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Al via “M-Arké, Antropologie di Marca”:
una nuova rubrica per raccontare
le culture marchigiane

CULTURA - In dieci puntate, questo progetto si propone di esplorare le radici della civiltà marchigiana, mettendo in luce storie e tradizioni che hanno plasmato la nostra identità culturale. Gli approfondimenti sono curati dall'antropologo Giacomo Recchioni

La Fondazione Marche Cultura presenta “M-Arké, Antropologie di Marca”, una nuova rubrica culturale curata dall’antropologo marchigiano Giacomo Recchioni. In dieci puntate, questo progetto si propone di esplorare le radici della civiltà marchigiana, mettendo in luce storie e tradizioni che hanno plasmato la nostra identità culturale. Grazie all’approfondimento antropologico e archeologico, Giacomo Recchioni ci guiderà in un viaggio intimo e coinvolgente alla scoperta di questa terra misteriosamente sacra. Con uno stile narrativo appassionante e rigoroso, lo studioso ci svelerà i segreti delle Marche, una regione ricca di storia e di fascino che custodisce tesori inestimabili. Attraverso brevi video che popoleranno la rubrica culturale promossa da Fondazione Marche Cultura con pubblicazioni quindicinali sui canali social dell’ente e una pagina dedicata sul sito della Fondazione, ci immergeremo nelle vite di uomini e donne che, con le loro esperienze e le loro storie, hanno contribuito a definire l’identità di questa terra.

I temi trattati includono il culto della Dea Cupra e l’anellone piceno, il legame tra uomo e mare, il ruolo delle donne nelle società arcaiche, l’influenza dell’agricoltura tradizionale e le superstizioni popolari. Inoltre, verranno approfonditi argomenti affascinanti come i pirati e i corsari nelle Marche, gli antichi mestieri come quello del maestro d’ascia e gli eroi piceni come Vidacilius. Questa rubrica offre una riflessione sulle radici culturali e la loro persistenza nelle tradizioni odierne, connettendo il passato e il presente delle Marche.

«”Noi abbiamo un grande fantasma che ci perseguita da molti decenni nel centro dell’area adriatica. Questo fantasma sono i Piceni”. Così si esprimeva, nel 1975, Massimo Pallottino, padre dell’etruscologia mondiale. Oggi, alla luce delle recenti acquisizioni – afferma lo studioso Giacomo Recchioni – è stato finalmente possibile chiarire chi davvero fosse questo fantasma. Le Marche sono una regione dalla doppia anima, la prima aborigena, marziale, agro-pastorale; la seconda mediterranea, greca e marittima. Grazie al format M-Arké, faremo un viaggio, a ritroso nel tempo, atto all’approfondimento delle nostre arcaiche origini».

«Siamo orgogliosi di annunciare il lancio di “M-Arké, Antropologie di Marca”, una nuova rubrica che non è solo un invito alla scoperta – commenta il presidente di Fondazione Marche Cultura Andrea Agostini -, ma un’opportunità di immergersi nell’anima delle Marche. Questo progetto ci invita ad approfondire per avere una visione unica della storia e delle tradizioni marchigiane e rappresenta un importante passo avanti nella valorizzazione della nostra ricca eredità culturale. La Fondazione Marche Cultura promuove e salvaguarda il patrimonio culturale della nostra regione, e questo affascinante viaggio antropologico, siamo certi, arricchirà la comprensione e l’apprezzamento delle Marche e della loro straordinaria storia».

BIOGRAFIA
Giacomo Recchioni, antropologo, si laurea a Bologna nel 2011. Successivamente si specializza nell’antropologia storica frequentando il Corso di formazione (Soprintendenza Archeologica dell’Emilia Romagna) “L’Archeologia per la ricostruzione storico-antropologica del passato”.
Membro del Centro Interdisciplinare dell’Università Pontificia della Santa Croce di Roma nell’anno accademico 2017-2018, nel 2021 consegue il Master in Archeologia Giudiziaria a

Viterbo. Curatore di mostre e cataloghi d’arte, dal 2020 è direttore del Museo Vidacilius di Grottammare e collabora come consulente scientifico per vari Comuni e per la Regione Marche. Nel 2016 riceve un premio per lo studio e la divulgazione della “civiltà marinara nelle Marche”, mentre nel 2019 esce il suo volume in materia di Civiltà Picena presentato presso il Senato della Repubblica. Autore di Marchestorie, il festival dei Borghi marchigiani, è stato divulgatore scientifico in varie trasmissioni Rai e Mediaset.

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