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Osimo, nasce l’assessorato
alla Tutela degli animali: «Aiuteremo
chi non può prendersene cura»

LA DELEGA è stata assegnata alla vice sindaco Monica Bordoni che si attiverà «per contattare i veterinari osimani, per capire se è possibile stringere una convenzione con il Comune e nelle sacche di bilancio cercheremo di trovare dei fondi. Penso ad esempio ad un anziano che non può provvedere alle spese per il suo animale d’affezione. Ormai è un tema sensibile»

Monica Bordoni con Dino Latini, Francesco Pirani e Sandro Antonelli (foto Giusy Marinelli)

 

Tra i nuovi Assessorati istituiti dal sindaco di Osimo, Francesco Pirani, c’è quello alla Tutela degli animali. La delega è stata assegnata alla vice sindaco Monica Bordoni competente anche per gli indirizzi Partecipazione democratica, Scuola, Trasformazione digitale, Politiche comunitarie, Pnrr, bandi e Servizi informatici. La sua funzione si esplicherà non soltanto nella diffusione di campagne per le adozioni e contro l’abbandono  ma soprattutto con azioni concrete per aiutare le famiglie meno abbienti a gestire i propri amici a quattro zampe in caso di cure o difficoltà oggettive,

«E’ un tema sensibile e possiamo tranquillamente dire che c’è una media di un animale da compagnia per ogni famiglia e quando non stanno bene anche loro vanno curati ma non tutti possono permettersi di sobbarcarsi le spese. Penso ad esempio ad un anziano che non può provvedere alle cure per il suo animale da compagnia – spiega la vice sindaco –Mi attiverò pertanto  per contattare tutti veterinari osimani, per capire chi è intenzionato a stringere una convenzione con il Comune e nelle sacche di bilancio cercheremo di trovare dei fondi. C’è anche da mettere a fuoco il discorso dei cimiteri per la sepoltura degli animali d’affezione e soprattutto la progettazione di nuovi sgambatoi. Gli incivili ci sono sempre e spesso non raccolgono le deiezioni del proprio animale per le strade della città, ma se c’è un ambiente consono, più di uno sgambatoio, sarebbe tutto più semplice per fare anche ‘formazione’ ai cittadini sulle regole corrette di comportamento da seguire». Bordoni si dice inoltre molto soddisfatta anche della delega alla Partecipazione democratica. «Ho molto apprezzato che il sindaco l’abbia destinata a me – ammette – Abbiamo fatto una campagna elettorale cercando proprio di rimettere al centro l’idea di una città normale. Possiamo riuscirci riportando al centro i cittadini. A me spetterà il compito di ricucire i rapporti tra associazioni, cittadini e municipio, quindi con il sindaco che governa la città. Ma cercherò di portare avanti con altrettanto impegno tutte le altre deleghe che mi sono state assegnate, nell’ottica di ricadute benefiche per la città».

Monica Bordoni

Che la tutela del benessere e della salute degli animali sia una questione di civiltà e di rispetto verso chi ci dimostra sempre un affetto incondizionato, è ben chiaro anche al legislatore regionale. Proprio in quest’ottica per estendere ancor più le tutele già concesse a cani e gatti, il presidente del Consiglio regionale, Dino Latini, che è anche consigliere comunale ad Osimo, ha varato una proposta di aggiornamento della legge regionale 10/1997 (Norme in materia di animali da affezione e prevenzione del randagismo), al fine di aggiornare alcune parti della vecchia legge a canoni più attuali. «La legge 10/1997 ha, in alcuni suoi articoli, causato delle difficoltà interpretative, emerse in sede di confronto con le associazioni animaliste – ha spiegato ieri in conferenza stampa Latini – e ci sembra opportuno cercare di correggere quelle parti che escludono alcuni animali da certi trattamenti sanitari e colmare i vuoti normativi esistenti soprattutto in materia di abbandono. È, ad esempio, necessario aggiornare l’articolo 10 comma 2 della legge 10/1997 per rendere possibile, nel caso in cui il detentore o il proprietario intendano rinunciare alla detenzione o alla proprietà dell’animale per comprovate impossibilità di mantenimento, di disporne il trasferimento non solo verso canili e rifugi ma anche verso oasi feline e gattili».

Non solo: serve qualificare meglio la definizione, presente all’articolo 14 quinquies della legge, di “allevamenti di cani e gatti a scopo commerciale”. Non basta, infatti, la presenza nell’allevamento di cinque o più femmine non sterilizzate, ma occorre anche considerare che queste possano dar vita a oltre venti cuccioli nell’arco di un anno. Occorre, in buona sostanza, considerare entrambi i fattori in maniera separata. Inoltre, «i divieti di detenzione a catena e detenzione in uno spazio angusto vanno separati e non devono essere considerati coesistenti per definire una condizione di cattiva detenzione – ha proseguito Latini – e anche in questo caso si deve fare chiarezza sulle modalità, poiché in passato tale situazione ha creato numerosi contenziosi e ha allungato i tempi per sanare situazioni di maltrattamento animale». E’ necessario infine che «tutte le Associazioni di volontariato siano iscritte a norma di legge nel Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, proprio per garantire la piena applicazione delle tutele e degli obblighi stabiliti dalla legge 10/1997. In questo modo, sarà possibile garantire la loro partecipazione attiva alla cura degli animali bisognosi’». La riforma della legge consentirà, pertanto, di semplificare le procedure già esistenti a favore dei proprietari e affidatari e di estendere nuove garanzie di tutela ai nostri amici a quattro zampe.

 

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