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Disagi al pronto soccorso, il sindaco:
«Quello dell’ospedale di Jesi opera
senza l’adeguato supporto territoriale»

IL SOVRAFFOLLAMENTO registrato lunedì ha spinto Lorenzo Fiordelmondo a prendere contatti con la struttura ospedaliera. «Il mio è un richiamo alla politica regionale affinché venga data una risposta seria, adeguata e strutturata a uno scenario che si manifesta non di rado»

Il sindaco Lorenzo Fiordelmondo

 

Pronto soccorso sovraffollato, barelle occupate, ambulanze delle croci si pubblica assistenza in attesa. Il sindaco di Jesi, Lorenzo Fiordelmondo, ha preso immediati contatti con la struttura ospedaliera cittadina in seguito alle criticità che si sono manifestate lunedì scorso all’ospedale “Carlo Urbani”. «Ho raccolto un ulteriore e consolidato disagio. Il mio è un richiamo alla politica regionale affinché venga data una risposta seria, adeguata e strutturata a uno scenario che si manifesta non di rado. –scrive in una nota il sindaco – Non possiamo attendere i soli ospedali di comunità, l’emergenza ha bisogno di una reazione immediata. E’ evidente che il Pronto soccorso dell’ospedale di Jesi si trova ad operare senza l’adeguato supporto territoriale. Occorrono maggiori risorse mediche e sanitarie, la piena disponibilità dei posti letto ospedalieri e delle Residenze assistenziali protette. Ad oggi ci troviamo con un Pronto soccorso che rischia invece di operare come un reparto piuttosto che essere il luogo deputato esclusivamente a dare risposte alle emergenze. Tale situazione richiede ormai una soluzione puntuale e solerte».

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