Da Osimo ad Ancona fino a costruire una rete civica sul territorio regionale, capace di dar voce alle istanze dei cittadini lontano degli schemi della politica mainstream dei partiti. Una politica di ascolto ampia e capillare verso i cittadini e capacità di risolvere questioni e problemi della città. Si presentano camminando su queste sue linee direttive le Liste Civiche di Ancona, vicine al movimento latiniano ad Osimo. Ne prendono il modello per trasferirlo nel capoluogo dorico con i vertici convinti che il civismo sia non solo possibile all’interno della politica cittadina ma fondamentalmente necessario. In mezzo alle persone con la capacità di individuarne le istanze per dare risposte concrete: i vertici del movimento anconetano appena creatosi, aspirano a questo convinti che aprire la porta all’associazionismo ed al volontariato da cui molti di essi arrivano sia la chiave per poter dare una svolta anche alla politica di Ancona. La presentazione del nuovo gruppo è avvenuta oggi nel capoluogo di regione da ‘Zucchero a velò, in via Torresi.
Hanno parlato in successione, Guido Caruso, Daniele Ballanti, Sergio Santomo, Angelo Gramazio, che si sono messi a disposizione del movimento appena nato e della città per offrire la propria esperienza compiuta negli anni nel campo del professionismo o dell’associazionismo o del volontariato e dei comitati civici per voler fare di Ancona una città ancora più vivibile, valorizzandone le potenzialità a livello turistico, culturale e, più in generale, economico. Insieme a loro il presidente del Consiglio regionale delle Marche, Dino Latini, fondatore delle Liste Civiche ad Osimo nei primi anni novanta.
«La lista civica ad Ancona nasce soprattutto dalla volontà di creare uno spazio ed uno strumento per. Occorre costruire pertanto – ha detto Latini – una rete che abbia un filo conduttore e punti di riferimento che possano contribuire a realizzare una struttura delle Civiche a livello regionale. Partire, dopo Osimo, dal capoluogo Ancona significa avere un riscontro molto importante e grande capacità d’attrazione. Arrivare alle Regionali con una piattaforma in cui il civismo parla una sola voce e andare a confrontarsi con gli schieramenti politici classici significa presentare un programma, avere la certezza che in qualche modo sia frutto di un dibattito ed avere così la possibilità che tutta o una parte sia realizzato. Questo abbatte anche l’astensionismo perché significa anche stimolare le tante persone che avete visto oggi ad essere ascoltati. Se tutto viene calato dall’alto, è chiaro che il civismo sempre di più prevalrà»
Per Latini «il civismo non vuol dire centro politico, secondo lo schema della vecchia Repubblica, ma è un’idea più plastica. Tutto parte dal programma e da chi ci sta su quel programma. In genere i programmi delle Liste civiche sono legati a scelte di lungo periodo e a volte l’appuntamento elettorale non avviene dopo 5 anni. Ecco allora chi sta su quel programma, sia centrodestra o sia centrosinistra, avrà l’appoggio delle Liste civiche vere». Il presidente del Consiglio regionale che ha ringraziato anche l’Udc «di cui sono componente in consiglio regionale per credere fortemente in questo progetto» ha spiegato inoltre che «la manovra su Ancona non è speculare alle Regionali 2025. E’ chiaro che chi fa politica affronta esami come gli studenti. La costruzione delle Liste civiche, però, che ha un passo più lento. Se tra 15 anni ci sarà una rete civica sul territorio in ogni regione, in senso federativo, il risultato sarà molto più ampio di aver vinto una elezione o di aver conseguito come risultato una nomina elettiva. Questa è l’aspirazione generale del gruppo delle Liste civiche. Poi è chiaro che i singoli appuntamenti sono vagliati per le singole città e per chi lavora nelle città e a livello regionale per chi riuscirà a comporre una base di un programma in cui le Liste civiche ci si ritrovano. Perchè se non ci si ritrovano, essendo la cartina di tornasole l’accordo di partecipazione, è inutile starci, per lo meno è così per le Liste civiche da Sempre, quelle nate a Osimo».
