di Andrea Cesca
Doveva essere il fiore all’occhiello dell’Ancona targata Tony Tiong, la cittadella dello sport che sarebbe dovuta sorgere di fianco allo stadio Del Conero. L’imprenditore malese ne aveva parlato espressamente il giorno del suo arrivo nel capoluogo dorico al sindaco di allora, Valeria Mancinelli. Ultimate le pratiche non se ne è fatto nulla, la cittadella dello sport si è rivelato un bluff, l’ennesimo. Questa mattina l’amministrazione comunale ha dato mandato agli uffici del Patrimonio di revocare la determinazione di aggiudicazione e di incamerare i 121mila euro che erano stati versati come deposito cauzionale dall’Ancona Sports Center Srl società costituita appositamente dall’ex presidente dell’Us Ancona Tony Tiong. Sono stati disattesi infatti i termini dell’ulteriore proroga chiesta per il pagamento di un milione e trecentosessanta mila euro dovuto per l’acquisto dell’area sita in strada provinciale Cameranense.
«Oggi si chiude finalmente una pagina brutta, orribile, non solo per il calcio della città ma anche per questo ente – ha detto l’assessore al patrimonio del capoluogo dorico Angelo Eliantonio – Si chiude ogni tipo di vincolo con la vecchia US Ancona che ci lascia in dote un milione e centomila euro in meno per fare gli investimenti».
L’assessore Eliantonio rispondendo all’interrogazione fatta da Francesco Novelli di Fratelli D’Italia ha fatto una cronistoria della vicenda: «Con determinazione dirigenziale del 9 novembre 2023 avevamo aggiudicato il lotto menzionato precedentemente (Lotto 1 area edificabile sita in strada provinciale Cameranense), figlio di un iter urbanistico iniziato dalla precedente amministrazione e conclusa da questa nei tempi che avevamo concordato. Nell’avviso di asta pubblica era stabilito espressamente che l’aggiudicatario era vincolato ad effettuare la stipula del contratto di compravendita entro trenta giorni dalla data di ricevimento dell’aggiudicazione definitiva, cosa che noi abbiamo comunicato in data 29 febbraio. In seguito alla notifica di aggiudicazione, il 25 marzo – ha proseguito Eliantonio – l’US Ancona aveva avanzato una richiesta di fissazione della data del 30 giugno come termine finale, per le motivazioni che sono note a tutti: impegni personali di Tiong, vicissitudini professionali. Arriviamo al 4 giugno, sappiamo tutti cosa è accaduto, in seguito a quell’avvenimento l’11 giugno richiedevano alla società di comunicarci il nominativo del notaio rogante l’atto di compravendita e il versamento dell’importo a saldo, sottolineando che non sarebbero state concesse ulteriori proroghe. A pochi giorni dalla scadenza del 30 giugno che la stessa US Ancona aveva comunicato a questo ente, perviene al comune di Ancona un’ulteriore istanza di proroga di almeno sei mesi. Una richiesta irricevibile per le motivazioni addotte, l’accoglimento di una richiesta di questo tipo avrebbe comportato una lesione dei diritti di chi aveva partecipato all’asta ad aprile dell’anno precedente. E poi una congrua proroga l’avevamo già data. In data 11 luglio abbiamo dato ulteriori otto giorni, il termine è scaduto sabato scorso, in questi minuti negli uffici del patrimo stiamo procedendo alla revoca della determinazione di aggiudicazione e all’incameramento del deposito cauzionale per mettere fine a una pagina brutta non solo per lo sport della città. Oggi si chiude ogni tipo di vincolo con l’US Ancona».
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