Si sono incontrati stamattina Francesco Pirani e Dino Latini. Un confronto tra il sindaco di Osimo e l’ex sindaco, attuale presidente del Consiglio regionale nonchè consigliere comunale e fondatore delle Liste civiche che, stando alle poche voci filtrate, non avrebbe stemperato del tutto le tensioni nella maggioranza al governo della città. Il silenzio che avvolge il faccia a faccia chiarificatore cela, con molta probabilità, da parte di tutti la volontà di lasciare spazio e tempo a una pausa di riflessione, almeno per la settimana di Ferragosto. E’ risaputo che le incomprensioni sono affiorate dopo il rigetto delle richieste sulle presidenze delle società partecipate e degli enti collegati al Comune avanzate dall’ala latiniana dell’Amministrazione Pirani, nel rispetto dei patti elettorali. Di fronte allo schema ‘rivisitato’ dal primo cittadino nel suo ruolo di mediatore, nei movimenti storici osimani si è attivato un pressing per valutare l’opportunità o meno di continuare a camminare a braccetto insieme al resto dalla maggioranza, composta anche dalla coalizione civica di Sandro Antonelli e da Fratelli d’Italia. Non sono accettabili proposte alternative a quelle pattuite è il messaggio che da giorni le Liste civiche stanno inviando al sindaco, ribadito con molta probabilità anche questa mattina. A questo punto, se sono considerate importanti la condivisione e l’informazione sulle attività dell’Amministrazione comunale tra alleati, sarebbe ormai ritenuta inutile dagli stessi proponenti (i latiniani), l’istituzione dell’arcinoto gruppo consiliare unico per tutte le Liste civiche. E’ il preludio all’annuncio di un appoggio esterno, che presuppone però la formalizzazione dell’uscita dalla maggioranza o solo una logica conseguenza allo strappo che permette libertà di voto? Sembra quasi una partita a poker dove nessuno scopre le carte per logorare gli altri giocatori e per non bruciare le mosse successive. La manche decisiva si può giocare solo in Consiglio comunale (in giunta solo in maniera più formale), dove Dino Latini siede con altri 3 rappresentati delle Liste civiche Osimo (il presidente del Consiglio, Stefano Simoncini e i consiglieri Emanuele Carpera e Filippo Zagaglia). Quattro voti vitali per una maggioranza a 15 e la prossima seduta è convocata nella Sala Gialla tra 8 giorni, il 22 agosto.
In questa situazione delicata incalzano le opposizioni di centrosinistra. Paola Andreoni, capogruppo consiliare del Pd, parla di «servitori di due padroni: cronaca di una crisi annunciata e in corso. In piena sintonia con la tradizione della Commedia dell’arte, Osimo assiste all’inedita pagina di una messinscena politica che oramai rasenta il ridicolo: dopo due mesi il sindaco Pirani si ritrova una maggioranza dimezzata, tre assessori e un presidente del Consiglio servitori di due padroni. Cosa significano le dichiarazioni della Bordoni che da un lato rinnova fedeltà al capo delle “liste civiche da sempre” e come “vice sindaco” nel contempo al sindaco Pirani? Se l’appoggio delle “liste civiche da sempre” è un appoggio esterno e se il voto in Consiglio dalle stesse, sarà valutato di volta in volta, un eventuale voto contrario delle liste non metterebbe in discussione le scelte effettuate dalla Giunta di cui la Bordoni insieme agli altri due assessori Strappato e Sabbatini fanno parte ? Ma qui faccio riferimento a valori come coerenza e dignità. Inoltre è evidente tutta la contraddittorietà in seno alle “liste civiche da sempre”: c’è chi rimane nei suoi incarichi e chi invece ha dovuto rinunciare alle nomine negli enti (vedi Giacchetti ). Ricordate gli slogan elettorali “Ascoltare, decidere, fare”? – domanda Andreoni – Sono passati appena due mesi e il sindaco Pirani per tirare avanti dovrà “ascoltare” il capo delle “Liste da sempre”, decideranno in due, e per il fare ci sarà tempo. Tanto i cittadini possono aspettare. Quello che conta è fare la quadra sul sistema di potere. Insomma ci aspetterà una giunta con un sindaco di facciata e con un regista dietro le quinte a dirigere il tutto. Un film purtroppo già visto. Altro slogan elettorale era la “politica che unisce”. I fatti dimostrano che a unire sarà solo la spartizione e l’esercizio del potere e delle poltrone a cui nessuno dei protagonisti della commedia politica osimana 2024 sa rinunciare, altro che questioni di valori. Insomma, un finale alla vissero tutti felici e contenti, come nell’Arlecchino di Strehler, ma di fatto con un sindaco sempre più “equilibrista”, dimezzato, sotto pressione e attacco. Dispiace per i cittadini osimani costretti ad assistere ad uno spettacolo per nulla gratificante. E se il buongiorno si vede dal mattino, non si sa a cos’ altro dovremo ancora assistere e cos’ altro ancora ci aspetterà. E’ questo il cambiamento che si aspettavano i cittadini?» è l’interrogativo che pone il capogruppo del Partito Democratico
Anche Michela Glorio, capogruppo di ‘Insieme per Glorio” osserva come in questo sia un agosto caldo, «anzi rovente, e non solo nelle temperature esterne ma anche in Comune. Dopo il Consiglio comunale del 6 agosto, dove la maggioranza ha vacillato per la quarta volta in 20 giorni dalla prima seduta di Consiglio comunale, apprendo il gran caos di questa settimana di Ferragosto. Una spaccatura nella spaccatura che è difficile capire che risultato produrrà. Quello che invece è chiaro è che la tensione è alta, le facce molto scure e i problemi rimasti irrisolti. Questa settimana, ad esempio, non c è nessun dipendente all’Ufficio anagrafe per fare le carte di identità…e’ presente solo la dipendente addetta ai cambi di residenza. Perché non sono stati riattivati i due dipendenti assunti con l’agenzia interinale il cui contratto era scaduto ad aprile? Nella variazione di bilancio di luglio sono stati inseriti gli importi per la copertura dei due posti ma poi nulla è successo e i servizi rimangono chiusi. Bastava riattivare il contratto di una delle due persone “in attesa” per garantire il servizio, invece si è troppo impegnati a litigare. – mette in evidenza Glorio – Tante sono le domande che mi pongo, e che ci poniamo, in queste settimane, come ad esempio il piano asfalti da un milione di euro approvato dalla precedente amministrazione, che fine ha fatto? Il documento tanto atteso fermo all’Agenzia delle Entrate è arrivato a metà giugno, mentre c era il ballottaggio, come mai, dopo due mesi non sono ancora stati affidati i lavori per partire con gli asfalti almeno a settembre? Tante sono le domande e tante le risposte che mancano. Ci auguriamo che la situazione si definisca quanto prima. In un verso o nell’altro» conclude la capogruppo di ‘Insieme per Michela Glorio’.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati