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Stop al lavoro all’aperto nelle ore più calde:
il Consiglio regionale approva
risoluzione contro lo stress termico (Video)

ANCONA – Voto unanime oggi per l’atto di indirizzo, nato dalla sintesi di due proposte di mozione, finalizzato a sospendere le attività lavorative ad alto rischio nelle ore giornaliere che registrano i valori termici maggiori. I sindacati incontrano la giunta regionale, in arrivo l'ordinanza

 

Il Consiglio regionale delle Marche ha accolto all’unanimità la proposta di risoluzione, primo firmatario il presidente dell’Assemblea Dino Latini, finalizzata alla riduzione dei rischi a cui è esposto il personale occupato all’aperto soprattutto nelle ore più calde di questo periodo estivo. Nella risoluzione, che è frutto della sintesi di due proposte di mozione, la prima sempre a firma Latini, la seconda sottoscritta dai consiglieri Casini, Ruggeri, Bora, Carancini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Minardi, Vitri, si fa riferimento all’enorme stress termico a cui sono sottoposti i lavoratori durante il periodo estivo in settori quali l’agricoltura, il florovivaistico e il cantieristico e ai conseguenti elevati rischi di infortunio e malori.

Nel provvedimento si impegna la Giunta regionale a valutare tutti gli atti di competenza finalizzati a prevedere il divieto lavorativo tra le ore 12,30 e le 16, limitatamente ai soli giorni in cui la mappa del rischio, indicata sul sito worklimate e riferita a lavoratori esposti al sole e con attività fisica intensa, segnali un livello di rischio “alto”. Nella risoluzione si chiede inoltre alla Giunta di intervenire presso il Governo affinché il decreto legge, relativo alla riduzione del rischio di esposizione ad alte temperature dei lavoratori, venga integrato con risorse specifiche e misure che prevedano, qualora possibile, anche il lavoro agile e smartworking. Emergenza caldo, dal consiglio regionale ok unanime a stop a lavoro nelle ore più calde della giornata

L’incontro tra sindacati e la giunta regionale, oggi in Regioone

«Un atto importante e di dignità – affermano le capogruppo del Pd e M5S Anna Casini e Marta Ruggeri – determinato da una mozione dei due gruppi assembleari, che vuole tutelare la salute dei lavoratori esposti per lunghi periodi di tempo alle radiazioni solari, a rischio quindi di stress termico e colpi di calore con esiti potenzialmente anche letali soprattutto nei settori per i quali il lavoro viene svolto prevalentemente in ambiente esterno».«Sono diverse le regioni che si sono già da tempo attivate – proseguono le esponenti Pd e M5S – e non capiamo il ritardo delle Marche, regione colpita in maniera diretta dal caldo, tanto che in questi giorni ci sono state tantissimi bollettini meteo che hanno previsto ondate di calore sulla nostra regione indicate dal “livello 3” (rosso). Vogliamo ringraziare i sindacati che già tempo fa hanno scritto una missiva all’assessore regionale competente per chiedere uno stop lavorativo nelle ore più calde, così come speriamo che a seguito di questo atto bipartisan del consiglio regionale” concordano Casini e Ruggeri “la Giunta regionale possa emanare nel minor tempo possibile, in maniera concertata, un atto a tutela delle tante lavoratrici e lavoratori sottoposti a stress termico» concludono Casini e Ruggeri.

Il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli e gli assessori al Lavoro, Stefano Aguzzi, e alle Attività produttive, Andrea Maria Antonini, come annunciato ieri, hanno incontrato questo pomeriggio i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e di categoria per definire una linea condivisa di azione di fronte all’emergenza di questi giorni legata alle alte temperature. Nel corso della riunione è stato concordato il testo di un’ordinanza che sarà firmata domani dal presidente Acquaroli. Nel testo condiviso si prevede che sia vietata l’attività lavorativa all’aperto e in condizioni di esposizione prolungata al sole, dalle ore 12:30 alle ore 16:00, nel settore agricolo e florovivaistico, nonché nei cantieri edili e stradali, con efficacia immediata e fino al 31 agosto 2024, limitatamente ai giorni e alle aree del territorio regionale in cui la mappa del rischio indicata sul sito https://www.worklimate.it/scelta-mappa/sole-attivita-fisica-alta/ riferita a: “lavoratori esposti al sole” con “attività fisica intensa” ore 12:00, segnali un livello di rischio “Alto”. Restano salvi eventuali provvedimenti sindacali, riferiti al territorio comunale di competenza, che non contrastano con i contenuti della presente ordinanza, e gli obblighi gravanti sul datore di lavoro a tutela della salute e della sicurezza sul lavoro dei lavoratori. Restano salvi, altresì, eventuali specifici accordi aziendali e/o sindacali volti a tutelare la salute dei lavoratori qualora siano migliorativi del contenuto dell’Ordinanza in questione. Il provvedimento sarà trasmesso sull’intero territorio regionale, ai Prefetti delle Province della Regione Marche, ai presidenti delle Province, all’Anci Marche, all’Upi Marche e all’Uncem e a tutti i sindaci dei Comuni della Regione Marche, alle Aziende sanitarie territoriali della Regione Marche, ai rappresentanti delle Organizzazioni sindacali e datoriali.

Plaudono anche Cgil, Cisl e Uil regionali, che da tempo avevano sollecitato la Regione Marche a emettere un’ordinanza contro lo stress termico, e che hanno incontrato questo pomeriggio il governatore Acquaroli con gli assessori Antonini e Aguzzi. «La Regione ha accolto finalmente la nostra richiesta sull’esempio di quanto fatto, ad esempio, dalle regioni Lazio e Abruzzo. Nel corso dell’incontro, al quale hanno preso parte anche le associazioni datoriali, è emersa la necessità di ragionare e confrontarsi su un provvedimento non emergenziale. “Un’ordinanza per impedire i lavori all’aperto nelle ore più calde e afose della giornata, dalle 12.30 alle 16, serve per tutelare la salute dei lavoratori e per prevenire gli infortuni – spiegano i segretari Giuseppe Santarelli, Marco Ferracuti e Claudia Mazzucchelli – Una doverosa tutela dei soggetti più deboli che operano nei settori agricolo, edile ma non solo, costretti a svolgere il loro lavoro in condizioni climatiche estreme» scrivono i sindacati.

 

Afa, richiesta urgente dei sindacati: «La Regione vieti il lavoro all’aperto dalle ore 12.30 alle 16»

«Caldo, Acquaroli intervenga vietando le attività all’aperto nelle ore più calde»

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