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Osimo, fumata nera per l’elezione
del presidente del Consiglio comunale (Foto)

OSIMO -Dopo 2 votazioni, Stefano Simoncini, il candidato proposto dalla maggioranza, non è riuscito ad ottenere i due terzi dei voti. Doppia astensione delle minoranze nonostante la sospensione delle seduta chiesta dal sindaco Francesco Pirani per cercare una condivisione sul nome. Se ne riparlerà tra una settimana, assente in aula Dino Latini

Tutti i consiglieri che compongono il nuovo Consiglio comunale di Osimo con il sindaco Francesco Pirani in fascia tricolore

 

E’ stata fumata nera per l’elezione del nuovo presidente del Consiglio comunale di Osimo nella prima seduta della nuova Consiliatura. Oggi pomeriggio il candidato della maggioranza, l’ex sindaco Stefano Simoncini, non ha ottenuto il quorum dei due terzi dell’assemblea cittadina nelle prime due votazioni e per vestire i panni della seconda carica istituzionale del Comune dovrà attendere la prossima convocazione nella Sala Gialla, tra almeno una settimana, quando basterà la maggioranza semplice. Slittata anche l’elezione della vice presidenza.

La consigliera anziana Paola Andreoni con il segretario generale del Comune di Osimo, Alessio Maria D’Angelo

Hanno preso parte al voto solo 14 consiglieri più il sindaco Francesco Pirani (assente Dino Latini) nelle file di maggioranza Liste civiche-FdI e tutti i 9 d’opposizione di centrosinistra che si sono astenuti. Il parlamentino cittadino è stato presieduto oggi dalla consigliera anziana (quella che ha ottenuto più preferenze) Paola Andreoni (Pd). Il primo round per l’elezione di Simoncini  è andato a vuoto con 15 sì e 9 astensioni, idem il secondo interpuntato anche dalla sospensione della seduta chiesta dal sindaco Pirani nel tentativo di condividere e convincere la minoranza a sostenere il nome designato  in aula dal consigliere di maggioranza Emanuela Carpera (Su la testa). Michela Glorio (Lista Glorio) dai banchi d’opposizione aveva parlato di momento importante per la democrazia sottolineando che era però mancata proprio la condivisione con le minoranze. «Siamo stati esclusi dall’opportunità di contribuire all’elezione fattiva del presidente, nulla di personale verso Stefano ma ci sentiamo nel metodo di non essere rappresentati. Pertanto ci asterremo come segnale di apertura verso la maggioranza» aveva eccepito.

E qui si è scatenata la reazione dello stesso Stefano Simoncini che ha parlato al microfono di «faccia tosta della Glorio» nella richiesta di condivisione sulla nomina «che annuncia l’astensione ma pretende la vice presidenza che non è stata concordata dai gruppi di minoranza con quelli di maggioranza. Quindi l’accusa di non aver condiviso il mio nome ricade in maniera precisa ed eguale per quanto riguarda la vice presidenza. Noi non siamo come voi, Noi accetteremo di dare la vice presidenza a un consigliere di minoranza. – ha tuonato Simoncini – Noi, come nello slogan del sindaco, ‘cambiamo passo’ anche sul piano dei rapporti istituzionali e nonostante la vostra ottusità, la vostra continua campagna elettorale e il vostro continuo ostruzionismo, noi alla prima seduta utile eleggeremo anche un vice presidente di minoranza».

Il sindaco Francesco Pirani durante il giuramento

Apriti cielo. L’ex sindaco Simone Pugnaloni (Pd) scusandosi per aver talvolta alzato i toni in aula nel precedente mandato amministrativo si è detto dispiaciuto per l’assenza nell’assise di Dino Latini. Poi rivolgendosi a Simoncini l’ha invitato a tenere «interventi più istituzionali, se verrai eletto ti invito a volare alto». Sempre dalla minoranza Mauro Pellegrini (Pd) ha parlato di «sgrammaticature, prima della quale fatta anche dal sindaco stesso. Una cosa sono le nomine del sindaco, altra cosa la carica di presidente del Consiglio comunale da eleggere in aula. Ci si chiede di dare una mano a votare? Ci prendete a male parole se ci asteniamo, quando manca proprio un componente della vostra maggioranza? Ci fate la predica perché non vi diamo i voti per l’elezione? Volete cambiare passo ma non ci avete proposto una rosa di nominativi. Vi dobbiamo dare 2 voti visto l’assenza di un consigliere di maggioranza?» I toni si sono scaldati e di qui la richiesta del sindaco di sospendere la seduta. «Possiamo guardare avanti. Questa è una grande opportunità come la vice presidenza del Consiglio comunale è un segnale di apertura. – ha fatto osservare Francesco Pirani che oggi ha anche giurato in fascia tricolore – Vorrei che non si fosse colpiti da strabismo e si guardasse verso il futuro. Sarà un segnale per la città». Anche il consigliere di maggioranza Achille Ginnetti (Progetto Osimo) collegato da remoto ha invitato tutti a «rinnovare questo impegno di lavorare insieme, maggioranza e minoranza, di metterci alle spalle i momenti passati. Le nostre posizioni sono differenti ma non contrastanti».

primo consiglio comunale francesco Pirani Osimo

La Sala Gialla gremita di pubblico

Parole che non sono bastate a convincere la minoranza che al ritorno nella sala consiliare ha ribadito la sua posizione di astensione pur apprezzando il gesto di apertura del primo cittadino. Sempre attraverso le parole di Glorio è stato manifestato il timore «che il vostro candidato non offra garanzia delle minoranze, ma saremmo disponibili a votare un altro nome individuato dalla maggioranza». Pugnaloni ha buttato lì quelli dei consiglieri di maggioranza Alberto Maria Alessandrini Passarini (Osimo Libera) o di Damiano Pirani (Osimo al Centro) «che potrebbero rappresentarci tutti per trovare la quadra. Simoncini ha anche detto parolacce durante il precedente mandato». Ma dai banchi di maggioranza si sono alzate le voci di Giorgio Magi (FdI) e di Monteburini che hanno rilanciato la candidatura di Stefano Simoncini.

