che non piace affatto all’eurodeputato Carlo Ciccioli. In veste di coordinatore provinciale FdI, Ciccioli oggi è tornato a parlare per sottolineare che «Pirani è il sindaco della città, decida la composizione della Giunta con lungimiranza e generosità». Non a caso la candidatura a sindaco di Francesco Pirani, era stata mediata a febbraio proprio dal governatore delle Marche, Francesco Acquaroli (FdI). «Competenza, consenso, rappresentatività politica e sociale. Questi gli ingredienti giusti da seguire per la composizione di una Giunta e sono certo che il neoeletto primo cittadino di Osimo, Francesco Pirani, condividerà con me. Prima della mediazione, la qualità della squadra della Giunta. – sottolinea Ciccioli nella nota – Vale a dire, non accontentare tutti, ma piuttosto scegliere il meglio a livello di assessori per essere supportato nell’amministrare la città, facendola ripartire dopo 10 anni di immobilismo del Pd e risolvere i tanti problemi che gli osimani hanno evidenziato in questo tempo. Il secondo step sarà quello di valorizzare gli eletti e i non eletti della coalizione che ha portato Pirani alla vittoria, tenendo ben presente che non si sarebbe vinto se non ci fossero state le civiche storiche di Latini e se non si fosse trovato l’accordo con le civiche di Antonelli. E aggiungo che se non ci fosse stato anche il nostro impegno e il nostro senso di responsabilità non avremmo vinto e governerebbe il Pd. Gestiamo insieme con buon senso il grande risultato, altrimenti perdiamo tutti, ma soprattutto perde Osimo. Pirani è il Sindaco della città, così si è espresso il popolo, decida lui con lungimiranza e generosità» conclude il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, Carlo Ciccioli.
Come dire: giusto contemperare gli equilibri politici ma bisogna anche dare un taglio alle troppe sollecitazioni. Altrimenti si rischia di ripetere quello che avvenne nel 2004 agli esordi del secondo mandato di Dino Latini. Sindaco di Osimo che riuscì a comporre il nuovo governo cittadino con 4 assessori su 7 solo il 9 agosto, dopo una pausa di riflessione lunga 2 mesi dalla rielezione e dopo il richiamo del prefetto per l’impasse perdurante che aveva immobilizzato l’attività amministrativa del Comune. Venti anni dopo, nel 2024 non c’è solo il cartellone degli eventi estivi da organizzare ma vanno programmate anche le scadenze del riequilibrio del bilancio comunale al rientro dalle vacanze. Il vero problema però va letto nei numeri della composita maggioranza Pirani in Consiglio comunale dove i 4 consiglieri latiniani come i 6 antonelliani possono fare la differenza nel voto di approvazione in aula.
E mentre le forze politiche elette al governo della città continuano a ragionare su cariche e incarichi, i Cda delle società partecipate continuano a lavorare perché la scadenza di mandato è ancora lontana. I vertici si dimetteranno o saranno sfiduciati per far spazio ai nuovi? «Il mio mandato scadrà nel 2025 quindi con l’approvazione del bilancio a tutti gli effetti nel 2026. – spiega Fabio Marchetti (Pd), ad di Astea spa e presidente di Cma– Nel Cda di Astea non ci sono figure che i sindaci possano sfiduciare semplicemente perché la nomina non spetta ai primi cittadini ma alla società controllante, Centro Marche Acque Diversa è invece la questione per Cma, dove un nuovo sindaco potrebbe dare la sfiducia al presidente. Io sto facendo ancora le mie valutazioni. Non mi piace l’idea che si muova la questione politica quasi come un’accusa nei miei confronti per il ruolo che svolgo, perché mi sembra di aver raggiunto obiettivi e risultati importanti. Stamattina, ad esempio, abbiamo quotato in Borsa una società del gruppo Astea, la Dea spa. Resto a riflettere anche perché ad oggi non ho avuto alcun colloquio con il nuovo sindaco Francesco Pirani se non altro per conoscere il suo punto di vista. Mi sono dato tempo eventualmente per incontrarlo io perché vorrei parlare con lui. Penso che rifletterò sulla situazione per tutto il mese di luglio, vediamo in questo arco di tempo che cosa succederà» conclude Marchetti.
Tra i criteri da seguire per il rinnovo degli organi amministrativi delle società partecipate e degli enti a controllo diretto e indiretto, non c’è solo quello da parità di genere ma anche delle cause di incompatibilità e dalla incoferibilità previste dalla legge. La candidatura alla presidenza Astea di Dino Latini, attuale presidente del Consiglio regionale, sembrerebbe possibile e immune da vincoli anche perchè il presidente del cda di Astea non avrebbe poteri gestori in caso di fondi corrisposti alla spa dalla Regione Marche. Questione che invece diventerebbe rilevante se la presidenza fosse quella di Centro Marche Acque. Il problema è semmai quello che l’incarico dell’attuale presidente di Astea è spettato nella turnazione a Recanati e scadrà tra due anni. Non decide solo Osimo.
(m.p.c.)
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