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Aumenti Tari, la maggioranza si spacca
I latiniani votano contro: delibera
approvata senza immediata eseguibilità

OSIMO – I consiglieri Dino Latini, Stefano Simoncini, Emanuele Carpera e Filippo Zagaglia hanno espresso diniego. Il sindaco Francesco Pirani: «Prendiamo atto di questa decisione». L’opposizione compatta si è astenuta «per responsabilità istituzionale rimanendo al di sopra delle divisioni interne alla coalizione di governo ma il primo cittadino dovrà valutare se rimettere il proprio mandato per evitare di paralizzare la città». Il 24 luglio si torna in aula per votare il presidente del Consiglio tra le polemiche

Dino Latini stamattina nella Sala Gialla

 

 

Al primo banco di prova si è spaccata la maggioranza del sindaco Francesco Pirani. Dopo quasi tre ore di dibattito questa mattina la Sala Gialla ha approvata con soli 12 voti favorevoli, 4 contrari (i consiglieri di maggioranza latiniani) e 9 astenuti (l’opposizione) la delibera che prende atto del rincaro di oltre il 7% della tariffa rifiuti per Osimo già deliberato dalla giunta Pugnaloni lo scorso aprile. Atto approvato  dal Consiglio comunale allo scadere dei termini legali di proroga fissati per oggi, 20 luglio, con i voti validi dell’aula (si conteggiano i si e i no escluse le astensioni), ma che non ha passato il vaglio dell’immediata eseguibilità (vale il voto di tutti i presenti e ne sarebbero serviti 13) e che dovrà attendere 15 giorni per diventare esecutivo automaticamente. I maggiori costi del servizio svolto da Astea secondo il metodo tariffario Arera, validato anche dall’Ato2, dovranno ora essere inseriti nel bilancio comunale, nell’operazione di riequilibrio dei conti da definire entro fine mese. L’intenzione del governo cittadino era quella evitare con questa ratifica ‘scomoda’ ed ereditata dalla precedente amministrazione sanzioni e una dichiarazione di disequilibrio di bilancio che avrebbe messo a  rischio nuove assunzioni e il finanziamento dei servizi per il Comune. E’ andata, però, a sbattere in aula contro il no annunciato e oggi conclamato dal consigliere di maggioranza Dino Latini, leader delle Liste civiche storiche di Osimo. Con Latini, che riveste inoltre la carica di presidente del Consiglio regionale, anche i 3 colleghi della ‘Lista Latini’, Stefano Simoncini, Emanuele Carpera e Filipppo Zagaglia hanno espresso il proprio diniego non legittimando persino contro le spiegazioni offerte dall’assessore al Bilancio, Matteo Sabbatini, anche lui storico esponente dei movimenti civici osimani e nell’imbarazzo generale di maggioranza.

L’assessore Matteo Sabbatini

LA POSIZIONE DI DINO LATINI – Per giustificare la sua decisione, Latini ha spiegato stamattina in aula, leggi e giurisprudenza alla mano, che i Comuni possono approvare i piani finanziari del servizio rifiuti entro aprile, quest’anno è intervenuta una proroga al 20 luglio.«L’adozione delle nuove tariffe oltre il termine di approvazione del bilancio di previsione del Comune impone siano applicate a partire dal mese di gennaio dell’anno successivo. Approvare le tariffe oggi significa che possono essere applicate solo da gennaio 2025. – ha scandito – La precedente amministrazione ha approvato variazioni di bilancio ma senza adottare le nuove tariffe sebbene avrebbe potuto farlo. Al momento non c’è  neppure copertura di bilancio. La precedente giunta non  si preoccupata di coprire i maggiori costi di servizio ma ha approvato solo la maggiorazione delle tariffe. Non voglio aprire polemiche. Se approviamo oggi questa delibera – ha evidenziato – rischiamo di avere non solo contenziosi insanabili ma potremo applicare la nuova tariffa da gennaio 2025. Oltretutto il Pef approvato da Arera comporterà una maggiore spesa di 434mila euro non previsti nel bilancio 2024 del comune nel corso delle variazioni varate dalla precedente amministrazione comunale. E Astea ha mandato la determinazione del costo di gestione sul piano di riferimento del 2022. Andrebbe invece analizzata la spesa quantificata. Ora la salvaguardia degli equilibri di bilancio consente di modificare la tariffa. Il mio movimento da anni va ripetendo la necessità di non aumentare la Tari, lo diciamo anche adesso. Per la copertura del maggiore spesa si può fare ricorso all’avanzo di amministrazione libero. E’ un fatto straordinario previsto dalla legge e dovuto alla precedente amministrazione comunale e non a quella attuale. Questa è la mia posizione: non è una questione di demagogia» ha concluso Latini.

da sin. Simone Pugnaloni, Mauro Pellegrini, Stefano SImoncini e Angela Orsaletti

LE MINORANZE DI CENTROSINISTRA – Davanti a questa frenata, le minoranze di centrosinistra in aula hanno risposto compatte astenendosi in sede di votazione. «La maggioranza ha visioni diverse – ha osservato il consigliere Mauro Pellegrini (Pd) – Il sindaco sembra voler ingerire la ‘pillola amara’, Latini no e propone di coprire i maggiori costi del servizio-rifiuti con con l’avanzo libero di amministrazione, i 5 milioni lasciati dalla nostra amministrazione comunale. Se la minoranza avesse voluto fare uno scherzetto ci saremmo uniti a Latini e agli altri 3 votanto contro e così il sindaco Pirani sarebbe andato sotto. Tra voi c’è poca chiarezza e noi non possiamo fare il ‘soccorso rosso’. Perciò ci asterremo». Più tardi in un comunicato Il Pd è tornato a sottolineare che «Al primo vero esame in Consiglio comunale, la nuova maggioranza non è riuscita a superare la prova.

