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Fa il gradasso per non pagare il conto
ma al ristorante è seduto
anche un poliziotto fuori servizio

JESI - Un marocchino ha iniziato a insultare e minacciare cameriere e titolare. Denunciata anche la compagna dell'uomo

Hanno fatto i gradassi all’interno di un ristorante senza considerare che, nel tavolo vicino, si trovava a pranzare anche un poliziotto fuori servizio, del Commissariato di Jesi, intervenuto non appena la situazione ha iniziato a farsi calda, evitando così che potesse degenerare in maniera irreparabile.
L’agente notato due nordafricani, in compagnia di una donna, seduti ad un tavolo. Dopo aver consumato del vino, uno dei due si era alzato dirigendosi al bancone e, rivolgendosi a un cameriere, con atteggiamento spocchioso e provocatorio gli ha detto: «E se non avessi i soldi?».
L’addetto, con toni garbati, gli ha fatto comprendere che non avrebbe servito altro vino e che avrebbe dovuto pagare quanto già consumato ma in cambio ha ricevuto insulti e minacce.
Il titolare del locale, anche lui presente ai fatti, ha ricordato al cliente di non usare parole sconvenienti e, in tutta risposta, rincarando la dose, l’extracomunitario gli ha risposto: «Padrone c’è solo Allah, vieni fuori che ti aspetto in strada che ti mangio».
Visto il potenziale degenerare della situazione, il poliziotto del Commissariato è intervenuto, qualificandosi esibendo tesserino e placca.
A questo punto, dal tavolino si è alzata anche la donna, una 44enne di Fano, che senza alcun motivo ha iniziato a inveire in modo oltraggioso contro il poliziotto, davanti a tutti, dicendo: «Non hai la divisa non conti un c….».
Ecco che nonostante la richiesta, hanno rifiutato di fornire le proprie generalità con la scusa di non avere i documenti.
Avendo capito che era stato allertato anche il 112 i due uomini, dopo aver spintonato il poliziotto, sono fuggiti mentre la donna, compagna del 32enne marocchino, è stata bloccata.
Grazie agli accertamenti svolti, si è riusciti a risalire all’identità del nordafricano più rissoso e denunciati per i reati di minacce, rifiuto di indicazioni sulla identità personale e percosse. I due, verranno proposti per una misura di prevenzione al vaglio del questore di Ancona.

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