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«Suo marito coinvolto in un incidente»,
va a riscuotere gli 8mila euro dalla moglie
ma trova i carabinieri che lo arrestano

OSIMO – La donna contattata da un sedicente “maresciallo” si è insospettita e pur mantenendo il contatto telefonico, attraverso la madre è riuscita a telefonare i militari del Norm che, in brevissimo tempo, sono riusciti a organizzare un servizio di osservazione. Il Gip ha convalidato l’arresto per tentata truffa aggravata e il 20enne è tornato libero in attesa del giudizio

 

I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Osimo hanno arrestato nella flagranza del reato di tentata truffa aggravata, un ventenne, originario della Campania. Una osimana, nel primo pomeriggio aveva ricevuto una telefonata con cui un sedicente “maresciallo” le dava notizia di un incidente in cui era rimasto coinvolto suo marito, preannunciandole che sarebbe stata contattata da un avvocato e che, per evitare la querela, avrebbe dovuto pagare subito alla controparte 8.000 euro.

La donna, insospettitasi, pur mantenendo il contatto telefonico con l’interlocutore che si spacciava per militare, attraverso la madre, è riuscita a contattare i carabinieri della Compagnia di Osimo che, in brevissimo tempo, sono riusciti a organizzare un servizio di osservazione e, dopo aver atteso che il giovane si presentasse a casa della persona contattata per riscuotere la somma pattuita, lo hanno tratto in arresto. Sono ancora in corso le indagini per dare un nome ai complici dell’arrestato. Ad arresto convalidato dal Gip, non dovendosi applicare misure cautelari, l’uomo, incensurato, è stato posto in libertà ai sensi dell’art. 121 delle norme di attuazione del Codice di Procedura penale Il provvedimento eseguito costituisce infatti misura pre-cautelare e il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi è ritenuta presunta innocente fino alla sentenza definitiva.

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