Seduta consiliare sospesa dopo la richiesta della verifica sul numero legale, come annunciato nei giorni scorsi, i nove consiglieri di minoranza di Osimo hanno presentato oggi l’esposto al prefetto di Ancona contro il presidente del Consiglio comunale, Stefano Simoncini, «per segnalare le gravi irregolarità avvenute nell’ultimo consiglio comunale» si legge nel reclamo. «Durante la seduta del 6 agosto 2024, in seguito alla richiesta di verifica del numero legale da parte della consigliera Michela Glorio, Simoncini ha sospeso la seduta per 18 minuti anziché procedere immediatamente con l’appello dei consiglieri presenti. Questo ritardo ha permesso alla maggioranza di raggiungere il numero legale necessario, che altrimenti non sarebbe stato sufficiente per approvare la delibera all’ordine del giorno.- scrivono i tre capigruppo d’opposizione, Paola Andreoni (Pd), Michela Glorio (Insieme per Michela Glorio) e Caterina Donia (M5S) – Dalla registrazione della seduta, si evince chiaramente che, al momento della richiesta di verifica del numero legale e fino a poco prima dell’appello, erano presenti in aula 12 consiglieri (ne servono almeno 13). Solo con la connessione tardiva in streaming della consigliera Angela Olsaretti e il rientro in Aula del consigliere Dino Latini, il numero legale è stato raggiunto» sottolineano nell’esposto al prefetto Saverio Ordine.
I nove consiglieri comunali di minoranza di Osimo ricordano inoltre al rappresentante territoriale del governo che «il regolamento comunale prevede che il presidente possa sospendere la seduta per un massimo di 10 minuti (e non 18), ma la cosa più grave è che se un consigliere chiede la verifica del numero legale, il presidente deve procedere immediatamente con l’appello dei consiglieri (senza sospensione) e poi nel caso sciogliere la seduta se manca il numero minimo previsto. Il comportamento di Simoncini rappresenta pertanto una chiara violazione del regolamento comunale e un abuso di potere da parte del presidente. Come consiglieri di minoranza ci riserviamo inoltre di portare la questione davanti al Giudice Amministrativo e di segnalare l’accaduto alla Procura della Repubblica» chiudono i rappresentanti della minoranza consiliare di area centrosinistra.
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