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Consulenti tecnici del Comune,
ok del Consiglio comunale
sulle nuove regole

ANCONA - Dopo una interlocuzione adeguata con gli ordini professionali, l'aula ieri ha approvato il disciplinare per la valutazione delle performance e la qualificazione delle imprese da invitare agli appalti lavori

L’assessore Stefano Tombolini (primo in alto da destra) ieri nell’aula consiliare

 

Il Consiglio comunale di Ancona ha approvato ieri il nuovo regolamento che disciplina le collaborazioni tra amministrazione pubblica, consulenti e professionisti che collaborano con Palazzo del Popolo nelle attività di progettazione e conduzione di cantieri ed interventi sul territorio. «Completiamo così gli adempimenti previsti dal nuovo codice dei contratti con l’approvazione del disciplinare per la valutazione delle performance, la qualificazione delle imprese da invitare agli appalti lavori dopo una interlocuzione adeguata con gli ordini professionali di ingegneri, architetti, geometri e periti per ricevere eventuali osservazioni – ha spiegato in aula l’assessore Stefano Tombolini – Dunque con gli uffici abbiamo predisposto questo regolamento prevede introdurre nella valutazione successiva che andremo a fare alcuni criteri premiali per valorizzare oltre alle competenze tecniche anche la rispondenza tecmica che gli operatori daranno nell’espletamento delle loro funzioni a seguito degli incarichi a questa Amministrazione».

Il disciplinare prevede la divisione in 2 categorie, «la categoria amministrativa di supporto al rup per cui ci sono delle funzioni che sono previste proprio in supporto responsabile unico del progetto, come viene definito oggi dal nuovo codice dei contratti, – ha specificato Tombolini – che potranno essere oggetto di incarico professionale e altre invece sono quelle tipicamente del fare progettuale o della direzione il compimento dei lavori, che è la l’altra grande categoria». Gli indicatori sono valutatori che si basano sulla rispondenza degli studi ad alcuni criteri che ci siamo voluti dare ma che sono anche connessi nella normativa. Innanzitutto i criteri di necessarietà per essere iscritti che sono esseri parte e degli ordini degli albi professionali, ad essi abbiamo aggiunto dei criteri soggettivi e reputazionali che sono i criteri con i quali andiamo a leggere le qualità tipiche degli studi, per cui il l’avere attribuito un punteggio in relazione all’essere ad esempio certificati in base ai principi della qualità oppure essere iscritti nelle whitelist di rating di illegalità. Diamo anche importanza quello che è la capacità professionale che deriva dall’esercizio della professione, per cui il criterio iscrizione all’albo professionale nonche la presenza nello studio di figure professionali, neo laureati o giovani. Così facilitiamo in questo modo anche l’attivazione dei percorsi professionali per i giovani professionisti oltre che la valutazione dei gruppi di professionisti anche sulla base della distribuzione delle capacità tecniche per cui progettisti in ambito architettonico integrati da progettisti impiantisti o di altre figure professionali che hanno precise qualificazioni». L’ elenco verrà in fase successiva integrato dai punteggi che sono relativi alle performance contrattuali «per cui ad regolamento avviato ed implementato, gli uffici saranno in grado di dare una valutazione, una pagella, al professionista e al lavoro del professionista e indicando una rispondenza alle esigenze che l’amministrazione nell’ambito dell’incarico affilato si aspetta dal professionista» ha evidenziato l’assessore.

Grazie alla collaborazione degli architetti e degli ingegneri e dei geometri di tutti gli ordini professionali, il comune di Ancona è riuscito a modulare la volontà «di applicare un punteggio significativo per premiare una territorialità dei professionisti a cui andiamo a dare l’affidamento, in modo tale da poter collaborare con professionisti che fanno parte del territorio del Comune, ma anche nelle province e della nostra regione – ha chiarito Stefano Tombolini – per superare le criticità magari a volte ci vengono dall’avere avuto aggiudicati incarichi a professionisti che stanno centinaia centinaia di chilometri da dalla sede operativa del lavoro e per i quali diventa difficile per l’amministrazione ma anche per il professionista stesso dare una risposta adeguata alle prestazioni richieste».

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