Michela Glorio ed Eliana Flamini

Quattro consiglieri delle Liste civiche guidate da Dino Latini hanno votato contro l’amministrazione del Sindaco Francesco Pirani. Tra loro anche il consigliere Stefano Simoncini, candidato in pectore alla Presidenza del Consiglio comunale. Il provvedimento discusso in Aula – l’approvazione delle nuove tariffe Tari – è passato solo grazie all’astensione dell’opposizione, che ha dimostrato responsabilità istituzionale rimanendo al di sopra delle divisioni interne alla maggioranza. Non è passata invece l’immediata eseguibilità del provvedimento, sempre per mancanza dei voti necessari da parte della maggioranza. In sintesi, il cambio di passo promesso da Francesco Pirani finora si è rivelato un grande bluff, come gli abbracci con Latini subito dopo il ballottaggio, che ora si sono trasformati in “picconate” a un’Amministrazione già traballante. Ci chiediamo, tra l’altro, come può l’attuale maggioranza continuare a sostenere la candidatura di Stefano Simoncini a presidente del Consiglio comunale, dopo che oggi lo stesso Simoncini ha votato contro il primo provvedimento della nuova Amministrazione, dimostrando di non essere all’altezza di un ruolo istituzionale rivolto al dialogo e alla risoluzione delle diatribe interne. Sarebbe troppo facile ora ribadire ciò che avevamo dichiarato in campagna elettorale riguardo alla fragilità di questa maggioranza, priva di un programma condiviso e frutto solo di un matrimonio d’interesse. La situazione ora è molto complessa per il sindaco Pirani, che dovrà valutare attentamente se continuare il proprio percorso amministrativo o, con senso istituzionale, rimettere il proprio mandato per evitare di paralizzare la città».

Il sindaco Francesco Pirani (a destra) con la conigliraa anziana Paoloa ANdreoni che anche questa mattina ha presieduto il Consiglio comunale in assenza del nuovo presidente ancora da eleggere

LE RASSICURAZIONI AI CONTRIBUENTI DEL SINDACO PIRANI – Il sindaco Francesco Pirani, da parte sua ha voluto precisare che «oggi, durante il consiglio comunale, è stata deliberata la presa d’atto della validazione dell’aggiornamento biennale 2024-2025 del Piano Economico Finanziario (Pef) della Tari. Questo passaggio in consiglio comunale – ha precisato in una nota – si basa sulla delibera n. 71 del 24 aprile 2024 della precedente Giunta comunale, mai approvata dalla giunta Pugnaloni. L’aggiornamento prevede un aumento della Tari del 7% per l’annualità 2024, una imposizione che ci deriva da organi sovracomunali che potrebbe risultare impopolare ma necessaria ed obbligata. La maggioranza di governo, con i voti di Fratelli d’Italia e delle liste civiche di Sandri Antonelli, ha approvato questa misura con grande senso di responsabilità verso le istituzioni e la cittadinanza a nemmeno una settimana dal giuramento del sindaco».

Il consigliere Giorgio Magi (primo a destra) è stato l’unico della maggioranza oggi a sottolineare in aula   «imbarazzo per la decisione della minoranza di non approvare quanto da loro approvato. Rispettiamo, pur non condividendola, la posizione per coerenza politica di chi deciderà di non votare questa presa d’atto ma come gruppo consiliare di Fdi voteremo a favore per senso responsabilità istituzionale e politica». Il consigliere di maggioranza  Alberto Maria Alessandrini (Osimo Libera) ha invece evidenziato come «alla demagogia spesso e volentieri dovrebbero seguire comportamenti di natura consequenziale»

Pirani puntualizza inoltre che «la decisione è stata presa per evitare sanzioni da parte di Arera per il mancato rispetto dei termini e per scongiurare l’impossibilità di reperire risorse a copertura del mancato introito derivante dall’aumento delle tariffe, senza tagliare le spese per altri servizi di fondamentale importanza. Le liste civiche, con una chiara presa di posizione politica, hanno votato contro la delibera firmata dal Partito Democratico, opponendosi a qualsiasi azione di aumento della Tari. La maggioranza prende atto di questa decisione. È importante sottolineare che tale aumento sarà pressoché annullato per le fasce Isee fino a 25.000 euro con una delibera di giunta prevista per le prossime settimane che prevede contributi a diretto abbattimento della Tari». Il sindaco Pirani e l’assessore Sabbatini in aula hanno aperto anche alla possibilità di lavorare insieme in Commissione al bando contributi per le fasce di popolazione meno abbienti che dovrà però varare la giunta comunale. Ora il 24 luglio nella Sala Gialla si riaprirà la partita della elezione del presidente del Consiglio comunale. In molti si domandano se la candidatura di Stefano Simoncini non sia stata scalfita dagli ultimi eventi.

 

La delibera Tari approvata con 12 voti

Il voto della Sala Gialla per l’immediata eseguibilità della delibera appena approvata che non è passata, servivano 13 voti

 

«Centro Marche Acque non distribuirà gli utili nel 2024 ai Comuni soci, l’abbiamo scoperto per caso»

 

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