Anche Caterina Donia (M5S) allora ha rammentato che Simoncini nella passata legislatura «sforava i tempi e scadeva in un linguaggio non consono alle istituzioni. Il mio voto di astensione è la partenza per una collaborazione. L’aula consiliare è il luogo naturale per ascolto e confronto. Stasera invece Simoncini ci ha dato degli ottusi». E così Eliana Flamini (Pd) che ha sottolineato come «la figura espressa la conosciamo bene come consigliere comunale e la sua politica in questi anni non è stata ne accogliente, ne rispettosa. Mi sarei aspettata che potessero essere presi in considerazione altri come figure di garanzia». Lo stesso Alberto Maria Alessandrini Passarini dalla maggioranza ha invece cercato di stemperare la tensione del dibattito rimarcando che «Stefano Simoncini ha le capacità, in bocca al lupo al sindaco che avrà un ruolo che nessuno davvero gli invidia».

Prima della seconda votazione. Stefano Simoncini ha voluto chiarire «di fare politica con passione. La passione che mi ha sempre guidato e a volte ti fa essere esuberante, superare i toni, andare sopra le righe, questa è una grande colpa? – si è domandato – Sono orgoglioso perché fare politica in maniera asettica e melliflua, con atteggiamento falso, non mi appartiene. Ho molti difetti ma non sono ipocrita, se deve dire qualcosa con passione lo faccio qualche volta magari poi mi pento». Su tutta la discussione è pesata l’assenza enigmatica di Dino Latini, sebbene la seduta del Consiglio regionale (di cui è presidente) fosse già conclusa e quindi non concomitante con quella dell’assise osimana. Servivano almeno 16 voti  più uno (di minoranza) per eleggere il presidente del Consiglio, oggi però la maggioranza Pirani poteva contare solo su 15 consiglieri e ancora una volta ritmi e paradigma sono stati ‘dettati’ dal leader dei movimenti civici.

La giunta Pirani

In apertura di seduta non sono stati denunciati motivi di ineleggebilità, incandidabilità e incompatibilità per i nuovi eletti, molti surrogati ai neo assessori nominati nei giorni scorsi. Lo scorso 10 luglio il sindaco ha nominato i componenti giunta comunale e la carica di assessore è incompatibile con la carica di consigliere comunale e ne determina la cessazione e il subentro del primo dei non eletti. Monica Bordoni è cessata dalla carica di consigliere comunale e le sarebbe dovuta subentratare Giacchetti Gilberta che ha rinunciato all’incarico. Nella Sala Gialla sarebbe dovuta essere sostituita da Paolo Strappato (anche lui in giunta) e alla fine è entrato nel covico consesso Filippo Zagaglia. Stessa situazione per Renato Frontini per la lista Fratelli d’Italia che non ha accettato la carica di consigliere comunale ed è stato sostituito da Mauro Calcaterra. Per effetto automatico con il subentro dei non eletti anche l’assessore Sandro Antonelli è stato sostituito da Stefano Pesaresi, Matteo Sabbatini da Emanuele Carpera, Graziano Palazzini da Samuele Longo e Michela Staffolani da Giorgio Magi. Il nuovo Consiglio comunale di Osimo è pertanto così composto per la maggioranza da Loita Taddei, Marco Monteburini, Samuele Longo, Stefano Simoncini, Emanuele Carpera, Mauro Calcaterra, Giorgio Magi, Dino Latini, Filippo Zagaglia, Damiano Piranoangela Orsaletti, Stefano Pesaresi, Achille Ginnetti, Massimo Cingolani, Alberto Maria Alessandrini Passarini e per la minoranza da Michela Glorio, Paola Andreoni, Simone Pugnaloni, Mauro Pellegrini, Eliana Flamini, Simonetta Pirroni,Maria Francesca Verdolini, Caterina Donia e Tommaso Spilli.

(m.p.c.)

(foto Bruno Severini)

La prima votazione per l’elezione del presidente del Consiglio comunale di Osimo

La seconda votazione per l’elezione del presidente del Consiglio comunale di Osimo

da sin. il segretario D’Angelo, la consigliera Paola Andreoni, il sindaco Francesco Pirani e la vice sindaco Monica Bordoni

I banchi di minoranza, ai primi posti ancora i consiglieri di maggioranza (Damiano Pirani, Angela Orsaletti e terzo Stefano Simoncini)

I banchi di minoranza con i consiglieri di centrosinistra (Michela Glorio in abito lilla)

Il seggio vuoto di Dino Latini

Stefano Simoncini

I banchi di maggioranza

Alberto Maria Alessandrini Passarini, dietro Renato Frontini (primo da sinistra)

Simone Pugnaloni



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