Sarà un arco in acciaio alto con cavi a fare da tiranti, impalcato sottile di 70 centimetri con l’intradosso ad un metro e mezzo sopra il filo delle murate che contengono il Misa. Prevede questo la configurazione definitiva del nuovo Ponte Garibaldi di Senigallia presentata oggi dal presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, insieme all’assessore Stefano Aguzzi, il sindaco di Senigallia Massimo Olivetti, il vicecommissario Stefano Babini e i tecnici di Anas. Sarà lungo 40 metri, con doppia corsia, struttura in acciaio e in una posizione arretrata verso monte. La volontà è stata quella di ridurre al minimo l’impatti visivo garantendo tutti gli standard di sicurezza per i cittadini.
«Finalmente abbiamo un progetto che ci consente di non dividere in due la città rispondendo a tutti i vincoli normativi e alle esigenze dei cittadini – ha detto il presidente Acquaroli – nella progettazione andava garantita la sicurezza dal punto di vista idraulico perché è fondamentale restituire una città sicura per evitare che si ripeta quanto accaduto in più riprese negli ultimi 10 anni con conseguenze drammatiche. Una volta commissionata i tempi saranno poi rapidi poiché si tratta di una struttura in acciaio prodotta in officina e montata in loco. Ringrazio il Comune di Senigallia, la Soprintendenza e la Struttura commissariale per aver raggiunto insieme alla Regione l’obiettivo che ci eravamo prefissati».
Il Ponte Garibaldi è una infrastruttura strategica della città di Senigallia, fu danneggiato gravemente nel corso dell’alluvione del 15 settembre 2022 e fu poco dopo dichiarato inagibile e chiuso al traffico. Oltre che danneggiato strutturalmente, era anche pericoloso da un punto di vista idraulico perché era inserito tra i muri che contengono il fiume: per questo fu immediatamente attenzionato dalla struttura commissariale. Fu demolito con l’intervento del Consorzio di Bonifica delle Marche e al suo posto, per ridurre il disagio, fu realizzata la passerella pedonale provvisoria che è ancora in uso. I primi progetti prevedevano di poggiare il nuovo ponte sopra i muri che contengono il fiume, tuttavia le norme tecniche sulle costruzioni del 2018 impongono il rispetto del franco idraulico, e quindi 1,5 metri al di sopra dei muri stessi.
«A quel punto – ha spiegato Stefano Babini – non poteva più essere costruito nella posizione originaria perché sarebbe stato molto difficile raccordarlo con la viabilità esistente. Con la collaborazione del Comune di Senigallia si è deciso di spostarlo di circa 40 metri a monte e di realizzare un percorso ad “esse” con una rampa per salire e una rampa per scendere dal ponte. L’importo dei lavori sfiora per questo i 3,5 milioni di euro, rispetto ai 2,5 originariamente previsti. L’Anas, soggetto attuatore, ha anche comunicato che potrà procedere all’appalto di questi lavori ricorrendo all’Accordo Quadro aperto di cui dispone per cui la gara risulta nella sostanza già fatta perché ci sono già dei soggetti a cui è possibile affidare i lavori nel rispetto delle procedure di legge per cui i tempi non dovrebbero protrarsi».
«Abbiamo cercato la migliore soluzione possibile – ha ribadito l’assessore alla Protezione Civile Stefano Aguzzi – mettendo in primo piano la sicurezza e non dividendo in due la città». Una notizia attesa, come confermato da Massimo Olivetti, che ha auspicato che la riflessione si estenda ora anche al Ponte 2 Giugno: «una infrastruttura da ripensare – ha detto –. L’idea è di realizzare un bando per un concorso di idee per individuare soluzioni alternative. Abbiamo sempre trovato da parte dell’amministrazione regionale e di tutti soggetti coinvolti grande disponibilità e collaborazione».
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