Dopo Osimo quindi anche nella città dorica si afferma il civismo per poter dare un contributo concreto all’evoluzione del capoluogo, con una ben mano tesa verso quel volontariato che rappresenta una caratteristica strutturale delle Liste civiche, insieme al ruolo dei professionisti, l’altra gamba su cui si muove il civismo nelle sue tendenze più generali. Un movimento totalmente nuovo quello di Ancona che, se assume a modello l’esperienza osimana, è pronto a tracciare i confini di azione sul capoluogo, intento a raccogliere le istanze dei cittadini nell’immediato e provare ad offrire soluzioni nel breve e lungo periodo: questo quanto sostenuto dai relatori della conferenza stampa. Ancona conta quindi, da adesso, su una nuova forza che, al di là degli schieramenti, è pronta a lavorare seriamente per essa dandole il lustro che merita. Le Liste civiche sono così preparate a muoversi anche nel perimetro dorico.
Latini ha spiegato inoltre di aver anche apprezzato la sede scelta per la conferenza stampa, «perchè dimostra l’importanza dei quartieri di Ancona, di quelli che devono essere in qualche modo valorizzati. Questo si coniuga proprio con l’attività delle Liste civiche. Fare la presentazione della Lista civica di Ancona è ancor più importante perché costituisce una presenza voluta e sentita nell’ambito del capoluogo regionale. Il mio impegno è quello di aiutare gli amici Guido, Daniele, Angelo e tutti gli altri, a far sì che vadano avanti con una loro autonomia, con la loro concezione di un’Ancona diversa e con lo spirito che li ha animati in questi anni nelle diverse esperienze nell’impegno a favore della comunità. Presentare il progetto qui, vuol dire che ancora una parte della città non è inclusa, ha necessità in qualche modo di integrazione vera e c’è la possibilità di farlo nel locale in cui abbiamo fatto la presentazione del progetto Liste civiche Ancona. C’è la necessità di farlo per raggiungere un traguardo alto di una comunità, con più qualità della vita. Il nostro modo di rappresentarlo è fatto da tante voci multietniche».
Daniele Ballanti, candidato alle ultime Amministrative di Ancona, nel 2023, a sostegno del sindaco Daniele Silvetti, nonostante si sia allontanato dall’attuale progetto amministrativo dorico, ha rinnovato «stima immensa per il sindaco Daniele Silvetti, ma a mio modesto giudizio, preferisco il progetto delle neo nate Liste civiche Ancona». Ha ricordato poi la raccolta firme per la petizione avviata per chiedere il ripristino delle corse dei bus tagliati, alla quale si può aderire al seguente link. Angelo Gramazio, poliziotto in pensione, ha invece ha incentrato il suo intervento nella necessità di sicurezza, «una priorità assoluta nella vita quotidiana delle persone. Quando i cittadini chiedono più sicurezza, si riferiscono ad un’ampia fascia di fattori che riguardano non solo il consumo e spaccio di sostanze stupefacenti, abuso di alcolici, scippi, rapine, ma soprattutto atti di vandalismo Writers, danneggiamenti, accattonaggio molesto, degrado urbano, conflitti tra gruppi di varie etnie, Bullismo, violenze di genere ed altro. E’ altresì, importante adottare soluzioni finalizzate ad instaurare un rapporto di fiducia tra gli addetti alla sicurezza ed i cittadini, al fine di garantire una convivenza pacifica e democratica per tutta la popolazione di Ancona» ha concluso.
Prima dei saluti a Dino Latini è stata chiesta una battuta sulla situazione politica di Osimo. Il presidente del Consiglio regionale riveste anche la carica di consigliere comunale della maggioranza del sindaco Francesco Pirani (Liste civiche-FdI). I rapporti tra i due non sono rosei e a distanza di 2 mesi dall’insediamento della nuova amministrazione comunale, il menage è già in crisi. «Ad Osimo non succede nulla di particolare che non sia un confronto abbastanza serrato sulla visione del programma che era stato concordato. – ha specificato Dino Latini – Non si tratta di posti ma di far sì che i valori fondanti delle Liste civiche, asse trainante per l’elezione del candidato -sindaco Pirani, siano rispettati fino in fondo. Questo è il civismo: mettere al centro il programma e il rispetto del programma. Quando questo non c’è più, è chiaro saltano le possibilità per le civiche di dare, di esprimere la loro voce e la loro rappresentanza».
Redazione CA
(Foto/Video Giusy Marinelli)
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